Di seguito ecco le pagelle della sfida tra Inter e Benfica, gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Una gara scoppiettante, terminata con il punteggio di 3-3, e che in virtù dello 0-2 dell’andata, regala ai nerazzurri l’accesso in semifinale.
Inter-Benfica: le pagelle
Prima di entrare nel merito delle pagelle dei protagonisti di Inter e Benfica, diamo un giudizio alla direzione di gara dell’arbitro dell’incontro, il signor Del Cerro Grande.
Arbitro: Del Cerro Grande 5,5 – In sé, la conduzione di gara non è negativa. Paga, però, un errore abbastanza evidente su un rosso non estratto per Musa su Calhanoglu per un brutto intervento.
Pagelle Inter
Onana 6 – Attento su una punizione di Grimaldo, non può nulla sulle tre reti del Benfica.
Darmian 5,5 – Un paio di buone chiusure, ma sul gol del Benfica commette ben due errori di lettura: con uno tiene in gioco Rafa Silva, con l’altro lascia libero Aursnes. Un po’ impreciso anche nel 3-3 finale.
Acerbi 6 – Gonçalo Ramos non è un cliente comodo, ma come all’andata lo tiene a bada con grande esperienza. SI fa attrarre un po’ ingenuamente fuori posizione sul gol dei lusitani e stacca la spina negli ultimi minuti, concedendo il pareggio ai portoghesi.
Bastoni 6,5 – Errato il suo posizionamento sull’azione da cui nasce il gol di Aursnes, errore un po’ banale di lettura per uno come lui. Ma si riscatta con un grandissimo secondo tempo, in entrambe le fasi (81′ D’Ambrosio S.V.).
Dumfries 6,5 – Parte bene, chiudendo gli spazi e spingendo quando può, a dimostrazione di come l’area di Champions gli faccia molto bene. Prosegue ancora meglio nella ripresa, senza dare campo alla propositiva fascia mancina del Benfica.
Barella 7 – Letteralmente ovunque in mezzo al campo, a dimostrazione di una condizione ritrovata. Tanto pressing, ma anche tanta qualità, come dimostra la meravigliosa rete del vantaggio (75′ Calhanoglu 6 – Non è ancora in grande condizione, i minuti gli servono per ritrovare la forma dei giorni migliori).
Brozovic 6 – Smista tanti palloni, tornando ad essere quel metronomo imprescindibile per l’Inter. Come all’andata, però, rischia troppo in qualche circostanza, soprattutto a fine partita, quando manda in porta Neres.
Mkhitaryan 6,5 – Sempre all’altezza della situazione; intelligenza tattica, qualità nelle giocate e nelle letture, e soprattutto tanta sostanza in mezzo al campo.
Dimarco 6,5 – Spinge con molta continuità, mettendoci gamba e qualità. Potrebbe fare meglio nel primo tempo in qualche occasione; migliora la mira nella ripresa, con il filtrante pennellato per il 2-1 di Lautaro (81′ Gosens S.V.).
Martinez 7 – Garra infinita, oggi sia fulcro del gioco che finalizzatore. L’assist per Barella è il suo, il gol del 2-1 è suo, la standing ovation di San Siro è sua. Prestazione da Toro (75′ Correa 6,5 – Entra per far rifiatare il suo connazionale, e lo fa inventandosi un meraviglioso tiro a giro che vale il 3-1 momentaneo).
Dzeko 6,5 – Non segnerà da tanto tempo, ma quando c’è da dare sostanza all’uscita palla al piede, lo fa alla grande; encomiabile il duello in mezzo al campo con Otamendi, da cui nasce il gol dell’1-0 (75′ Lukaku 5,5 – Tocca pochissimi palloni, non entra mai davvero in partita, ma il risultato non richiede grossi sforzi).
Allenatore: Simone Inzaghi 7 – Approccio e conduzione di gara ottimi per 40′, in cui la squadra trova il gol e va anche vicina al raddoppio. Copia e incolla anche nella ripresa, dove si certifica la grande condizione dei nerazzurri nelle notti europee. Piccolo appunto il black-out finale che costa la vittoria.
Pagelle Benfica
Vlachodimos 6 – Imparabile il tiro di Barella dritto all’incrocio, trafitto anche da Martinez e Correa, senza però responsabilità.
Gilberto 5 – Si conferma anello debole della difesa, sostanzialmente in entrambe le fasi. Confusionario palla al piede, in soggezione anche in difesa (46′ Neres 6 – Mette buona qualità nei primi minuti della ripresa, sfortunato anche sul palo colpito, seppur ormai a partita chiusa).
Antonio Silva 6 – Dei due centrali sembra più lui l’esperto, rispetto al compagno di squadra, nel primo tempo. Sbaglia la lettura sul gol di Lautaro, in compartecipazione con il resto della difesa. Momento di gloria personale con la zuccata del 3-2, ininfluente per il risultato.
Otamendi 4,5 – Non irresistibile in più di una circostanza, soprattutto nel corpo a corpo con Dzeko da cui nasce il gol di Barella. Imperfetto anche nella lettura del gol del raddoppio interista, uccellato da Correa con la serpentina del 3-1.
Grimaldo 6 – Solita spinta sulla fascia sinistra. Ci prova su punizione nel primo tempo, ma Onana risponde bene. Cross vincente per Antonio Silva che gli vale il bell’assist del 3-2.
Florentino 5 – Non irreprensibile quando si tratta di manovrare il pallone, dove si segnala per un paio di palloni persi malamente. Anche da filtro fatica a leggere i movimenti avversari.
Chiquinho 5 – Un po’ sullo stesso livello del compagno di reparto; poca qualità e discreta difficoltà a contenere le verticalizzazioni dei nerazzurri (80′ Neves S.V).
Rafa Silva 6 – Svaria su tutto il fronte offensivo per non dare punti di riferimento alla difesa dell’Inter. Un marchio della fabbrica, impreziosito dal bel cross per la testa di Aursnes sull’1-1 (80′ Musa 6,5 – Grinta enorme in appena 10′: trova il gol del 3-3 e mette tanto carattere in campo).
Joao Mario 5,5 – Fatica un po’ all’inizio a trovare la posizione, anche se col passare dei minuti riesce a ritagliarsi spazio e a toccare un buon numero di palloni. Ripresa, però, in cui va a picco insieme al resto della squadra (89′ Schjeldrup S.V.).
Aursnes 6 – In campo mette efficacia, concretezza e duttilità. Fatica molto, però, da terzino destro, evidentemente non la sua posizione. Nota di merito la bella testata che vale l’1-1.
Ramos 5,5 – Per quanto ci metta impegno e buona volontà, fatica a trovare ritmo e posizione al centro dell’area, ben chiuso dalla rocciosa difesa dell’Inter (75′ Guedes 5,5 – Tocca pochissimi palloni, faticando enormemente a farsi vedere in campo).
Allenatore: Roger Schmidt 5,5 – La squadra scintillante e ammaliante vista fino agli ottavi di finale non sembra esserci più. Tanto fumo, sostanza pochissima. Almeno, però, trova il carattere di recuperare la gara.