Riportiamo le pagelle di Juventus-Inter, big match della 31a giornata di Serie A. I nerazzurri rubano il mestiere ad Allegri, vincendo di rigore e giocando una gara di compattezza. Tante polemiche arbitrali non ancora sedate, con la Juventus che può recriminare per aver tenuto il pallino del gioco per 90′. Gli ospiti tornano a vincere all’Allianz Stadium dopo 9 anni e tornano a -3 dal Milan. I torinesi, invece, probabilmente dicono addio al sogno scudetto.
Le pagelle di Juventus-Inter
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Juventus ed Inter, valutiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Irrati 5,5 – Tante indecisioni per il fischietto di Pistoia, costretto a gestire una gara dall’alto livello agonistico. Già al 2′, l’intervento di Lautaro in gioco pericoloso su Locatelli sembra da cartellino arancione. Graziato poi per un fallo su Chiellini. L’episodio del rigore, giusto da assegnare, fa discutere. La ripetizione di Calhanoglu è giusta, ma annullare la ribattuta vincente del turco sarebbe stato inammissibile. Fatica a sedare gli animi nel corso del match, acceso e mai assopito. Seguono le pagelle di Juventus-Inter.
Pagelle Juventus
Szczesny 6,5 – Il polacco intuisce alla grande il rigore di Calhanoglu, ma è costretto alla ripetizione. Intuisce anche quella, ma non basta. Poi sonnecchia per il corso della partita.
Danilo 6 – Solita gara ordinata del brasiliano, che tiene a bada Perisic e non osa troppo in fase offensiva. L’equilibratore di Allegri.
De Ligt 5,5 – In alcune chiusure è da urlo, ma entra in area di rigore e costringe Irrati ad optare per la ripetizione. Una macchia decisiva nella sua prestazione.
Chiellini 6 – Il solito mastino, sempre in anticipo su Lautaro e Dzeko. Non demorde mai di un centimetro, si improvvisa anche regista di impostazione. Sfiora la rete nei primi minuti. Supera Scirea con le sue 553 presenze in bianconero.
Alex Sandro 5 – In cooperazione con Morata concede il rigore all’unico vero affondo dell’Inter. Non sfrutta al meglio la tanto agognata maglia da titolare. Un processo di involuzione inspiegabile del terzino (73′ De Sciglio s.v.).
Rabiot 6,5 – Esce con gli applausi dello Stadium e già fa notizia. Clamorosamente onnipresente su tutti i palloni, gioca una gara con cattiveria senza precedenti. Merita per dedizione (85′ Arthur s.v.).
Locatelli 6 – Inizia a lottare come un gladiatore, poi è costretto ad uscire in lacrime (34′ Zakaria 6,5 – Era mancato ai bianconeri. Con un meraviglioso coast to coast scheggia un palo che riecheggia ancora. Tanta sostanza).
Cuadrado 6 – Si accende a tratti, come quando fulmina Perisic con una grandissima finta. In altri momenti, cerca la giocata semplice e non punge (84′ Bernardeschi s.v.).
Dybala 6 – Detta classe come al solito la Joya. Si incarica di tutti i calci di punizione, funge da regista offensivo per la squadra. Manca, però, la stoccata finale nel suo ultimo Derby d’Italia in bianconero.
Morata 5,5 – Lo spagnolo inizia bene, giocando di sponda per Vlahovic e aprendo spazi interessanti. Poi poco a poco si eclissa e risulta poco efficace. Se perde fiducia è un suo difetto (73′ Kean s.v.).
Vlahovic 5,5 – Ha il fuoco dentro e si vede chiaramente. Tuttavia, sbatte più volte su Skriniar e quando per una volta lo aggira calcia malamente. Manca la precisione, la determinazione c’è sempre per il serbo.
Allenatore: Allegri 6 – Ha poco da incolparsi. L’atteggiamento è giusto, la Juve è aggressiva e chiude le fonti di gioco dell’Inter. Perde per un episodio dopo aver giocato meglio, non semina quanto raccolto. Mastica amaro, sconfitta che brucia per come è arrivata.
Pagelle Inter
Handanovic 6 – Mantiene la porta inviolata con qualche uscita incerta, ma con una deviazione decisiva su Zakaria. Prende più sicurezza col passare dei minuti.
D’Ambrosio 6,5 – Non fa rimpiangere De Vrij, anzi. Con umiltà aspetta il suo turno e risponde presente, come spesso avvenuto in carriera. Di mestiere su Vlahovic nel finale, come in tutta la partita. Se con tutti gli allenatori ha minutaggio, un motivo ci sarà.
Skriniar 6,5 – Lo slovacco si francobolla a Vlahovic, dando il via a un duello molto fisico. Ne esce spesso vincitore, rilanciando le sue quotazioni dopo un periodo un po’ no.
Bastoni 6 – Momento un po’ in flessione per il classe 1999, che in un paio di circostanze non si libera bene del pallone. Da lì nascono dei potenziali pericoli, poi per sua fortuna sventati.
Dumfries 6,5 – Esce dal sopore di una gara senza spunti per guadagnarsi in modo scaltro il calcio di rigore. L’unico lampo, ma essenziale, che squarcia il cielo di Torino (59′ Darmian 6 – Entra per garantire più copertura, fa il suo dovere).
Barella 6 – Solita grande corsa per il cagliaritano, anche se è in chiaro debito di ossigeno. Come al solito non molla mai sulla palla, anche se avrebbe bisogno di un po’ di riposo.
Brozovic 6,5 – Torna titolare e, guarda caso, l’Inter torna alla vittoria. Importantissimo nell’equilibrio, ferma tante azioni sul nascere ed imposta con fermezza. Quanto era mancato il croato (78′ Gagliardini s.v.).
Calhanoglu 6,5 – Fortunato nella ripetizione, ma dimostra di saper tenere i nervi saldi. 5 su 5 in Serie A in carriera dal dischetto. Un po’ più macchinoso in mezzo al campo, ma la sua esecuzione è fondamentale (78′ Vidal s.v.).
Perisic 6 – Partita più di sacrificio, messo alle strette da Cuadrado. La maturazione è più cche completa, la partita di stasera lo ha dimostrato (91′ Gosens s.v.).
L. Martínez 5 – Cercasi Toro. Rischia di lasciare i suoi in dieci e in attacco è praticamente impalpabile. Nervoso, dimostra di non essere ancora uscito dall’impasse (59′ Correa 6 – Molto mobile, serve un buon pallone in area e disturba in pressione).
Dzeko 5,5 – Il Cigno di Sarajevo va spesso a prendersi la sfera in mezzo al campo, perché in avanti i palloni sono pochi. Nell’unica chance in contropiede si fa bloccare da De Ligt. Può dare di più.
Allenatore: Inzaghi 6 – Di garra e sofferenza, ritrova un successo importantissimo, il primo in trasferta del 2022. Stasera l’estetica è contata poco, torna a casa con tre punti preziosissimi per morale e classifica. Nonostante tutto, la sua Inter è ancora viva, anche quando non gioca come dovrebbe.