Diversamente da quanto avvenuto nella semifinale di Sudafrica 2010, Spagna e Germania non si fanno male. Big match della seconda giornata del Gruppo E, Morata illude gli iberici, raggiunti da Fullkreg nel finale. Nei minuti finali i teutonici tentano il colpaccio, ma non ne hanno abbastanza per affondare. Le Furie Rosse perdono così la chance di staccare il pass per gli ottavi, mentre la Mannschaft guadagna il suo primo punto. Giocandosi così il tutto per tutto con la Costa Rica. Riportiamo allora le pagelle di Spagna-Germania.
Le pagelle di Spagna-Germania
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Spagna e Germania, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Makkelie 6 – Il fischietto olandese ha pochi episodi complicati da cui districarsi, anche perché spesso è chiamata in causa la tecnologia. Rudiger sbloccherebbe di testa ma è al di là della linea dei difensori, entra in gioco il fuorigioco automatico ad annullare il tutto. Manca un giallo a Gnabry, per il resto ordinaria amministrazione. A seguire le pagelle di Germania-Spagna.
Pagelle Spagna
Unai Simon 6 – Prodigioso in almeno due circostanze, ma sbaglia la costruzione dal basso in almeno due circostanze. Un errore che in un torneo come un Mondiale può costare carissimo.
Carvajal 6 – Non è sempre facile contenere l’estro di Musiala, ma uno dei pochi madridisti di Luis Enrique se la cava, in un modo o nell’altro. Più basso rispetto al dirimpettaio.
Rodri 6 – Non è un centrale, ma il lavoro del tecnico per adattarlo è certosino. Utile anche per impostare dalle retrovie, una soluzione di gioco in più.
Laporte 5,5 – Si perde totalmente Fullkrug in marcatura, aprendogli l’autostrada per la rete del pareggio. Non sempre garantisce sicurezza.
Jordi Alba 6,5 – Gli anni passano, ma il 33enne dispensa calcio indispensabile. A tratti imprendibile, con un cross vellutato offre a Morata un pallone da spingere dentro. Una risorsa sempreverde (82′ Balde s.v.).
Gavi 6 – Rispetto alla gara giocata contro il Costa Rica non si prende il palcoscenico, ma gioca comunque una gara di ordine e smistamento. A soli 18 anni è già un leader (66′ Koke 5,5 – Non ci mette la consueta garra).
Busquets 6 – Senza infamia e senza lode. L’esperto capitano è il solito pendolo della mediana, anche se amministra meno palloni del solito. Lotta contro la fisicità del robusto centrocampo teutonico.
Pedri 6,5 – Completa la cerniera di centrocampo del Barcellona. Stupisce come sappia sempre come agire quando ha la palla tra i piedi. A volte appare un po’ superficiale, ma illumina con giocate da applausi.
Ferran Torres 5,5 – Dopo la doppietta rifilata al Costa Rica non si ripete. Si muove molto ma tocca pochi palloni. Non cerca la profondità e non trova spunti, bocciato presto da Enrique (54′ Morata 6,5 – Il numero 7 ci mette 8 minuti ad entrare in scena, tagliando su Sule e illudendo la Spagna. Nel finale ha un’altra ghiotta chance, ma tergiversa e si fa chiudere).
Asensio 5,5 – L’altro blanco in campo non riesce a smarcarsi da falso nueve, sbattendo contro la granitica difesa tedesca. Di fatto non conclude mai verso la porta (66′ N. Williams 6 – Lancia Morata con un bel pallone, non sfruttato adeguatamente. Si mette al servizio della squadra).
Dani Olmo 6,5 – Scalda subito i guantoni di Neuer con una parata da brividi sulla traversa. Il più vivace nell’attacco, sebbene spesso manchi l’ultimo step per centrare il massimo bersaglio.
Allenatore: Luis Enrique 6 – Nel giorno in cui ricorda il compleanno della figlia scomparsa, mette in campo il giusto atteggiamento. L’aggressività è il piatto forte della serata, anche se poco a poco perde di intensità. Azzecca il cambio di Morata, ma deve rimandare il discorso qualificazione contro il Giappone, ancora in piena corsa.
Pagelle Germania
Neuer 6,5 – Resta sempre una garanzia. Miracoloso dopo pochi minuti su Dani Olmo, conferisce sempre grande fiducia al reparto arretrato, anche nei momenti di maggiore affanno.
Kehrer 5 – Dani Olmo è un peperino e ne risente, prendendosi un cartellino giallo. Rincorre sempre ed è in ritardo su Jordi Alba in occasione dell’1-0. Soffre (70′ Klostermann 6,5 – Salva i suoi con una gran chiusura su Morata nel finale).
Sule 5,5 – Il fisico sembra patire un po’ la velocità dell’attacco spagnolo. Come quando è bruciato nettamente sullo scatto da Morata, in cui mostra la sua lentezza. Non il suo tipo di partita.
Rudiger 6 – Segnerebbe con una bella incornata, ma la tecnologia gli cancella la rete. Per il resto, non corre particolari rischi e si conferma in un buon momento.
Raum 5,5 – Non offre la consueta spinta, occupato a contenere le folate rosse, specie nel primo tempo. Nella ripresa prova a sganciarsi maggiormente, ma senza troppo successo (87′ Schlotterbeck s.v.).
Kimmich 6 – Minore intensità del solito, ma sbaglia pochi palloni. Riesce a tenere botta anche nel momento di maggiore pressione degli spagnoli.
Goretzka 6,5 – Provvidenziale in un paio di recuperi. Dà tanta sostanza al reparto, usa una minore qualità ma si fa apprezzare anche per le doti di clava.
Gnabry 6 – Alterna buone intenzioni a momenti di blackout. Troppo discontinuo nel momento del match, non sempre ispirato (85′ Hofmann s.v.).
Gundogan 5,5 – L’esperimento da trequartista non funziona. Eccessivamente compassato, non funziona da collante tra mediana e attacco. Su di lui gravitano pochissimi palloni e si eclissa, un altro mondo rispetto al Manchester City (70′ Sané 6 – Discreto ingresso in campo, dà maggiore vivacità).
Musiala 6,5 – Dà sempre la sensazione di poter svoltare la gara da un momento all’altro con un colpo di genio. Fortunoso, ma bravo a crederci quando con la gamba fornisce a Fullkrug il gol del pareggio.
Muller 5 – Da un elemento di spicco come lui ci si attende sempre qualcosa di più. Poco incisivo, non si smarca mai e tocca un’irridente quantità di palloni (70′ Fullkrug 7 – Inatteso protagonista. Giocherà pure nel Werder Brema, non più una big, ma in quanto a letalità sotto porta ha numeri invidiabili: due reti in tre gare con la Germania. Questa la ricorderà tutta la vita).
Allenatore: Flick 6,5 – Sembra la solita Germania lenta e compassata, dominata dal palleggio spagnolo. Azzecca però le sostituzioni e da lì la partita cambia, dando l’impressione di poter trovare il jolly per la vittoria. Nonostante tutto, la sua selezione è ancora in vita. Un punto utilissimo.