La 28° giornata di Serie A ha visto contrapposte Hellas Verona e Atalanta, nel lunch match di Domenica 21 Marzo. Alle ore 12:30 infatti, allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona, è andata in scena una sfida tra due compagini combattive, sempre pronte a lottare per 90 minuti pur di raggiungere la vittoria. Per questo analizziamo le pagelle di Hellas Verona-Atalanta, match terminato 0-2 in favore della Dea. In gol Malinovskyi su calcio di rigore e Zapata. Gli scaligeri non sono riusciti ad imporre il proprio gioco e subiscono così la terza sconfitta consecutiva.
Le pagelle di Hellas Verona-Atalanta
Prima di analizzare le pagelle dei giocatori e degli allenatori di Hellas Verona-Atalanta, proponiamo quella dell’arbitro.
Arbitro: Pairetto 6 – Sempre attento e presente durante il corso del match; è stata una partita a tratti frammentata, per via di diversi colpi e infortuni, spesso fortuiti. Si merita la sufficienza piena per aver gestito al meglio una gara fisica ma non cattiva.
Pagelle Hellas Verona
Silvestri 5,5 – Sicuramente incolpevole sul rigore, forse esce in ritardo sul gol che porta al raddoppio. In alcune occasioni si dimostra anche insicuro nelle uscite alte, rischiando non poco in area.
Dawidowicz 5 – Cerca di giocare in modo fisico ma corretto, anche se molto spesso subisce la pressione avversaria; come tutto il pacchetto arretrato, non fa una buona gara, perdendo diversi duelli e facendosi ammonire nella prima parte di gara.
Lovato 6,5 – Unica eccezione di una squadra incapace di reagire ed affrontare gli avversari. Il suo duello – ripetuto e costante – contro Zapata è certamente una delle poche note positive dell’Hellas Verona. Spesso anticipandolo, altre volte commettendo fallo, il difensore scaligero non si risparmia e cerca di contenere, come può, l’avversario colombiano. Il migliore in campo dei suoi.
Ceccherini 4,5 – Ammonito nel primo tempo, gioca appena 45 minuti. A convincere il mister a cambiarlo non è soltanto il peso dell’ammonizione, ma la brutta partita disputata; spesso fuori posizione, non riesce quasi mai ad anticipare o fermare l’avversario (46′ Udogie 6 – Gioca sicuramente meglio, nonostante la giovane età; il classe 2002 infatti cerca di dare ordine in fase di impostazione dal basso, uscendo spesso in modo ordinato).
Faraoni 5,5 – Diventato capitano dopo l’uscita del suo compagno di squadra, Faraoni riesce ad avanzare un po’ di più nella ripresa, complice anche la copertura preventiva della Dea, intenzionata a non sprecare il doppio vantaggio. Ciononostante, a poco servono le sue avanzate, dato che spesso si spengono prima che possano diventare velenose.
Tameze 6 – Il suo compito era quello di marcare a uomo Pessina, il grande ex della gara. Non solo ci riesce, ma molte volte riesce anche a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Alla qualità in campo si aggiunge una grande corsa.
Veloso 5 – Match incolore per il regista dell’Hellas Verona; marcato nel modo giusto, trova pochissimi spazi e non riesce a giocare molti palloni, sbagliandone anche alcuni. La sua gara termina presto, visto che non torna in campo dopo l’intervallo (46′ Sturaro 5 – Anche se molto più fisico, non produce l’effetto sperato, finendo persino sul taccuino dei cattivi).
Dimarco 4 – Anche se in modo del tutto fortuito e sfortunato, è lui a causare il calcio di rigore che porterà poi al vantaggio. Dopodiché crolla, iniziando a perdere ogni duello e molti palloni giocabili in fase d’uscita. Lascia anche lui il campo dopo appena un tempo (46′ Lazovic 6,5 – In fase offensiva è chiamato a dare la carica alla squadra, non riesce nel suo intento ma ha tra i piedi l’occasione per riaprire il match, negata dall’ottimo intervento di Gollini).
Barak 5 – Proprio come il suo compagno di reparto, crolla sotto i colpi di un’avversaria che – dal primo minuto – non smette di attaccare e pressare appena perso il pallone. Il pupillo degli scaligeri – e capocannoniere della squadra – non ha modo di imporsi come vorrebbe, subendo l’ottimo gioco della Dea (79′ Ilic s.v.).
Zaccagni 6 – Di sicuro il giocatore più atteso nel momento del bisogno, persino per lui recuperare una partita sotto di due gol diventa impossibile. Nelle poche occasioni in cui si ritaglia un po’ di spazio, riesce a far male agli avversari, ma non c’è azione in cui non venga raddoppiato o persino triplicato. Si merita la sufficienza per aver impegnato gran parte del pacchetto difensivo dell’Atalanta.
Lasagna 4,5 – Sempre fuori dal gioco – non per colpa sua – Lasagna ha pochissimi palloni giocabili; se ne contano forse due, entrambi giocati di sponda, salvo poi concludersi lontani dallo specchio della porta. Troppo poco per pensare di far male (61′ Favilli 5 – inserito per la sua fisicità, anziché far salire la squadra, spesso ha regalato punizioni agli avversari, permettendo così ai nerazzurri di rifiatare).
Allenatore: Juric 5 – Chiamato a rispondere – dopo la buona prestazione dell’andata – il tecnico croato non riesce a ripetersi e perde sotto i colpi di Gasperini. I cambi non sortiscono l’effetto sperato e l’Hellas Verona inizia a vedere il sogno Europa come un miraggio.
Pagelle Atalanta
Gollini 6,5 – Impegnato in pochissime circostanze, risponde sempre presente. Bravissimo in uscita bassa a chiudere lo specchio a Lazovic, negando così il possibile gol dell’1-2. Gestisce e smista palla partendo dal basso, nessuna sbavatura da segnalare.
Toloi 6 – Nonostante il brutto colpo subito sul volto (a causa di una scarpata involontaria) il difensore atalantino riesce a giocare un’ottima gara vincendo molti duelli con gli avversari. Un po’ più nervoso nel secondo tempo, si prende un giallo evitabile; esce dopo poco più di un’ora di gioco (Maehle 6 – Sufficienza guadagnata anche per lui che è entrato subito nel vivo del match, coprendo nel modo giusto le poche avanzate degli avversari).
Romero 6,5 – Si procura il rigore e falli utili per far rifiatare la squadra, il difensore al servizio di Gasperini gioca una buona gara, assistendo i compagni in entrambe le fasi. Unico aspetto da migliorare, molti interventi in ritardo evitabili, come quello su Zaccagni a metà campo che gli costa l’ammonizione.
Palomino 7 – Leader silenzioso del comparto difensivo, del difensore argentino non si può segnalare nemmeno un errore. Chiude, recupera e smista palla. Si appoggia spesso ai propri compagni senza voler strafare. Bravo nelle varie coperture, sia su Lasagna che su Favilli.
De Roon 6 – Altro giocatore fondamentale per il gioco di Gasperini, sebbene non si senta molto il suo nome in fase offensiva. A centrocampo il pallone passa sempre tra i suoi piedi, per poi essere gestito e smistato nel migliore dei modi. Sostanza e qualità.
Pessina 6,5 – Costringe un avversario a dedicarsi completamente a lui, permettendo così ai suoi compagni di squadra di trovare maggior spazio per far male. Da grande ex, non trova la via del gol, ma è comunque bravo a fare il lavoro sporco per centrare la vittoria (76′ Ilicic 6 – Appena 15 minuti, quanto basta per evidenziare ancora una volta le sue grandi doti; un tiro a giro di sinistro si stampa sulla traversa, negando lo 0-3 che avrebbe punito in modo severo l’Hellas Verona.
Freuler 6 – Come nel caso di De Roon, è importantissimo anche il suo approccio alla gara. Sempre disponibile e attento, aiuta i compagni e non rischia quasi mai, pochi gli errori in fase di uscita; se ne conta qualcuno nella ripresa, complice anche l’andamento della partita, di sicuro più confusa e spregiudicata rispetto alla prima fase.
Djimsiti 6 – Sufficienza piena anche per il difensore svizzero. Sebbene si sia sentita la mancanza di Gosens, il calciatore classe ’93 ha fatto del suo meglio, riuscendo ad ottenere un importante successo.
Miranchuk 6,5 – Buona gara, ha vita facile nel primo tempo, trova più opposizione nella ripresa, anche a causa del risultato che spinge l’Atalanta a difendere e l’Hellas Verona a cercare di fare gioco per riaprire il match. Lascia poi il campo dopo circa un’ora (64′ Pasalic 6 – Buona sufficienza, gioca con ordine e non commette errori in una fase di gioco fondamentale).
Malinovskyi 7 – Se non è il migliore in campo, ci va molto vicino. Lascia questo riconoscimento al colombiano. La gara dell’ucraino non passa di certo inosservata, con la rete dal dischetto e l’assist per il definitivo 0-2. Nella ripresa fa salire la squadra e va – quando deve – in fase di copertura. Lascia il terreno di gioco a pochi minuti dal fischio finale (87′ Kovalenko s.v.).
Zapata 7,5 – Una vera e propria forza della natura, il calciatore colombiano non soltanto trova la rete dello 0-2, ma si conquista non pochi falli, oltre ad altre opportunità per far male. Per lui anche un palo esterno, dopo una deviazione difensiva. Bravo anche Silvestri a chiudere lo specchio. Fisicamente un giocatore difficile da affrontare e buttare a terra, a questo si unisce anche la sua capacità di portare palla e far salire la squadra. Il migliore in campo (77′ Muriel 6 – Circa un quarto d’ora e due occasioni create. Il talento colombiano crea scompiglio tra i difensori dell’Hellas Verona e per pochissimo non punisce gli avversari, avvicinando allo 0-3).
Allenatore: Gasperini 7 – Era da anni che il tecnico non utilizzava la difesa a 4; ciononostante il suo modo di giocare non è affatto cambiato e, anzi, la squadra è riuscita a coprire ogni spazio, meritando di vincere dopo un ottimo primo tempo. La ripresa invece è stata giocata con più intelligenza, con l’obiettivo di conservare il doppio vantaggio. Stavolta il maestro è salito in cattedra dando una lezione di calcio al suo ex allievo, guadagnandosi tre punti fondamentali ai fini della classifica.