Il Milan si riaccende proprio in una delle sue notti, quella della Champions League. Dopo 9 anni di assenza, i rossoneri tornano agli ottavi della competizione battendo il Tottenham 1-0 nella gara di andata. In un San Siro strapieno i ragazzi di Stefano Pioli regalano una notte romantica per i tifosi, nel giorno di San Valentino. Prestazione solida e di grande attenzione difensiva, a proteggere il preziosissimo gol di Brahim Diaz. Di fatto inconcludente il team di Antonio Conte, che incassa la sua seconda sconfitta da allenatore contro Pioli. E per la prima volta nella storia il Milan ha la meglio sugli Spurs. Gara di ritorno che si giocherà l’otto marzo al White Hart Lane. A seguire le pagelle di Milan-Tottenham.
Le pagelle di Milan-Tottenham
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Milan e Tottenham, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Schaerer 6 – Il fischietto svizzero conduce una gara nel complesso tranquilla, sebbene molto accesa dal punto di vista agonistico. Da cartellino arancione l’intervento killer su Tonali di Dier, ma esce solamente un cartellino giallo. Rischia Krunic dal limite per un fallo, ma sorvola. In rassegna le pagelle di Milan-Tottenham.
Pagelle Milan
Tatarusanu 6 – Fa buona guardia in una serata relativamente tranquilla, anche perchè il doppio intervento su Son e Kane è vanificato dal fuorigioco. Controlla le uscite.
Kalulu 6,5 – Sembra letteralmente rinato rispetto alle ultime performance. Esce con coraggio palla al piede e ringhia su tutti i contrasti. A questi livelli, torna ad essere imprescindibile.
Kjaer 7 – Un colosso il danese, che annulla di fatto Kane. Fa valere la sua esperienza e amministra il reparto con grande personalità. Dopo tanti momenti no ritorna con prepotenza.
Thiaw 7 – I tifosi ne invocavano da tempo l’ingresso in campo, fiducia ripagata. Gioca con la convinzione di poter dare tutto e si attacca a Kulusevski, senza lasciargli mai spazio. L’ennesima intuizione di Paolo Maldini. Sfiora il 2-0 nel finale.
Saelemaekers 6 – Inizialmente fatica moltissimo a contenere Perisic, sbagliando poi la misura della marcatura e dei passaggi. Cresce col passare dei minuti, anche nell’intensità di corsa (77′ Messias s.v.).
Tonali 6,5 – Tantissimi strappi in mezzo e palloni recuperati, si prende tante randellate e fa rifiatare i suoi. Se si accende lui, si accende tutto il Milan (86′ Pobega s.v.).
Krunic 6,5 – Sicuramente non bellissimo da vedere, ma il suo lavoro in interdizione è vitale. Blocca i movimenti avversari e mette intensità in mediana, dando un enorme contributo.
Theo Hernandez 6,5 – Dopo pochi minuti mette subito il turbo e propizia il gol del definitivo 1-0. Spinge meno col passare dei minuti ma l’applicazione difensiva è impeccabile.
Brahim Diaz 7 – Basta un guizzo per risultare decisivo. Un colpo di testa in tuffo alla Pippo Inzaghi, per ribadire in rete un pallone vagante che sembrava non voler entrare. Spesso imprevedibile, tiene alto il Milan (77′ De Ketelaere s.v.).
Leao 6 – Come spesso accade negli ultimi tempi è altalenante. Basta una giocata per incendiare il Meazza, ma va a corrente alternata. Se ritroverà la giusta continuità, tornerà ad essere devastante (90′ Rebic s.v.).
Giroud 6,5 – Di fatto non si rende mai pericoloso, ma manda in porta De Ketelaere con una sponda cestinata malamente. Non solo: lo si trova ovunque, persino a spazzare l’area di rigore. Da clonare.
Allenatore: Pioli 7 – Prepara tatticamente la gara perfetta, contenendo l’estro del potente attacco londinese. La difesa a 3 inizia a girare con i giusti ingranaggi. Forse un Milan meno spettacolare, ma più compatto e abile nelle ripartenze. Ora ci si giocherà tutto nel ritorno, una gara che può fare un senso a una stagione.
Pagelle Tottenham
Forster 6,5 – Miracoloso sulla botta sicura di Brahim Diaz, sfortunato poiché la palla gli rimbalza addosso. Poi ordinaria amministrazione.
Romero 5 – Irruento, anche troppo, come quando abbatte Tonali a centrocampo. L’aggressività, specialità della casa, non è abbastanza per il campione del mondo. D’altro canto, si fa scavalcare da Theo Hernandez troppo facilmente in occasione del vantaggio avversario.
Dier 6 – Non sfigura rispetto agli altri colleghi di reparto. Si rende pericoloso su palla inattiva e gioca bene in anticipo su Giroud.
Lenglet 5,5 – Anello non propriamente robustissimo come braccetto di sinistra. Prova anche ad impostare, ma si vede nitidamente che non è il suo mestiere (81′ Davies s.v.).
Emerson R. 5,5 – Decisamente una carica non eccessiva sulla fascia, più che altro impensierito dalle fiammate di Leao. Esce poco a poco dal match.
Skipp 6 – Buona personalità per un 22enne al debutto nella competizione della coppa dalle grandi orecchie. Rammenda come può e imposta l’azione, non sempre con efficacia, ma è uno degli ultimi ad arrendersi.
Sarr 5,5 – Fatica enormemente a prendere confidenza con il rettangolo verde, fin qui praticamente mai utilizzato. Deve crescere la sintonia con i compagni, ha l’attenuante della gioventù dalla sua parte.
Perisic 5 – Ci si aspettava qualcosa di più dall’ex Inter. Punta a ripetizione Saelemaekers, ma non esce mai nulla di interessante. Sono mancate le sue accelerate.
Kulusevski 5 – Totalmente cancellato da Theo Hernandez e Thiaw in cooperazione. Pochissimi spunti e pericolosità prossima allo zero, esce senza aver mai convinto (70′ Richarlison s.v.).
Son 5 – Ha una buona chance ma è tutto inutile per fuorigioco. Continua il suo trend negativo stagionale, fin qui poco riconoscibile rispetto ai fasti delle passate stagioni. Sostituito, fa notizia (81′ Danjuma s.v.).
Kane 5,5 – Il capitano lotta e sgomita senza timore, ma è una serata storta. Kjaer lo francobolla e lo ferma, con le buone e con le cattive. Si eclissa a poco a poco dal match.
Allenatore: Conte 5,5 – C’è da dire che è costretto a reinventarsi il centrocampo per le varie assenze. La verve consueta delle sue squadre, però, la si vede solo nei primi 5 minuti. Poi subisce la rete e non ha una vera e propria reazione. Non incide e forse i cambi sono tardivi. Possibilità di riscatto al ritorno, anche per scacciare una maledizione europea che lo perseguita.