Un gara senza storia quella che è andata in scena all’Ethiad Stadium di Manchester. Una sola squadra in campo, che ha dominato in lungo e in largo e che ha schiacciato i rivali. L’Arsenal torna a Londra con tre sconfitte su tre gare e senza smentire i pronostici in sede di presentazione. In seguito al triplice fischio del direttore di gara, vi proponiamo le pagelle di Manchester City-Arsenal.
Schiacciante il dominio del City, che neanche nel secondo tempo abbassa i ritmi ma, anzi, lascia ancor meno spazio ai Gunners. Il 5-0 finale è la giusta fotografia per questo pomeriggio inglese. Manchester City che continua il suo inseguimento verso la vetta e Arsenal che, invece, sprofonda temporaneamente all’ultimo posto.
Le pagelle di Manchester City-Arsenal
Prima di analizzare le prestazioni dei calciatori, tramite la redazione delle pagelle di Manchester City-Arsenal, commentiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Martin Atkinson 6,5 – La gara non è complicata, bensì senza storia. Le uniche interruzioni sono quelle relative ai cartellini rifilati ai difensori londinesi. I gialli per Cedric e per Kolasinac sono sacrosanti; il rosso sventolato sotto il naso di Xhaka è giusto, dato l’intervento da killer compiuto dal centrocampista svizzero. Conduce la partita in maniera autorevole e non commette errori.
Pagelle Manchester City
Ederson 6 – Quasi da “senza voto” la sua prova, se non fosse che al 19′ tiene troppo il pallone e, sul rilancio, sbatte contro Smith-Rowe, che quasi insacca il gol del 2-1. Pomeriggio da spettatore non pagante per l’estremo difensore brasiliano.
Walker 6,5 – L’esterno difensivo di Guardiola è sempre attento e non lascia mai spazi a Smith-Rowe. Certe volte, in fase di impostazione, lascia più largo Ruben Dias e si accentra, andando a creare una difesa a 3 insieme al portoghese e a Laporte. In fase di spinta è sempre una spina nel fianco per Tierney, che oltre a Gabriel Jesus deve fronteggiare anche il britannico (46′ Zinchenko 6 – Gioca tutto il secondo tempo ma non trova il guizzo vincente né crea grossi grattacapi alla retroguardia avversaria. Il suo apporto è concreto e si accentra spesso per creare buone trame di gioco).
Ruben Dias 6,5 – Una partita tranquilla quella che deve condurre. Pensa più ad impostare e ad attaccare l’area avversaria in occasione dei calci piazzati, più che a marcare Aubameyang o Lacazette. Non corre pericoli ma dà certezze ai compagni.
Laporte 6 – Meno solido rispetto a Ruben Dias ma sempre affidabile. Il centrale naturalizzato spagnolo conduce una gara senza patemi d’animo e vive un pomeriggio tranquillo.
Cancelo 7 – Prova strepitosa da parte del terzino ex-Inter e Juventus. Potrebbe anche essere il migliore di queste pagelle di Manchester City-Arsenal, se non ci fosse Ferran Torres. In fase offensiva sfrutta le sue doti di grande corridore e in copertura argina sempre gli esterni dell’Arsenal. Davvero sopra la media la prova del ragazzo portoghese, che talvolta si accentra per impostare e al 91′ sfiora anche il gol del 6-0.
Bernardo Silva 6,5 – Buona prova quella del n°20 di Pep Guardiola. Insieme a Rodri, è coinvolto in fase d’impostazione ed è il metronomo della squadra. Suo l’assist per il 2-0 di Ferran Torres (anche se aiutato dall’errore di Cedric) e sempre attivo nel far ripartire la squadra (56′ Sterling 6 – Sempre bene in dribbling e in ripartenza, un po’ meno lucido davanti a Leno. Ha due occasioni da rete ma non riesce ad insaccare il pallone. Al 67′ ha la più nitida possibilità da rete ma il n°1 avversario, con una gran parata, gli nega la gioia personale).
Rodri 7 – Il gol è solamente la ciliegina sulla torta della sua gara. Il centrocampista di Guardiola sa impostare, sa interrompere le trame offensive avversarie e sa anche concludere egregiamente a rete. Il 4-0 è un gol bellissimo: Ferran Torres appoggia proprio per il n°16 posizionato fuori dall’area, sguardo verso la porta di Leno e gran piazzato d’interno destro, che non lascia scampo all’estremo difensore tedesco.
Gündoğan 7 – A differenza degli altri due centrocampisti, il ragazzo tedesco ha ruoli in ripartenza e in rifinitura. Si abbassa talvolta a prendere palla ma molto spesso lo si trova tra le linee, per poter lanciare a rete i terminali offensivi della squadra. Suo il gol che apre il match, su assist di un ispirato Gabriel Jesus. Recupera tanti palloni e strappa applausi ai tifosi del City: partita da ricordare.
Grealish 6,5 – Deve ancora ambientarsi, almeno in campo e all’interno degli schemi di Pep Guardiola. L’assist per il 3-0 di Gabriel Jesus è bellissimo: prima il dribbling su Chambers, poi il tocco di punta ad anticipare sia Leno che Holding. La partita è sicuramente sufficiente ma per 25 minuti è stato completamente avulso dalla gara. Deve ancora ingranare le marce alte.
Ferran Torres 8 – È il man of the match della gara ed il migliore di queste pagelle di Manchester City-Arsenal. Entra in quattro delle cinque reti della sua squadra. All’11’ sfrutta la palla di Gündoğan e l’errore di Cedric per insaccare il 2-0; al 42′ si abbassa, prende palla e scatta per 40 metri, prima di servire la palla a Grealish (che poi servirà l’assist del 3-0); al 52′, invece, serve l’assist per Rodri e all’84’ timbra la sua doppietta personale. Schierato come punta centrale, in un ruolo atipico, sembra trovarsi comunque a proprio agio.
Gabriel Jesus 7,5 – Grandissima partita del brasiliano. Spostato sull’esterno dal suo tecnico, il “9” non ha deluso le aspettative. Veramente incontenibile sulla destra, con Tierney che ha provato in ogni modo a limitarlo, senza riuscirci. Al 7′, sfruttando il poco spazio concessogli, serve l’assist per il gol di testa di Gündoğan. Al 43′, poi, sfrutta un’avanzata di Grealish e insacca il 3-0 alle spalle di Leno. Pomeriggio da incorniciare per l’attaccante dei Citizens (61′ Mahrez 6,5 – La qualità è una costante, il dribbling pure. I giochi di gambe fanno impazzire la difesa dell’Arsenal che, dopo 35 minuti di brividi, all’84’ gli lasciano lo spazio per servire l’assist a Ferran Torres. Una certezza).
Allenatore: Pep Guardiola 7,5 – Ha una squadra spettacolare, invidiata da chiunque. Il suo zampino, tuttavia, si vede eccome. La soluzione con il terzino che si accentra per allargare i due centrali difensivi è una soluzione rivoluzionaria ed atipica; l’intuizione di scambiare Ferran Torres con Gabriel Jesus è una mossa da vero fuoriclasse. È un visionario di questo sport e, di certo, non lo scopriamo oggi.
Pagelle Arsenal
Leno 6,5 – Prende 5 gol e ottiene comunque un voto sufficiente. Questo è l’emblema di come la squadra abbia condotto un match imbarazzante. Almeno tre gli interventi degni di nota, che “salvano” l’Arsenal da un passivo ancora più ampio. Ha qualche colpa sul primo gol ma poi non può nulla sulle altre reti avversarie. Bellissimo l’intervento, al 67′, su Sterling, con un grandissimo colpo di reni.
Cedric 4 – A dir poco disastrosa la sua partita. Sul 2-0 tenta un intervento ma non colpisce la palla né di testa né con il piede destro; sul 3-0 perde Grealish e in occasione del 4-0 tiene in gioco Ferran Torres, non seguendo la linea dettata da Holding. Deve sostituire Bellerin ma non è all’altezza del compagno di reparto. È il peggiore di queste pagelle di Manchester City-Arsenal.
Chambers 5 – Schiacciato dal peso dell’attacco dei Citizens, il classe ’95 non riesce mai a tenere alto il baricentro dei suoi. Sul gol di Gündoğan non marca in modo adeguato il tedesco e se lo fa sfilare alle spalle.
Holding 5 – Stesso voto del compagno di reparto. Sul secondo gol di Ferran Torres non marca lo spagnolo e lo lascia staccare da solo; durante l’arco della gara cerca di guidare i compagni ma l’Arsenal sembra una compagine allo sbaraglio.
Kolasinac 4,5 – Rientrato dal prestito ad inizio stagione, sembrava destinato a lasciare l’Inghilterra ma Arteta decide di rilanciarlo. Il giallo su Gabriel Jesus al 28′ è lo specchio della sua partita: sempre in affanno e costretto ad inseguire, non riesce mai ad arginare le sortite offensive avversarie.
Tierney 5,5 – Il migliore della retroguardia dei Gunners. Cerca di marcare al meglio Gabriel Jesus ma gli concede lo spazio per il cross dell’1-0. In fase di spinta, in un paio di occasioni, costringe Walker a rimanere attento e vigile. Da solo non può fare miracoli.
Smith-Rowe 5 – Il “10” di una squadra così gloriosa dovrebbe essere più decisivo. Sembra avere i numeri dalla propria parte (ha tanta voglia di fare e sa dribblare) ma è davvero poco concreto. È un classe 2000, avrà tempo di crescere ma, certe volte, il numero di maglia può pesare davvero troppo.
Xhaka 4,5 – Il nazionale svizzero non entra mai in partita. La sua squadra fatica grandemente e lui, come il compagno di reparto, si fa surclassare dal centrocampo del Manchester City. Non riesce a far filtro e non argina mai le avanzate né di Gündoğan né di Bernardo Silva. Al 35′, forse anche frustrato a causa del 2-0, compie un brutto intervento su Cancelo che gli costa, giustamente, il cartellino rosso.
Odegaard 5 – Insufficiente la prova dell’ex-Real Madrid. Il costo elevato e le aspettative, avrebbero fatto pensare a tutt’altro rendimento, da parte del n°8, ma il Manchester City è troppo superiore. Completamente in balia di Rodri e di Gündoğan, non riesce mai a rendersi pericoloso e non riesce mai ad innescare Aubameyang (71′ Maitland-Niles – S.V.).
Bukayo Saka 5 – L’unico pericolo per la difesa del City è quello creato dal ragazzo inglese. In realtà, però, oltre a quel guizzo ad inizio primo tempo, il n°7 sparisce dal campo e non riesce mai a “strappare”. A fine primo tempo rimane negli spogliatoi perché Arteta decide di equilibrare lo schieramento dei suoi (46′ Elneny 5,5 – Entra in corso d’opera ma non riesce a fare nulla in più rispetto a quanto dimostrato dai compagni. Lotta e cerca di fare da schermo davanti alla linea dei cinque difensori ma la forza degli avversari è troppa).
Aubameyang 4,5 – Stesso voto rispetto a quello di Xhaka. Il centravanti gabonese vive un pomeriggio disastroso. Mai un tiro verso lo specchio della porta, mai un’azione pericolosa o uno scatto bruciante. Il simbolo dell’Arsenal è controllato agevolmente da Ruben Dias e da Laporte, che non faticano nemmeno in marcatura (58′ Lacazette 5 – Lotta tanto ma non arriva mai dalle parti di Ederson. Meglio di Aubameyang, sicuramente, ma non certo sufficiente la sua prova. Forse gli servono più minuti e necessita della piena fiducia del proprio tecnico).
Allenatore: Mikel Arteta 5 – Sull’orlo del baratro. Dopo tre sconfitte in tre gare e l’ultimo posto in Premier League, la sua avventura alla guida dell’Arsenal sembra essere ai titoli di coda. Schiera giocatori che non sono adatti a sfide di questo calibro. Smith-Rowe sembra ancora troppo acerbo, Kolasinac non è più lo stesso di qualche anno fa. Il posizionamento tattico non lo premia e il Manchester City lo travolge rovinosamente.