E’ innegabile che questa sfida fosse, per entrambe le squadre, uno snodo cruciale per il percorso in Champions League. In realtà, le due formazioni non stanno vivendo in generale un momento esaltante di forma. Il match di stasera, fin dalla vigilia, è stato vissuto come un impegno in grado di poter dare una svolta alla stagione di chi ne fosse uscito vincitore. Complesso redare le pagelle di Inter-Real Madrid, data la partita poco ricca di emozioni e dato il ritmo notevolmente al di sotto delle aspettative.
Il gruppo B, dominato dalla rivelazione Borussia Monchengladbach, che nel pomeriggio ha sconfitto lo Shakhtar Donetsk con un sonoro 4-0, ha quasi emesso i propri verdetti definitivi. Dato il 2-0 maturato a San Siro, il girone vede in testa la formazione tedesca con 8 punti e ad inseguire il Real Madrid con 7. L’unica speranza nerazzurra è quella di conquistare i restanti sei punti in palio e quella di veder trionfare i Blancos nella sfida diretta con la squadra della Renania settentrionale.
Ecco di seguito le pagelle di Inter-Real Madrid.
Le pagelle di Inter-Real Madrid
Arbitro: Anthony Taylor 5,5 – Discreta direzione da parte del fischietto inglese. Il direttore di gara è inamovibile in occasione del rigore concesso agli spagnoli, ma non sanziona con un cartellino l’intervento di Barella. Clamorose le proteste da parte degli interisti al minuto 33 per il penalty non concesso a Vidal. Onestamente si sarebbe potuto rivedere l’episodio al VAR ma Taylor è sicuro della propria interpretazione. Il rosso al cileno non è contestabile perché il centrocampista si rivolge in modo duro nei confronti del britannico. Per il restante tempo si è trattata di normale amministrazione.
Pagelle Inter
Handanovic 5,5 – Incolpevole sul rigore segnato da Hazard, assolto anche sul raddoppio siglato da Rodrygo. L’insufficienza deriva dal fatto che molte volte coi piedi rischia il pasticcio e dà poca fiducia al proprio reparto arretrato.
Skriniar 6 – Bene il centrale slovacco. Dà fastidio ad Hazard che non trova spesso la strada per la porta. Insieme al compagno di reparto Bastoni dev’essere il futuro della formazione milanese. Irruento ma presente in marcatura, può solo migliorare e ritrovare la forma dei tempi migliori.
De Vrij 5,5 – Deve guidare il reparto arretrato, lo fa non sempre in modo impeccabile. In molte occasioni, nonostante la possibilità di alzare il baricentro della propria formazione, decide di assumere un comportamento più “conservativo”. La colpa dei gol non è sua ma della squadra intera, che non ha “girato” in modo adeguato.
Bastoni 6 – Non demerita assolutamente la giovane storia dell’Inter. E’ il punto di riferimento per il futuro della squadra e anche stasera dimostra il perché. Ha personalità, classe e sa rimanere in piedi anche nei momenti più bui del match (45′ D’Ambrosio 6 – Anche per il terzino azzurro una prova abbastanza composta. Non soffre eccessivamente le incursioni degli esterni madrileni).
Hakimi 4,5 – Sembra l’ombra del giocatore ammirato nelle prime due uscite stagionali con la maglia interista. Il ragazzo marocchino pare sempre in evidente difficoltà, subisce il gioco di Mendy, come accaduto all’andata, e non produce mai seri pericoli nella metà campo avversaria. In occasione del definitivo 2-0 madrileno perde Rodrygo, che insacca senza dover compiere alcuna fatica (64′ Sanchez 5,5 – Entra in campo nel momento di massimo sforzo nerazzurro. Purtroppo non riesce ad illuminare San Siro come aveva invece fatto in occasione della sfida con il Torino di domenica scorsa).
Gagliardini 5 – In ombra. Non può reggere, purtroppo, il confronto con Kroos o Modric nonostante l’impegno. Ci mette tanta buona volontà ma sinceramente, per questo palcoscenico, sembra essere ancora acerbo. Non si inserisce con veemenza e non riesce a spezzare in modo decisivo il gioco avversario (78′ Sensi s.v. – Ritorna in campo dopo mesi difficili, dominati dagli infortuni muscolari. Non ha abbastanza tempo per poter incidere).
Barella 4,5 – Insufficiente la prova di chi, quest’anno, è sempre stato il centrocampista migliore dei nerazzurri. Se neanche il giovane italiano riesce a salvarsi nella notte di San Siro, allora, l’Inter non può che uscire sconfitta da questo match. Addirittura causa il rigore del vantaggio del Real Madrid dopo soli 6′ di gioco, con un intervento maldestro. Serata da dimenticare. Non basta la solita cattiveria per salvare una partita iniziata già con il piede sbagliato.
Vidal 3,5 – La partita del giocatore cileno dura meno di 35′, a causa di un’ingenua espulsione. Il numero 22 fin ad allora era comunque stato il peggiore in campo: assente, avulso dal gioco e avendo rischiato di regalare, in uscita, il pallone per il raddoppio avversario. Le proteste per un rigore dubbio non assegnato alla propria squadra hanno causato la fine del match. “Tradisce” compagni ed allenatore, lasciando da scalare, in 10, una montagna già impervia.
Young 5,5 – Forse uno di quelli che si possono salvare all’interno della mediana interista. Spinge finché riesce a reggere lo scontro con Carvajal, nel secondo tempo conduce una gara d’intelligenza e si blocca all’interno della linea difensiva nerazzurra.
Lautaro Martinez 5 – Il “10” interista non riesce a farsi vedere, come invece era successo durante la gara d’andata. Poche le palle giocabili dall’argentino e pochissime le occasioni da gol create durante l’arco del primo tempo. Impalpabile, viene sostituito da Perisic (45′ Perisic 6 – L’esterno croato viene schierato dal proprio allenatore come compagno di reparto di Lukaku. Alcune ripartenze vengono concretizzate dall’ex-Bayern Monaco, che in un’occasione sfiora anche il gol. Fa ben sperare in chiave futura, per un suo nuovo inserimento all’interno del progetto societario).
Lukaku 5 – Dal trascinatore della compagine milanese ci sarebbe attesi ben altra prestazione. Il voto è dettato dal pensiero che potesse incidere molto di più, durante l’arco degli 85′ minuti, rispetto a quanto fatto vedere. Abbastanza inconsistente, non riesce mai a superare Nacho nel gioco aereo e non compie mai una giocata decisiva (85′ Eriksen s.v. – Il ragazzo danese entra in campo a 5′ dal termine del match, e questa sembra una punizione inflitta dal proprio mister ad un giocatore che sempre sa stare al proprio posto. Il fantasista merita ben altro rispetto).
Allenatore: Antonio Conte 4 – Che fine ha fatto il guerriero? Dov’è andato a nascondersi il lottatore? E’ l’ombra dell’allenatore ammirato la scorsa stagione. Mai una parola fuori posto, rassegnazione evidente nelle sue parole. A deludere non è solo la testardaggine nel non voler cambiare modulo (se non obbligato dalle circostanze) ma anche il fatto che il carattere dimostrato l’anno appena concluso si sia totalmente perso. Il progetto sta naufragando e la stagione è totalmente da recuperare. Serve la cattiveria, servono la voglia e la consapevolezza di avere un grande potenziale ancora inespresso.
Pagelle Real Madrid
Courtois 6 – Verrebbe da dare un “S.V.” al portiere dei Blancos se non fosse per un diagonale di Perisic ben neutralizzato. Il ragazzo belga non deve compiere nessun notevole intervento a causa della scarsa vena realizzativa avversaria.
Carvajal 6,5 – Non soffre il confronto con Young e regge bene le offensive dell’Inter. Composto ed ordinato, non fa assolutamente una brutta figura.
Varane 6 – Sufficienza strappata a stento, nonostante una serata tutto sommato tranquilla. Il centrale francese sembra scricchiolare più dei compagni e più del dovuto: forse deve ancora ritrovare la brillantezza che lo aveva consacrato come uno dei centrali migliori del mondo.
Nacho 6,5 – Merita mezzo voto in più del compagno di reparto per alcune giocate decisive: in occasione del rigore spagnolo è proprio lui a procurarsi il penalty su goffo intervento di Barella. In marcatura su Lukaku annulla il 9 belga e non gli permette di condurre il proprio gioco.
Mendy 6 – Perché non ha concluso verso la porta in occasione dell’incursione sulla palla persa da Vidal? E’ un mistero. Avrebbe potuto chiudere la “pratica-Inter” già a metà della prima frazione di gioco. Nonostante questa sbavatura, però, non fa assolutamente fatica a contenere Hakimi e lo sovrasta, come accaduto anche in occasione della sfida di Valdebebas.
Modric 6,5 – La qualità dell’ex pallone d’oro si fa sentire e pone in netta inferiorità il centrocampo fisico della Beneamata. La qualità a Madrid viene premiata molto più della dinamicità e questo è un punto a favore di Zidane e del suo staff.
Kroos 6 – Normale amministrazione per un campione del mondo. Effettivamente il paragone con il pari ruolo Gagliardini non regge e il tedesco riesce a condurre le redini del match, coadiuvato dal compagno di reparto croato. Le sue aperture per l’inserimento degli esterni del Real Madrid, a tratti, sono una poesia per gli occhi.
Odegaard 5,5 – Non brillante il classe ’98. Facilitato dalla mancanza di Valverde, ottiene il ruolo di titolare ma non lo sfrutta a pieno. Alcuni lampi di classe affiancati poco dalla concretezza che è richiesta per rimanere ad alti livelli in contesti così importanti (58′ Casemiro 6 – Solito mastino e metronomo del centrocampo del Real Madrid, il brasiliano entra per addormentare ancor di più il match. Riesce a vincere la sfida e aiuta i compagni a portare a casa una vittoria importantissima).
Hazard 5,5 – Calcia bene il rigore del vantaggio ma, affrontato da Skriniar, crea molti meno problemi di quelli che ci si potrebbe aspettare da un fuoriclasse come lui. Le doti non si discutono ma la continuità di rendimento sì. Serve una svolta se non si vuole rimanere dei talenti un po’ inespressi (78′ Vinicius Jr. s.v. – Dopo i 21.000km percorsi nelle ultime due settimane ritrova il campo ma non ha tempo per lasciare il segno).
Mariano 5 – Non si iscrive mai al match e mai fa soffrire i tre difensori interisti. De Vrij lo argina con facilità e non lo fa partecipare alla manovra come Zidane vorrebbe (59′ Rodrygo 6,5 – Entra, scatta in area di rigore e chiude il match. Nonostante il gol venga assegnato ad Hakimi (autogol), il ragazzo brasiliano fa vedere che la qualità e le doti ci sono. Come nellla gara d’andata fa vedere che lui è concreto e cinico. Incubo interista).
Lucas Vazquez 6 – Il palo colpito subito dopo il gol dello 0-1 è il segno di come lo spagnolo desideri scrivere il proprio nome all’interno del tabellino del match. Dopo un’ottima prestazione nella gara d’andata, l’esterno madridista non incide come avrebbe potuto ma comunque fornisce l’assist per il definitivo 0-2.
Allenatore: Zinedine Zidane 6,5 – Prepara bene il match di San Siro e torna a Madrid con i tre punti che profumano di ottavi di finale. Nonostante le assenze di Sergio Ramos, Valverde e Benzema i suoi ragazzi riescono a condurre una partita convincente e non corrono mai il rischio di perdere le redini della contesa. Onore ad un allenatore giovane ma che ha dimostrato di saper cambiare la rotta della squadra a stagione in corso.