Riportiamo le pagelle di Roma-Bodo/Glimt, ritorno dei quarti di finale di Conference League. La vendetta è servita: i giallorossi battono finalmente i norvegesi con un secco 4-0 e accedono alle semifinali della competizione. In gol Abraham e Zaniolo, autore di una meravigliosa tripletta. Mai veramente in gara gli ospiti, che hanno però ricevuto l’affetto di 1600 tifosi arrivati da Bodo, una cittadina di appena 45 000 abitanti. I capitolini affronteranno il Leicester.
Le pagelle di Roma-Bodo/Glimt
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Roma e Bodo/Glimt, valutiamo la prova del direttore di gara.
Arbitro: Sanchez 6 – Gara assolutamente in gestione non complicata per il fischietto spagnolo. Nessun episodio eclatante e contesa sostanzialmente corretta, nonostante le scaramucce dell’andata. Interviene solamente per ammonire (giustamente) Mancini. Seguono le pagelle di Roma-Bodo/Glimt.
Pagelle Roma
Rui Patricio 6 – Risponde presente con un guizzo all’unico tentativo di Saltsen. Poco sollecitato, sbadiglia per gran parte della partita.
Mancini 6 – Gara di sostanziale equilibrio per il centrale ex Atalanta, che non si prende la scena ma sbaglia poco. Rischia raramente.
Smalling 6,5 – L’inglese è l’acquisto invernale in più per i giallorossi. Sembra tornato sui consueti livelli, impetuoso e deciso in tutti gli interventi. Il lavoro psicologico di Mourinho è evidente.
Ibanez 7 – Il brasiliano gioca la gara perfetta, grintoso e mai timoroso di affondare il tackle sul pallone. Vince tutti i duelli, un muro giallorosso.
Karsdorp 6,5 – Gara di corsa e sostanza per l’esterno olandese, cross a ripetizione e bei ripiegamenti difensivi. Rivitalizzato dopo la prova in chiaroscuro dell’andata.
Cristante 6,5 – Le sue aperture sono gioielli da ammirare. Fa valere il fisco in mediana, funge da perfetto frangiflutti e dà tanta sostanza là in mezzo.
Mkhitaryan 6,5 – Addirittura regista: nonostante i teorici screzi con Mourinho, in campo fa praticamente di tutto. Dà il via a diverse azioni pericolose e funge da regista avanzato. Lavoro un po’ più oscuro del solito ma preziosissimo (85′ Veretout s.v.).
Pellegrini 7 – Non si prende la scena come all’andata, ma il capitano è comunque illuminante. Come il suo servizio perfetto per il 2-0, cervello sulla trequarti sempre pronto a colpire (76′ Oliveira s.v.).
Zalewski 7 – Da stropicciarsi gli occhi l’assist per il 3-0 di Zaniolo, da riproporre più spesso. Ci mette tantissimi palloni e fa venire il mal di testa a Sampsted. Ha anche fiato per andare a chiudere dietro, ragazzo interessantissimo (86′ Maitland-Niles s.v.).
Zaniolo 8,5 – One man show. Dimostra che, se al meglio, sa essere semplicemente devastante. Una tripletta da sogno, che lo lancia di diritto al ruolo di trascinatore in vista dei prossimi impegni. Propizia anche il vantaggio. Sarà la serata della definitiva fioritura? (60′ Afena-Gyan 6 – Molto vivace, lotta su tutti i palloni. Cerca la gloria personale, ma è un po’ impreciso).
Abraham 6,5 – Dopo appena 5′ su facile tap-in sblocca la gara e la indirizza. Tante altre chance, murato più volte da Haikin. Esce dopo aver dato tutto, come consuetudine (85′ Carles Perez s.v.).
Allenatore: Mourinho 7 – Spezza definitivamente l’incubo organizzando una Roma aggressiva e spietata, volta all’immediato recupero del pallone. Lavora molto sulle giocate nello stretto, decisive per la risoluzione del match. Premiato dalla fiducia a Zaniolo, si candida seriamente al cammino finale. Per riportare un trofeo al Colosseo.
Pagelle Bodo/Glimt
Haikin 5,5 – Imperfetto sulla mezza respinta sul cross di Zaniolo da cui scaturisce la prima rete. Si riscatta in parte con dei buoni interventi, ma la macchia resta.
Sampsted 5 – Non capisce più nulla con Zalewski, mangiato e saltato a ripetizione. Chiude sempre in ritardo, un’agonia senza fine.
Moe 5 – Non accorcia su Abraham, consentendo un facile tap-in. Soffre la fisicità dell’inglese per tutta la partita, senza stringere praticamente mai.
Hoibraten 5 – Anche il collega è in netta difficoltà. Cerca di mettere pezzi ma i romani sono sempre un passo avanti. La trappola del fuorigioco non funziona.
Wembangomo 4,5 – La gloriosa partita di andata non si ripete. Stavolta Karsdorp non lo fa respirare e con tanti passaggi rischiosi mette tutti in pericolo. Ridimensionato (88′ Kvile s.v.).
Vetlesen 5,5 – L’unico a provarci, numero dieci, sempre dalla distanza poiché gli spazi sono intasati. Per lo meno affaccia il muso oltre la metà campo, ma non può bastare.
Hagen 5 – Risucchiato dalla pressione costante di Cristante e Mkhitaryhan, non ha modo di impostare e respirare. Tanto fiato sul collo e poco margine per ragionare.
Saltnes 5,5 – Da capitano prova a prendersi la squadra sulle spalle, ma è un canto solitario nel deserto. Gara compromessa fin da subito, difficile incidere.
Koomson 5,5 – Qualche recupero difensivo, mansione non sua, e accelerazioni sparse senza efficacia. Non proprio il massimo dopo la brillante prova nel primo round per il ghanese (73′ Mugisha s.v.).
Espejord 5 – Ingabbiato, il classe 1996 tocca pochissimi palloni e non fa mai salire la squadra. Un fantasma che vaga sulla trequarti senza una precisa meta (61′ Boniface 5,5 – Entra a sconfitta già ampiamente acquisita, si batte ma senza gloria).
Solbakken 5 – Non il miglior biglietto da visita, stavolta, per un potenziale acquisto giallorosso. Non punta mai l’uomo ed è troppo timido, forse condizionato da una condizione fisica non perfetta (88′ Nordas s.v.).
Allenatore: Kalvenes 5,5 – Il vice dello squalificato Knutsen non trasmette alla squadra la stessa grinta, travolto dalla marea giallorossa. I giocatori in campo sembrano non comunicare e forse i cambi sono tardivi, a risultato già compromesso. Resta comunque l’impresa di aver fatto soffrire più volte una squadra ben rodata. Ma stasera, forse, con uno stadio stracolmo la pressione era troppo alta.
