Nella sera del secondo addio di Zlatan Ibrahimovic, il Milan già certo del quarto posto chiude con una vittoria di fronte a un San Siro stracolmo (oltre 70 000 spettatori). La decide nel finale una doppietta di Rafael Leao, fresco di rinnovo di contratto sino al 2028. Il Verona nonostante la sconfitta si giocherà in campo neutro lo spareggio salvezza in campo neutro con lo Spezia, sconfitto a Roma. Di Faraoni il momentaneo pareggio a seguito del rigore trasformato da Giroud a fine primo tempo. Rossoneri che chiudono a -2 dall’Inter, gialloblù a pari punti con gli Aquilotti. A seguire le pagelle di Milan-Hellas Verona.
Le pagelle di Milan-Hellas Verona
Prima di valutare le pagelle dei protagonisti di Milan ed Hellas Verona, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Valeri 6 – Gara un po’ complessa da gestire per il fischietto della sezione di Roma 2. Con l’ausilio del VAR concede il rigore per un fallo netto e scomposto di Ngonge su Brahim Diaz. Moltissimi dubbi per l’intervento col braccio di Faraoni in area di rigore, la tecnologia non lo richiama. Buona la somministrazione dei cartellini. Seguono le pagelle di Milan- Hellas Verona.
Pagelle Milan
Maignan 6 – Passa oltre un’ora a sonnecchiare, poi si vede oltrepassare dalla palombella di Lazovic. Di fatto l’unica azione in cui forse avrebbe potuto intervenire. Si gode la passerella (89′ Mirante s.v.).
Calabria 6 – Gara alquanto diligente per il capitano sulla fascia di competenza, almeno fino a quando non arriva Lazovic a scombinare i piani. Poco a poco si riassesta (84′ Florenzi s.v.).
Thiaw 6 – Molto spesso ci mette il fisico, in generale non corre particolari affanni. Una prova sufficiente dinnanzi al proprio pubblico.
Tomori 6 – Il lavoro da svolgere è decisamente minore rispetto al solito, gioca di anticipo e trasmette serenità al reparto.
Theo Hernandez 5,5 – Non è il solito treno ed è in ritardo su Faraoni in occasione dell’1-1. A marce basse.
Tonali 6,5 – Solito uomo ovunque e dai mille polmoni per la mediana rossonera. Corre all’infinito e gestisce l’orchestra con eleganza.
Krunic 6 – Consueta sostanza e concretezza per far fluire il gioco, sebbene perda qualche pallone di troppo (71′ Pobega s.v.).
Messias 5,5 – Impacciato, trova raramente lo spazio per la giocata se non per qualche conclusione da fuori sporadico. Si spegne poco a poco (84′ Saelemaekers s.v.).
Brahim Diaz 6 – In un futuro che appare nebuloso, si intestardisce spesso in dribbling impossibili e sbatte sulla fisicità veronese. Ha comunque il merito di guadagnarsi il rigore (71′ De Ketelaere 6 – Si impegna e il Meazza lo carica. Sfiora la rete con una bella staffilata).
Leao 7,5 – Si porta a casa il pallone con una doppietta che decide il match. Sembra quasi sornione e poi all’improvviso dimostra perché il rinnovo sia stato di vitale importanza. One-man show.
Giroud 6,5 – Anche il campione del mondo nel 2018 si taglia la sua fetta di protagonismo spiazzando Montipò dal dischetto. Tanti tocchi a servizio della squadra.
Allenatore: Pioli 6 – Dà ai suoi ragazzi un 7 per la stagione: da 8 in Champions League, da 6 la Serie A. Questa sera rischia di non poter festeggiare dinnanzi al suo pubblico, ma il solito Leao toglie le castagne dal fuoco. Si affida ai titolarissimi, ma chissà se qualche cambio avrebbe potuto dare nuova linfa.
Pagelle Hellas Verona
Montipò 6 – Poco può sulle reti incassate, non compie miracoli degni di nota.
Magnani 5 – Leao è un cliente scomodo e anche lui paga pegno. Nel finale il portoghese fa letteralmente quel che vuole.
Hien 6 – Del terzetto difensivo è colui che regge maggiormente l’urto offensivo rossonero. Regge nel duello con Giroud e si rende protagonista di buone chiusure.
Cabal 5,5 – Sballottato qua e là, risente del momento no. Non sempre protegge la sua area come dovrebbe (85′ Dawidowicz s.v.).
Faraoni 6 – Segna una rete che si rivelerà inutile, considerando il risultato finale di Roma-Spezia. Contiene un po’ meglio Leao rispetto a Magnani.
Tameze 6 – Compatto e solido, perde qualche contrasto ma quasi mai la battaglia. Ci crede sino all’ultimo, poi anche lui alza bandiera bianca.
Veloso 5,5 – Sembra quasi giocare sotto ritmo, quando c’è in campo lui la costruzione dell’Hellas di fatto non c’è. Probabile ultima gara con la maglia gialloblù (59′ Lazovic 6,5 – Un solo strappo, quello che serve per dare speranza e pennellare una sfera solo da spingere dentro per Faraoni. Ancora decisivo).
Sulemana 6 – Ragazzo veramente molto interessante. Dinamismo e carattere sono il suo piatto forte. Si mette a uomo su Brahim Diaz e non lo lascia respirare (85′ Abdilgaard s.v.).
Depaoli 6 – Senza infamia e senza lode, respinge le folate di Messias e in avanti e il terzino di minor spinta.
Ngonge 5 – Netto passo indietro. In avanti non punge mai e causa il rigore del vantaggio milanista. Può sicuramente ingranare la marcia e non lo fa (78′ Gaich s.v.).
Djuric 4,5 – Un vero e proprio fantasma. Non riceve palloni giocabili ma il suo contributo è davvero troppo esiguo, specialmente nella lotta sui palloni alti. Non premia la fiducia dell’allenatore (59′ Verdi 6 – Vive di fiammate, non sempre continue).
Allenatore: Zaffaroni 6 – Non ripagato dalla scelta di Djuric nonostante il buon momento di Gaich. Approccio alla gara totalmente sbagliato: 0 tiri totali nella prima frazione sono un emblema. Tocca qualche tasto nella ripresa e Faraoni illude, salvo cadere poi sotto i colpi di Leao. Ringrazia Dybala e si prepara allo spareggio con lo Spezia. Lì servirà un altro atteggiamento.