Di seguito le pagelle dell’ultimo posticipo del 22° turno di Serie A, che ha messo di fronte la Sampdoria e l’Inter. Una sfida terminata sul punteggio di 0-0, frutto di un’ottima fase difensiva dei blucerchiati e di una scarsa lucidità offensiva dei nerazzurri, che con questo risultato perdono due punti sulle inseguitrici: ora sono solo tre le lunghezze di margine sul terzetto Roma-Atalanta-Milan. Mentre i liguri muovono un po’ la classifica, portandosi a quota 11, a -8 dalla zona salvezza.
Le pagelle di Sampdoria-Inter
Prima di vedere i giudizi sui protagonisti di Sampdoria-Inter, riportiamo di seguito la valutazione sul direttore di gara dell’incontro, il signor Maresca.
Arbitro: Maresca 6 – Nessun particolare problema da riscontrare nella sua direzione di gara; un solo piccolo dubbio su un intervento in area doriana ai danni di Darmian a inizio partita. Pochi grattacapi in questo Sampdoria-Inter per lui.
Pagelle Sampdoria
Audero 6 – Pochi i pericoli dalla sua parte, concentrati perlopiù nei primi minuti di gioco. Attento in apertura su Lukaku, chiude bene la porta a Calhanoglu nel finale di gara.
Murillo 6,5 – Forse il più rude dei tre difensori della Sampdoria, ma molto efficace e privo di grosse sbavature. Non disdegna qualche sortita offensiva quando si presenta l’occasione.
Nuytinck 7 – Un muro invalicabile per la LuLa, che si trova la porta sbattuta in faccia più e più volte. Impeccabile in ogni scelta di tempo, prestazione difensiva di prim’ordine.
Amione 6,5 – A turno insieme ai compagni di reparto si occupa di contenere lo strapotere fisico di Lukaku: lo fa con ottima abnegazione, senza omettere le maniere forti quando ce n’è bisogno.
Zanoli 6,5 – Molto propisitivo lungo tutto l’incontro, offre ottime sovrapposizioni sulla fascia destra e vince il duello con Gosens, gestendo poi Dimarco nella ripresa al meglio delle possibilità (85′ Paoletti S.V).
Cuisance 6,5 – Fa intravedere buoni sprazzi del suo talento, soprattutto nel primo tempo, dove con le sue geometrie offre interessanti alternative ai suoi compagni (58′ Sabiri 6 – Entra con buona verve, si mette a disposizione della squadra in entrambe le fasi).
Winks 6,5 – Rispetto al compagno di reparto si fa vedere più con il lavoro sporco, di filtro in mezzo al campo, e lo fa in modo ottimale. Quando può mette in mostra anche le sue doti di palleggio.
Augello 6 – Senza infamia e senza lode la prova dell’esterno mancino, che si preoccupa più di tenere a bada le avanzate di due frecce come Darmian prima e Dumfries poi.
Djuricic 6 – Il voto è l’esatta media tra un primo tempo pasticcione e una ripresa degna di quel trequartista ammirato al Sassuolo: sprazzi di qualità e intensità (72′ Rincon 6 – Ci mette la sua esperienza nell’assalto finale dei nerazzurri).
Gabbiadini 5,5 – L’intesa con il partner d’attacco è sicuramente in crescita, le trame sono buone e lasciano ben sperare. Tuttavia, spreca un paio di potenziali occasioni interessanti in malo modo (72′ Murru 6 – Entra per dare sostegno e respiro alla fase difensiva, fa il suo senza sbavature).
Lammers 6,5 – Il lavoro per la squadra non manca ed è indubbiamente encomiabile. Presente dentro la partita con ottima dedizione, prova l’eurogol nel primo tempo con un pregevole colpo di tacco (85′ Quagliarella S.V).
Allenatore: Stankovic 6,5 – Manda in campo una squadra tutto cuore e polmoni, che però non bada solo a difendersi. La fase difensiva è encomiabile, quella offensiva tutto sommato buona ma con ancora qualche pecca di concretezza. Ma i segnali sono incoraggianti.
Pagelle Inter
Onana 6 – Non deve sporcarsi i guantoni con interventi di spessore, si limita a controllare quelle potenziali occasioni pericolose senza troppo affanno.
Skriniar 6 – Prova difensiva senza particolari sbavature, ogni tanto deve controllare le folate di Djuricic che attacca soprattutto dalla sua parte.
De Vrij 6 – Gestisce senza brividi gli scambi offensivi tra Lammers e Gabbiadini, facendosi trovare pronto a ogni evenienza. Si fa vedere anche in attacco con un colpo di testa su punizione.
Acerbi 6 – Dal suo lato la Sampdoria attacca in particolare con Zanoli, lui si limita a usare la sua esperienza. Nel recupero si vede negare un gran gol dal volo di Audero.
Darmian 6,5 – E’ uno dei più continui dei suoi: accompagna le azioni in fase offensiva, soprattutto nel primo tempo, dove fa l’ala aggiunta. Cala un po’ ma mantiene sempre un certo ordine (66′ Dumfries 6 – L’ingresso in campo è positivo rispetto alle ultime uscite, ma deve metterci di più per le qualità che ha).
Barella 5 – Della sua partita si ricordano più le lamentele con i compagni (soprattutto con Lukaku) che le giocate degne di nota: assolutamente impalpabile (66′ Brozovic 6 – Cerca di dare geometrie e mettere ordine in regia, per preparare l’assalto finale).
Calhanoglu 6,5 – Uomo-ovunque di Simone Inzaghi: fa contemporaneamente il regista e il trequartista, proponendosi con continuità e chiudendo bene le linee di passaggio. Sfiora un bel gol nel finale, andando a un passo dal palo.
Mkhitaryan 6 – Si mette in evidenza soprattutto nel primo tempo, in cui accompagna spesso e volentieri l’azione nerazzurra. Cala alla distanza (89′ Carboni S.V).
Gosens 5 – l’esterno tedesco riceve un’opportunità ghiotta per mettersi in mostra, ma la spreca malamente. Mai in partita, sbaglia anche cose semplici, e all’intervallo viene già sostituito. Controfigura di sé stesso (46′ Dimarco 6 – Tutta un’altra cosa rispetto al suo predecessore, ma stavolta pecca un pochino di qualità con il suo mancino educato).
Lukaku 5,5 – Pronti via impegna Audero con una conclusione; sembra ispirato nei primi 20′, ma da quel momento esce gradualmente dalla partita (66′ Dzeko 5,5 – Ingresso in campo non positivo del bosniaco, che non si rende pericoloso in alcun modo).
Martinez 5 – Nettamente il peggiore dei suoi: confusionario, mai in partita, molto pasticcione e poco concreto davanti alla porta, dove spreca due buone occasioni.
Allenatore: Inzaghi 5,5 – Si conferma una grande difficoltà a fare risultati in trasferta. Discutibili le scelte iniziali, soprattutto quella di Gosens, davvero mai in partita. Prova a sistemarla con i cambi, ma ne esce fuori un pareggio nervoso e senza sorrisi.