Riportiamo le pagelle di Juventus-Torino, anticipo della 26a giornata di Serie A. Il Derby della Mole numero 182 si chiude in parità, con un gol per tempo. A De Ligt risponde Belotti, in ritorno al gol dopo l’infortunio. Così la Juventus guadagna il terzo segno X in 4 partite, mentre il Toro prosegue la sua striscia di gare senza vittorie: 2 pari e 2 sconfitte nelle ultime 4. Domenica 20 l’Atalanta avrà così la chance di agganciare i bianconeri al quarto posto.
Le pagelle di Juventus-Torino
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti in campo di Juventus e Torino, valutiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Massa 6 – Direzione alquanto tranquilla per il fischietto di Imperia, abile nel sedare i momenti più focosi del match. Mancano un paio di gialli, uno per parte Belotti ferma Cuadrado al 42′, evitando una ripartenza. De Sciglio, invece, è graziato per un intervento molto duro. Seguono le pagelle di Juventus-Torino.
Pagelle Juventus
Szczesny 5,5 – Il polacco poteva fare di più sulla girata di Belotti, sebbene ravvicinata. Non tiene il pallone, non garantendo una presa ferrea. Per il resto, bene nelle uscite alte.
Cuadrado 6 – Gara a metà giudizio per il colombiano. Pennella l’angolo per De Ligt, ma concede spazio vitale a Brekalo in occasione dell’1-1. Dà il solito supporto alla manovra offensiva, ma in tono minore.
De Ligt 6,5 – Il granitico classe 1999 ha modo di sbloccare il match, oltre a blindare l’area di rigore su diverse avanzate amaranto. Poche colpe sul gol incassato.
Alex Sandro 5 – Adattato al ruolo per il forfait all’ultimo secondo di Rugani, non è un difensore centrale e si vede. Cicca goffamente di testa, dando l’opportunità a Belotti di andare in rete. Un errore che pesa nettamente sul giudizio della gara.
Pellegrini 6 – Ordinato e preciso, duella con Singo e ne esce spesso vincitore, anche con le cattive. Costretto ad issare bandiera bianca per infortunio (46′ De Sciglio 6– Solita gara diligente per l’ex Milan e pupillo di Allegri, sempre pronto quando chiamato in causa).
Zakaria 5,5 – Molta sostanza in mezzo al campo, soprattutto in fase di contenimento però. Non ci si aspettano certo giocate folgoranti dallo svizzero, ma una maggiore presenza in costruzione sì.
Locatelli 6 – Il protagonista della stracittadina di andata in questa occasione si dedica a una partita scolastica, imbastendo la manovra pur con qualche pausa. Ad ogni modo, non demerita (74′ Arthur s.v.).
Rabiot 6 – Il primo squillo lo lancia lui, con una rasoiata a fil di palo. Buona l’interdizione in mezzo al campo del francese, che partecipa alla manovra con dei buoni tocchi. Senza strafare, ma con essenzialità.
Dybala 6 – La Joya arretra spesso in mediana per trovarsi palloni da giocare. Senza occasioni, è comunque il fondamentale regista offensivo dei bianconeri, in grado di portare superiorità numerica (53′ McKennie 5,5 – Disinnescati i suoi proverbiali inserimenti, contribuisce ben poco alla causa).
Vlahovic 5,5 – DV7 si prende una serata di pausa. Marcatura speciale su di lui, poco servito, mai pericoloso. Deve essere messo in condizione di ricevere più palloni (74′ Kean s.v.).
Morata 5 – Lo spagnolo stasera è completamente avulso dalla manovra. Poco ispirato, dà poco supporto a Vlahovic e a tratti sembra quasi remissivo. Un’uscita a vuoto dopo le ottime ultime gare.
Allenatore: Allegri 6 – Non chiedere calcio spettacolo, lui non ne è garante. La sua Juve è cinica e colpisce subito, ma non altrettanto in gamba a chiudere la partita. Le trame dei passaggi sono da rivedere, così come le ripartenze gettate al vento. Si reinventa la difesa e e prosegue comunque la striscia di imbattibilità. E martedì ritorna la musichetta della Champions.
Pagelle Torino
Milinkovic-Savic 5,5 – Si fa gelare da De Ligt sul suo palo di competenza, una leggerezza pesante. Bene negli altri tentativi da fuori, poi sonnecchia fino al triplice fischio.
Djidji 6,5 – L’ivoriano è bravo e istintivo su Morata, anticipandone i movimenti. Sempre preciso, non commette sbavature. Giocatore ritrovato da Juric dopo l’infelice esperienza a Crotone.
Bremer 7 -Il brasiliano si incolla a Vlahovic e non lo molla più. Ha una calamita per intercettare qualsiasi pallone pericolante. Guida il reparto con freddezza, ci sarà un motivo se in tante lo inseguono. Preoccupa Juric per l’infortunio nel finale (89′ Buongiorno s.v.).
R. Rodriguez 6 – L’ex Milan gioca una gara di attenzione, sempre ben posizionato e piuttosto deciso su Dybala. Ogni tanto fa correre qualche brivido sulla schiena.
Singo 6 – Partita di applicazione per il classe 2000, che ingaggia una bella sfida con Pellegrini. Rallenta i ritmi nella ripresa, ma dimostra che il suo rendimento è in crescendo (79′ Ansaldi s.v.).
Mandragora 6,5 – Tantissima grinta dal numero 68, vicino al gol e assetato su tutti i palloni. Così tanta verve che alla fine si becca un giallo, che lo costringerà a saltare il Cagliari.
Lukic 6 – Stasera meno qualità e più quantità per il serbo, diga in mezzo al campo a sbarrare le trame di gioco bianconere. Numero 10 in salsa di garra serba.
Vojvoda 5,5 – Si fa sovrastare da De Ligt nel gol poi cerca di recuperare con qualche passaggio interessante. Ma è troppo poco per rimediare all’errore iniziale.
Pobega 6 – Tentativi di triangolazione e buona attività nelle azioni. Gli manca il guizzo finale, ma non certo la volontà e l’impegno. Vuole riconquistarsi la fiducia di Juric.
Brekalo 6,5 – Sembra spento, giocare con il motore a bassi giri. Poi all’ex Wolfsburg basta una giocata per disegnare un cross ottimale per Belotti. Essenziale per l’economia d’attacco dei granata (75′ Pjaca s.v.).
Belotti 7 – Il Gallo torna a cantare dopo 82 giorni senza la titolarità. E lo fa nella gara più importante e sentita, con una girata che non lascia scampo a Szczesny. Un unico lampo nel nulla, quanto basta per regalare un sorriso amaro ai suoi tifosi. Che potrebbero lasciarlo presto (79′ Sanabria s.v.).
Allenatore: Juric 6,5 – Inizia con la solita aggressività. Subisce De Ligt, ha pazienza e non si scompone, trovando un pareggio preziosssimo. Smorza Vlahovic con una marcatura attentissima e esalta le qualità di palleggio della sua squadra, incredibilmente superiori all’avversario. Il Torino si è ritrovato, merito del lavoro dell’ex Genoa. Ora il futuro fa un po’ meno paura.