Le pagelle di Roma-Fiorentina (2-0): doppia Joya

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La Roma conferma il suo gran momento positivo dopo la rimonta sul Milan, vincendo per 2-0 sulla Fiorentina, posticipo della 18a giornata di Serie A. Il tutto grazie all’asse Dybala-Abraham, con l’argentino a segnare e il centravanti inglese a rifinire. Per i Viola un’espulsione per somma di ammonizioni a Dodo, che lascia i suoi in 10. Giallorossi come al solito concreti e pragmatici. Con questo successo i capitolini salgono a quota 34, agganciando Lazio e Atalanta, a -3 dal terzo posto. Toscani a metà classifica a 23 a braccetto col Torino, prossimo avversario in campionato e Coppa Italia. Seguono le pagelle di Roma-Fiorentina.

Le pagelle di Roma-Fiorentina

Prima di analizzare la prova dei protagonisti di Roma e Fiorentina, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.

Arbitro: Guia 6,5 – Test autorevole per il fischietto di Olbia, che mette in chiaro le cose con un giudizio di cartellino. Giusto il secondo giallo per Dodo, in netto ritardo su Zalewski. Niente rigore per i tocchi sospetti di Ikoné e Igor in area, coi bracci aderenti al compo. Riportiamo ora le pagelle di Roma-Fiorentina. 

Pagelle Roma

Rui Patricio 6 – Praticamente spettatore non pagante per tutto l’incontro, rispolvera i guantoni per salvare su Kouamé nel recupero. Ad ogni modo, il risultato era già acquisito.

Mancini 6,5 – Attentissimo in marcatura su Kouamé, provvidenziale con diversi anticipi. Si riprende dopo prove non sempre scintillanti.

Smalling 6,5 – Uno dei fedelissimi di Mourinho, non lo tradisce nemmeno in questa occasione. Sempre puntuale, dà manforte anche alla costruzione della manovra. Rigenerato in questa annata.

Kumbulla 6,5 – Ha il compito di sostituire lo squalificato Ibañez e non si fa cogliere impreparato. Nonostante il basso impiego, dà continuità alla sua prestazione, rendendosi pericoloso anche nei calci da fermo.

Celik 6 – Il turco dovrebbe avere più cattiveria sotto porta in alcune circostanze. Difende bene la fascia di competenza e prova qualche sortita in avanti.

Bove 5,5 – Piccola nota stonata per la Roma, che comunque crede nelle qualità del classe 2002. Falloso e non molto disciplinato tatticamente, si prende un cartellino evitabile. Sprazzi di classe, però, si intravedono (66′ Matic 6 – Con la sua esperienza mette ordine alla mediana).

Cristante 6 – Alla 200esima con la maglia della Roma, non commette errori grossolani e nemmeno prodigi. Solita partita di calma tattica e ragionamento, congeniale alle richieste dello Special One

Zalewski 6,5 – Fa letteralmente andare di matto Dodo, costretto al secondo giallo. Quando esce forse potrebbe approfittare in più del buco sull’esterno viola, sceglie comunque sapientemente di gestire. L’Olimpico lo applaude (66′ Spinazzola 6 – Si limita a contenere, spinta contenuta).

Pellegrini 6 – Il capitano non è al meglio e si vede. Si sforza di incidere, eppure non sempre riesce al massimo. Per impegno, comunque, è tra i migliori (74′ Tahirovic s.v.).

Dybala 7,5 – Salite tutti sulla giostra Joya. Tre gol di fila del campione del mondo, tre gol della Roma. Indispensabile oramai e beniamino dei tifosi, colpisce col magico sinistro e rifinisce il lavoro di Abraham. Quando esce dal campo si prende una meritata standing ovation (88′ Belotti s.v.).

Abraham 7 – Non segna, ma fa esultare Dybala con una spizzata e con un assist in contropiede perfetto. Rigenerato dalla scorsa domenica, aspetta solamente di segnare nel suo stadio per riconciliarsi coi suoi tifosi (88′ Solbakken s.v.).

Allenatore: Mourinho 6,5 – Come al solito, la sua Roma non è bellissima da vedere, ma terribilmente spietata. Difensivamente non lascia spazi e riparte con ordine, colpendo al momento giusto. Le critiche restano da parte e resta lì, ad inseguire la Champions League. Lanciando sempre giovani interessanti.

Pagelle Fiorentina

Terracciano 6 – Attento in un paio di circostanze, poco può sui due gol di Dybala, anche se nel primo si fa passare la palla sotto le gambe. Ingannato, però, da una deviazione di Milenkovic.

Dodo 4 – Harakiri completo: si becca un doppio giallo assolutamente evitabile e compromette la gara dei suoi. Fin quando resta in campo nullo in fase offensiva e in affanno con Zalewski.

Milenkovic 5,5 – Con la deviazione sull’1-0 inganna Terracciano. Non sempre preciso in marcatura, un po’ sottotono rispetto alle sue prestazioni standard.

Igor 6 – Rischia non poco per un controllo in area di rigore. Prova ad avanzare quando la Fiorentina cerca la rete del pareggio in 10. Dietro non soffre eccessivamente. 

Biraghi 5,5 – Sul suo lato in contropiede la Roma fa 2-0. Non ha la mira adeguata nei cross ed è sempre costretto a rincorrere.

Amrabat 6 – Fa ancora valere i suoi tantissimi polmoni. Anche quando nessuno sembra crederci, ricama tanti palloni e fa ripartire i suoi. Ad oggi, è indispensabile per Italiano.

Duncan s.v. – Inizia a far legna in mezzo al campo, ma è costretto ad uscire per far coprire la Fiorentina (29′ Venuti 6 – Senza infamia e senza lode, copre la sua zona di competenza).

Ikoné 5 – Pasticcione, lo si nota soprattutto per l’ingente quantità di dribbling falliti. Perde troppi palloni e in avanti è fumoso. Il tecnico viola lo lascia negli spogliatoi (46′ Gonzalez 5,5 – Sembra ispirato inizialmente, poi si innervosisce e diviene innocuo).

Bonaventura 6 – Fresco di rinnovo fino al 2024, l’ex Milan è uno dei pochi a tirare la carretta in attacco. Collante tra centrocampo e reparto avanzato, fa circolare bene il pallone e dispensa gioco, ma predica nel deserto (85′ Castrovilli s.v.).

Kouamé 5,5 – Probabilmente più in palla di Ikoné, ma poco concreto negli ultimi metri. Ha una chance ghiotta nel finale ma Rui Patricio gli sbarra la strada.

Jovic 5 – Ad oggi, il serbo è un oggetto misterioso. Completamente avulso dalla manovra e nessun pallone giocabile. Certo praticamente mai servito, però dalle sue qualità ci si attende di più (46′ Barak 5 – Solo possesso palla, non aggiunge valore alla trequarti, senza sbocchi).

Allenatore: Italiano 5,5 – Certamente giocare in 10 non è un elemento a favore. Qualche dubbio, però, sulla formazione inziale. Come poter tenere fuori Nico Gonzalez, l’elemento ad oggi più in forma? Perché non gettare prima nella mischia Castrovilli? Il gioco nel 2023 latita rispetto alla prima parte di stagione, pur non brillantissima. Ora l’Europa è una chimera, ci dovrà restare appigliato con la Coppa Italia.

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