La Juventus chiude l’anno solare 2022 di calcio con un 3-0 alla Lazio, a conclusione della 15a giornata di Serie A. Una gara di compattezza e freddezza sotto porta, come la Juve dei bei tempi di Max Allegri. Una ritrovata solidità difensiva, con il sesto clean sheet consecutivo in campionato. In graduatoria arriva la terza posizione, scavalcando proprio i biancocelesti, che oggi sembrano soffrire la mancanza di un terminale offensivo. Un lungo possesso palla sterile. A seguire le pagelle di Juventus-Lazio.
Le pagelle di Juventus-Lazio (3-0)
Prima di riportare le pagelle dei protagonisti di Juventus e Lazio, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Massa 6 – Il fischietto della sezione di Imperia non deve gestire episodi particolarmente controversi. Ammonisce giustamente per delle ripartenze e per dei contrasti duri. Nessun rigore per Di Maria nel finale, vittima di un normale contrasto di gioco. A seguire le pagelle di Juventus-Lazio.
Pagelle Juventus
Szczesny 6 – Sbadiglia per la maggior parte della partita, per poi svegliarsi nel finale, dimostrandosi concentrato. La sventola di Felipe Anderson è ben indirizzata, ma le ragnatele nell’angolino restano intatte. E chiude il 2022 con l’ennesima rete inviolata.
Gatti 6,5 – Si dimostra in crescita, anche nella personalità. Ottimo nel limitare Pedro, che gli sfugge poche volte. Chiama più volte il pallone, alzandosi quando necessario.
Bremer 6 – Pur senza brillare, il brasiliano è concentrato per tutta la partita. D’alto canto, è abituato a duellare con giocatori più “pesanti” rispetto ad Anderson in area di rigore.
Danilo 6,5 – Una bella vetrina per Qatar 2022. Ormai è ben collaudato da braccetto difensivo, dalla sua parte non si passa.
Cuadrado 6 – Da un po’ di gare a questa parte sembra aver perso la solita intraprendenza. Fa il minimo indispensabile, senza strafare e senza commettere errori.
Fagioli 6,5 – Il futuro è lui. Si muove già con ottima intelligenza tattica, distribuendo palloni e tentando sempre l’inserimento offensivo. Nell’emergenza, Allegri ha trovato un gioiello da custodire.
Locatelli 6 – Non al 100%, l’ex Sassuolo si distingue più per la legna in mezzo al campo che per le raffinatezze. Ad ogni modo risulta decisivo, la mentalità è giusta, da giocatore affamato (85′ Paredes s.v.).
Rabiot 6,5 – Il transalpino sembra totalmente trasformato. Il lancio al velluto per l’1-0 di Milik è una lode al calcio. Tanta densità in mezzo al campo e una sfrontatezza che fino a qua si era vista raramente. Giocatore ritrovato.
Kostic 6,5 – Punta continuamente Hysaj, che fatica enormemente a contenerlo. Nella prima frazione corre molto ma non aggiusta la mira, mentre nella ripresa apre la strada al 2-0 favorendo il tap-in di Kean (64′ Chiesa 6,5 – Altri minuti per tornare ad assaggiare il rettangolo verde. Tanto per non farsi mancare nulla, serve su un piatto d’argento il 3-0 a Milik. Un nuovo acquisto per il 2023).
Kean 7,5 – Si scrolla di dosso le critiche acerrime, siglando una doppietta di arguzia e opportunismo. MVP, cinico e freddo, si porta a casa il pallone. Non fa pesare l’assenza di Vlahovic (62′ Di Maria 6 – Alterna buone giocate a palloni persi banalmente, si intestardisce).
Milik 6,5 – Lotta a tutto campo e tiene alto il baricentro della squadra. Il coronamento del grande impegno profuso è il sigillo del definitivo 3-0. Il miglior colpo estivo della Juventus.
Allenatore: Allegri 6,5 – Torna la sua Juventus spietata e assetata di ripartenze. Ha la pazienza di far sfogare la Lazio nel possesso palla per poi colpirla alla morte del primo tempo. Premiata ancora una volta la fiducia a Fagioli, chiude con l’ennesima ottima prestazione difensiva. Ora l’obiettivo è proseguire su questa marcia, la sosta per il Mondiale arriva proprio sul più bello.
Pagelle Lazio
Provedel 6,5 – Tiene a galla i suoi in più di un’occasione, capitola sotto i colpi dell’attacco bianconero. Il minore dei colpevoli.
Hysaj 5,5 – Il mismatch con Kostic è notevole, in continua sofferenza su Kostic. In fase di spinta è praticamente nullo, si fa sentire l’assenza di Lazzari (69′ Gila 5,5 – Sul fianco dello spagnolo arriva il 3-0).
Casale 5,5 – Non sempre lucidissimo, l’ex Verona va in difficoltà su Kean e sui disimpegni. da rivedere, meno sicuro rispetto ad altre uscite.
Romagnoli 6 – Rispetto al compagno di reparto commette meno sbavatura, dimostrando una buona compattezza nonostante il risultato negativo. Mette tante pezze.
Marusic 5,5 – Tocca pochissimi palloni, Cuadrado non lo punta ma rimane troppo timido e arretrato. Così, alla Juventus non si può fare male.
Milinkovic-Savic 5 – L’anello mancante della Lazio. Il serbo si fa ammonire e da lì in poi sembra sempre più nervoso. Sbaglia in costruzione sull’1-0, manca di autorevolezza in mezzo al campo e non trasmette la solita grinta. Testa già al Mondiale? (78′ Marcos Antonio s.v.).
Cataldi 5,5 – Il classe 1994 inizialmente è il fulcro del centrocampo, gravitano tanti palloni intorno a lui. Poi la Juventus prende coraggio e poco a poco perde il controllo della mediana (58′ Vecino 5,5 – Entra per dare equilibrio, ma non lo trova).
Basic 5 – Un pesce fuor d’acqua. Piuttosto avulso dalla manovra, non sembra propriamente adatto al palleggio di Sarri. Si dissolve nella dura serata dell’Allianz Stadium (58′ Luis Alberto 6 – Una buona conclusione ben bloccata da Szczesny. Prova a dare qualità, ma il risultato era già compromesso).
Romero 6 – Il giovanissimo conferma le ottime impressioni. Nemmeno maggiorenne, è il più mobile in avanti e alla continua ricerca della giocata. Possibile sorpresa del 2023? (69′ Cancellieri 5,5 – Poco tempo per incidere, eccessivamente timido con la palla tra i pedi).
Felipe Anderson 5 – Stavolta il falso nueve designato da Sarri è un personaggio secondario. Tanto movimento ma fumosità in avanti, sbatte a ripetizione sul muro bianconero.
Pedro 5,5 – Tanti dribbling che possono fare male, ma manca la stoccata finale. Un punto di riferimento per le sue grandi doti tecniche, eppure le tante gare si fanno sentire.
Allenatore: Sarri 5,5 – Probabilmente ha ragione quando nel post-partita parla di risultato bugiardo nel punteggio. La sua è una Lazio che però ci crede troppo poco, che rende fine a sé stesso il lungo possesso della sfera. Poca lucidità in attacco, che si paga contro le grandi squadre. Il bilancio, però, fin qui è positivo: il quarto posto è inaspettato quanto meritato.