Riportiamo le pagelle di Juventus-Genoa, posticipo domenicale della 16a giornata di Serie A. 2-0, un risultato che sarebbe potuto essere ben più pesante. Solo un salvifico Sirigu ha evitato una goleada agli uomini di Shevchenko, che arrivano al derby della Lanterna con la massima sfiducia: 28 tiri a 0. Per loro, infatti, 13 gare senza vittoria e 4 di fila senza segnare. I bianconeri, d’altro canto, sprecano tanto ma portano a casa il bottino pieno, con il secondo successo consecutivo dopo lo 0-2 sulla Salernitana. La zona Champions, tuttavia, dista ancora sette punti. Il prossimo sabato 11 dicembre sfida in trasferta con il coraggioso Venezia di Paolo Zanetti.
Le pagelle di Juventus-Genoa
Prima di analizzare le pagelle di giocatori e allenatori di Juventus e Genoa, valutiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Chiffi 6 – Gara tranquillissima da dirigere per il fischietto di Padova. Nessun episodio eclatante, gestione lineare e in discesa. Seguono le pagelle di Juventus-Genoa.
Pagelle Juventus
Szczesny s.v. – Spettatore non pagante, la Juventus potrebbe letteralmente giocare senza portiere. Un cross bloccato e un’uscita fischiettando, niente di più.
Cuadrado 7 – È la giornata dei gol della bandierina dopo l’arcobaleno di Calhanoglu a Roma. Sorprende Sirigu e continua a giocare sovrapponendosi continuamente, l’incubo del giovane Cambiaso.
De Ligt 6,5 – Imperioso, sempre dominante. Il gigante olandese sfiora il gol in un paio di circostanze, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una gara pressoché perfetta.
Chiellini 6,5 – 37 anni e non sentirli. Quando manca il livornese, tutta la difesa ne risente. In anticipo su tutti i palloni, rognoso quanto basta per fermare Ekuban e Bianchi.
Pellegrini 6 – Si inserisce spesso e volentieri, ma è poco preciso in fase di cross e ultimo passaggio. Pecca in esuberanza e si becca un giallo evitabile. Allegri corre ai ripari e lo lascia negli spogliatoi (46′ Alex Sandro 6 – Fa il suo dovere, senza scoprirsi troppo e contenendo al meglio Ghiglione. Partecipa a qualche sortita offensiva).
Bentancur 6 – Palleggia con eleganza e torna a disegnare geometrie. Critiche asperrime nei suoi confronti, l’uruguaiano approfitta di una mediana assente e si limita all’essenziale.
Locatelli 6,5 – L’ex Sassuolo torna in cabina di regia e al modulo che lo ha lanciato nei neroverdi, il 4-2-3-1. Strappi interessanti e lanci millimetrici per i suoi compagni, una delle note positive di tutta la stagione bianconera.
Kulusevski 6 – Prestazione da vorrei ma non posso per lo svedese. Litiga un po’ con il pallone e si incarta sul più bello. La dedizione c’è sempre, ma mancano determinazione e cattiveria. Può e deve fare meglio.
Dybala 7 – Toda Joya, toda beleza. Il regista avanzato per eccellenza dei torinesi. Sempre il fulcro dell’azione offensiva, i suoi tocchi sono mirabolanti, le conclusioni sempre insidiose. Va a prendersi il 2-0 e si porta il pallone a casa. Esce applauditissimo dall’Allianz (88′ Kaio Jorge s.v.).
Bernardeschi 6,5 – Partono i mugugni quando ciabatta in curva delle conclusioni. La sua gara, però, cresce col passare dei minuti. Diverse accelerazioni, spunti e l’assist per il raddoppio di Dybala. Si riscatta, almeno stasera, dopo mesi di buie critiche (83′ Rabiot s.v.).
Morata 6 – Si danna come un matto per la squadra, alza il baricentro e sbatte più volte su un Sirigu ai limiti dell’umano. Per impegno e dedizione, si meriterebbe quanto meno una rete (72′ Kean 6 – Lotta contro la difesa rossoblù, i pericoli sono nulli. Ma ha poco tempo a disposizione per incidere).
Allenatore: Allegri 6,5 – Evita l’ennesimo corto muso, per un risultato che sarebbe potuto essere ben più largo. La Juventus, però, sembra finalmente giochi a calcio. La manovra è più fluida, continua e i giocatori si trovano meglio in cambio. Che il cambio modulo sia stata la giusta intuizione?
Pagelle Genoa
Sirigu 7,5 – Non fosse stato per l’ex Torino (di queste sfide ne ha vissute tante), staremmo parlando di un punteggio tennistico. Colpevolmente sorpassato dal beffardo gol di Cuadrado, si riscatta con almeno cinque parate super. Nulla può sul tiro chirurgico di Dybala.
Biraschi 5 – In affanno, come tutta la difesa. Stringe su Bernardeschi ma perde quasi sempre il duello personale. Un ritorno da titolare da incubo.
Bani 4,5 – In rientro da un infortunio, probabilmente l’ex Chievo non è ancora al meglio della condizione. Clamorosa, però, la palla che perde in area su contrasto di Morata. Che per sua fortuna Sirigu sventa. È la fotografia della sua serata, un horror show continuo.
Vásquez 5,5 – In chiara difficoltà anche lui, ma almeno ci mette un po’ di garra. Più coraggio nelle chiusure, sebbene anche lui finisca per soffrire tremendamente.
Ghiglione 5,5 – Nella morsa dell’ex Pellegrini nella prima frazione. Prova ad alzare i giri del motore nella ripresa, quando arriva più volte sul fondo. Il muro juventino, però, è durissimo da abbattere.
Behrami 5 – La sua esperienza non porta alcun valore aggiunto. Poca presenza in mezzo al campo e poca pressione sugli avversari. Disinnescarlo è stato un compito da ragazzi (59′ Galdames 5 – Un passaggio killer che regala un contropiede invitante alla Juventus. Poi si dissolve nella fredda sera torinese).
Hernani 4,5 – Dov’è finito il mediano che si salvava nel derelitto Parma della passata stagione? Praticamente nullo, tocca pochissimi palloni e sbaglia tanti passaggi. Si dilegua.
Touré 5 – Tanto fisico ma poca qualità nei suoi piedi. Sbatte più volte sugli avversari, anche con le maniere forti. È un gioco che non porta nessun beneficio (59′ Portanova 5,5 – Il Primavera juventino vuole dimostrare alla dirigenza il suo valore, ma non è la serata adatta).
Cambiaso 5 – Tanti, troppi errori in fase di appoggio. Cuadrado è un cliente scomodissimo e il giovane fatica molto. Poca lucidità, a discapito dell’elevata corsa (85′ Melegoni s.v.).
Ekuban 5 – Vero e proprio oggetto misterioso del mercato estivo ligure. Incespica sulla palla e fa sfumare almeno due buone chance per provare a concludere (impresa titanica per il Genoa). Fumoso e poco concreto.
Bianchi 5,5 – Pochissimi palloni toccati, mai servito adeguatamente. Paga la giovane età, non può risolvere da solo la partita (59′ Pandev 5,5 – L’esperto macedone fa poco di concreto per salvare una serata nera. Guadagna qualche fallo, niente di più).
Allenatore: Shevchenko 5 – Fosse per lui, forse scenderebbe in campo per tornare a giocare. Le sue espressioni durante la gara la dicono tutta: nessun tiro in 90′, mai un abbozzo di reazione, in totale balia dell’avversario. Ancora a quota 0 gol, non ha lasciato una minima impronta di gioco a una squadra sempre più sofferente. E venerdì arriva la Samp: già è diventato quasi proibito sbagliare.