Riportiamo le pagelle di Fiorentina-Juventus, seconda semifinale di andata di Coppa Italia. I viola vengono puniti oltre i propri meriti, per una goffa autorete di Venuti. Nei 90′ minuti, padroni del gioco e del campo, con un palo colpito da Ikoné. Torna il corto muso di Allegri, che fa un bel passo in avanti verso la finale del trofeo. Ora alla Fiorentina servirà vincere all’Allianz segnando più gol.
Le pagelle di Fiorentina-Juventus
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Fiorentina-Juventus, valutiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Guida 6,5 – Gara di personalità per il fischietto di Torre Annunziata, che lascia molto correre, ma si fa rispettare in campo. Giusti tutti i cartellini gialli combinati ai giocatori, nessun intervento sospetto nelle aree di rigore. Seguono le pagelle di Fiorentina-Juventus.
Pagelle Fiorentina
Terracciano 6 – Preparato e ben posizionato sul pallonetto di Vlahovic, nulla può sulla catastrofica autorete di Venuti. Normale amministrazione per il resto della serata, l’attacco della Juventus è sterile.
Odriozola 6 – Lo spagnolo gioca bene in marcatura su Pellegrini ed è propositivo in avanti, con discreti tentativi di triangolazione. Issa bandiera bianca per un guaio articolare (46′ Venuti 5 – Goffo e sciagurato l’intervento con cui spedisce la palla in fondo al sacco, vanificando quanto di buono costruito prima. Pesa tantissimo sull’economia della qualificazione).
Milenkovic 6 – Il serbo annulla di fatto il suo connazionale ex compagno di squadra. Perfetto anche in anticipo su pressing a tutto campo. Poi liscia il cross di Cuadrado e apparecchia la frittata per Venuti.
Igor 6,5 – Fa volere il suo strapotere fisico, andando sempre in vantaggio su Kean e Vlahovic. Tiene benissimo la posizione, giocatore rigenerato dalla cura Italiano.
Biraghi 6 – Tenta più volte la fortuna su punizione, non ci siamo con la mira. Per il resto, gara guardinga e con un occhio di riguardo agli inserimenti in avanti dei compagni. Non demerita.
Bonaventura 6 – L’ex Atalanta e Milan parte cattivissimo, con lo sguardo infuocato per andare in pressing asfissiante. Cuce il rapporto tra centrocampo e attacco con delle belle progressioni. Cala alla distanza, si fa sentire un po’ di stanchezza.
Torreira 6,5 – Promosso il regista uruguaiano, che ingaggia un bel duello di geometrie con Arthur. Mille polmoni, distribuisce tanti palloni e partecipa alla manovra con convinzione. Urge riscattarlo.
Castrovilli 6 – Senza infamia e senza lode il classe 1997, che deve riprendere il filo interrotto della passata stagione. Forse risente delle continue rotazioni di Italiano, quando a lui invece servirebbe continuità. A corrente alternata.
Ikoné 6,5 – Il nuovo acquisto dal Lille è particolarmente ispirato e fa letteralmente girare la testa a De Sciglio. Palo sfortunato, che però avrebbe necessitato di maggiore precisione da una buona posizione. Una spina nel fianco (84′ Nico Gonzalez s.v.).
Piatek 5,5 – Il Pistolero risparmia colpi. Stavolta più devoto in pressione, risulta poco lucido e poco servito sotto porta. Si sbatte comunque tanto, non tanto però da fargli guadagnare la sufficienza (65′ Cabral 5,5 – La musica non cambia, accerchiato da De Ligt e compagni).
Saponara 6 – Parte in pompa magna, seminando il panico in area bianconera. Poco a poco si spegne e gli avversari prendono le misure. Non tirato al massimo della lucidità, è comunque un fedelissimo di Italiano (65′ Sottil 6 – Propositivo, punta a un paio di dribblig e cross interessanti).
Allenatore: Italiano 6,5 – Chiude ermeticamente su Vlahovic, insegnando calcio alla Juventus. Maestro nella gestione della palla e nel pressing forsennato per 90 minuti, prerogativa delle sue squadre. Paga la scarsa precisione sotto porta, anche con un po’ di sfortuna. Ma la Fiorentina è tornata a bussare ai piani alti, anche per merito suo.
Pagelle Juventus
Perin 6 – Attento sulle botte da fuori di Biraghi e Bonaventura. Non sono tiri impossibili, ma dimostra di essere sul pezzo.
Danilo 6 – Sufficienza come sul numero di maglia per il brasiliano, abile a prendere le misure su Saponara. Poco supporto alla manovra offensiva, ma gioca di fatto da centrale di destra e va bene così.
De Ligt 6,5 – Il leader del reparto difensivo. Vince tutti i duelli aerei e si conferma in netta crescita, nonostante qualche alto e basso. Pezzo pregiato, la Juventus dovrà sudare per tenerlo a Torino.
De Sciglio 5,5 – Soffre decisamente troppo su Ikoné, risultando troppo leggero in marcatura. Sbaglia le misure dei passaggi e non è sempre sul pezzo, dimostra di non essere un centrale difensivo.
Aké 5,5 – Difficile partire dal 1′ per il giovane francese in un catino così infuocato. Spaesato, è sorpreso dall’intraprendenza di Saponara. Tocca pochi palloni e va in apnea, non la serata più adatta per partire da titolare (46′ Cuadrado 6,5 – Cambio decisivo: fa partire la pennellata insidiosa che scaturisce l’autorete. La solita presenza in più sulla fascia, irrinunciabile).
Locatelli 6 – Gara scolastica per il Primavera del Milan, a tratti in difficoltà contro l’assetato centrocampo toscano. Cresce col passare dei minuti e si impone poco a poco in mediana.
Arthur 6,5 – L’acquisto di gennaio per il mercato bianconero è il suo rientro. Con gran classe gestisce una miriade di palloni e smista il gioco della Juventus. Una delle sue migliori prestazioni all’ombra della Mole (anzi, del Battistero stasera).
Rabiot 6 – Un ibrido, difficilmente collocabile nel terreno di gioco. Stasera, però, si concede qualche buon recupero e avvia l’azione dello 0-1. Sufficienza risicata per il transalpino, ma pur sempre sufficienza.
Pellegrini 6 – Autore di diversi interventi puliti, il classe 1999 conferma la sua fase in ascesa. Ancora poco incisivo in avanti, ma avrà modo di perfezionarsi. Titolare inaspettato da pronostico dell’annata.
Vlahovic 5,5 – Bersagliato dal suo inferocito ex pubblico, non trova la serata di ispirazione. Solo un pallonetto ben respinto da Terracciano e poco altro. Si poteva immaginare in uno stadio ribollente di odio.
Kean 5 – A tratti irritante, tiene pochissimi palloni e non è mai pericoloso. Non dà supporto a Vlahovic e si dilegua indistintamente tra le maglie della Fiorentina (59′ Morata 6 – Con i movimenti tenta di portare via uomini in marcatura. Lavoro prezioso).
Allenatore: Allegri 6 – Più corto muso di così non si può. Cattiva circolazione della palla e chiavi consegnate in mano alla Fiorentina. Pochissima costruzione, si salva grazie ad un episodio fortuito. Se vuole dire la sua, anche in Champions, ci vorrà un altro tipo di prestazione. E gli infortuni sono un alibi solamente parziale.