Le pagelle di Svizzera-Italia (0-0): Sommer si impone

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Analizziamo le pagelle di Svizzera-Italia, gara valida per le qualificazioni a Qatar 2022. Pari che non decide le sorti del gruppo C, anzi. Sarebbe servita una vittoria agli azzurri per ipotecare il primo posto, è arrivato invece un pari che tiene tutto in discussione. Gli elvetici, infatti, sono a -4 e con due gare in meno giocate, motivo per cui in caso di en plein arriverebbe il sorpasso. Tante le occasioni fallite dai ragazzi di Mancini, tra cui un rigore di Jorginho calciato male e bloccato da Sommer. Mercoledì appuntamento contro la Lituania, mentre la Svizzera sarà impegnata a Belfast contro l’Irlanda del Nord. La gara in casa nostra assegnerà la prima posizione.

Le pagelle di Italia-Svizzera

Prima di riportare le pagelle di allenatori e giocatori di Svizzera e Italia, riportiamo quella sul direttore di gara.

Arbitro: Del Cerro Grande 6 – Porta a casa la sufficienza per la giusta distribuzione dei cartellini, anche se Rodriguez e Akanji meriterebbero una sanzione. Pochi dubbi sul rigore assegnato, l’ex Milan travolge Berardi andando direttamente sul piede. Per il resto, match senza svarioni. Seguono le pagelle di Svizzera-Italia.

Pagelle Svizzera

Sommer 7 – Riecheggia ancora l’impresa contro la Francia di Euro 2020. Sempre attentissimo, para e intuisce il tiro dal dischetto di Jorginho. Con una mano sposta un tentativo velenoso di Insigne e sbarra la strada a Berardi. Perfetto nelle uscite, incita e trasmette carica a tutta la squadra. I tifosi svizzeri inneggiano al suo nome.

Widmer 6,5 – buona la prestazione dell’ex Udinese, che contiene al meglio Insigne, non al meglio dell’ispirazione. Propositivo anche nei traversoni, fa valere la sua esperienza e dimostra di non essere ancora un giocatore finito.

Elvedi 6 – Con le cattive, riesce a mettere più volte una pezza. Soffre un po’ la rapidità delle punte italiane, con il suo collega conduce una buona catena.

Akanji 6 – Del Cerro Grande lo grazia più volte dall’ammonizione. Spesso irruento, a volte un po’ impreciso, ma in fin dei conti efficace. Immobile non trova mai gli spazi decisivi, sempre in anticipo sul laziale.

Rodriguez 5 – Il primo tempo è positivo, con sovrapposizioni intelligenti e buone chiusure in retroguardia. Chiaramente ingenuo, però, nel fallo da rigore su Berardi, in chiaro ricardo e sorpreso dal movimento del neroverde. Si perde in un bicchier d’acqua e il giocatore dei tempi del Wolfsburg sembra ormai andato (62′ Garcia 6 – Non può certamente fare peggio dell’uscente, presidia la sua zona di competenza con lucidità).

Aebischer 6 – Alla prima da titolare dopo 5 presenze non sfigura affatto. Mette lo scotch dove serve, ferma più volte l’azione e sale di condizione, specialmente nel secondo tempo. Può diventare una nuova roccaforte della Svizzera orfana di Freuler e Xhaka.

Frei 5,5 – La sua cabina di regia è quasi assente, soffre il palleggio qualitativo degli azzurri. Anche lui non va tanto per il sottile quando si tratta di affondare il tackle. 

Sow 6 – Molto aggressivo sui portatori di palla, pecca di precisione nei passaggi ma il compito è quello di pressare forte sul portatore di palla. Lo fa con disinvoltura quasi naturale (62′ Zakaria 6,5 – Fa ancora di più ed è comprensibile il desiderio della Roma di portarlo a Trigoria questa estate. In difesa chiude benissimo tutte le porte e i passaggi verso i compagni sono precisi. Per poco non sfiora il colpo grosso nel finale).

Steffen 6 – Prova a dare un po’ di vivacità, ma nel reparto offensivo è spesso un canto solitario il suo. Dialoga molto e tenta la soluzione personale, ma non è la serata giusta per mettersi in luce (71′ Fassnacht 6 – Senza infamia e senza lode, più che altro rammenda a centrocampo per evitare l’onda della spinta tricolore).

Zuber 5,5 – Non ripete il fantastico asse con Seferovic nella sfida contro i transalpini agli Europei. Gli spunti sono pochi così come le idee, conferma la sua discontinuità nel corso degli anni. Ed è un peccato, perché ha dato a tratti la sensazione di poter diventare un esterno ancora più determinante (62′ Vargas 6 – Contribuisce a tenere alto il baricentro dei suoi quando l’Italia va in difficoltà. Si incarica della battuta dei corner, ha un buon tocco di palla).

Seferovic 5,5 – Mai imbeccato dai compagni di squadra, non si nota nemmeno molto nella lotta per il recupero della sfera. Gravita spesso a vuoto, i tentativi totali verso la porta di Donnarumma sono 0 (85′ Zeqiri s.v.).

Allenatore: Yakin 6,5 – Costretto a rinunciare a due pedina fondamentali come Xhaka e Freuler, ridisegna il centrocampo e porta casa un pari preziosissimo. Soffre, tiene botta e nel finale carica i ragazzi alla ricerca della vittoria. Squadra solida come da tradizione, sfrutta anche un po’ di fortuna e le parate di un eterno Sommer. Può giocarsi ancora il primo posto.

Le pagelle di Svizzera-Italia (0-0): Sommer si impone

Pagelle Italia

Donnarumma 6 – Non si fa sorprendere sul primo palo al cospetto di Zakaria. Per il resto, poco lavoro e serata alquanto tranquilla, nonostante il forcing svizzero nel finale.

Di Lorenzo 6 – Controlla Zuber senza troppi patemi, forse fin troppo devoto alla fase difensiva. Non si sgancia con facilità e si affida alla giocata semplice, un po’ timido. 

Bonucci 5,5 – Il voto insufficiente non è legato ai suoi compiti difensivi: non ha mai eccessive difficoltà. Il problema sta nei passaggi e nei lanci lunghi: poco preciso coi piedi, rischia di combinare frittate e regalare chance ai rossi. Errori che non ci si aspetta da uomini di temperamento come lui.

Chiellini 6,5 – Si nota il cambio di passo rispetto ad Acerbi contro la Bulgaria. Lotta con la solita ferocia e fa gravitare su di lui quasi tutti i palloni. Spesso decisivo nei break di chiusura, si fa valere per la sua tenacia. Prova a suonare sempre la carica.

Emerson 6 – Spinge nettamente rispetto al dirimpettaio, anche se lo scatto non è quello di Spinazzola. Si danna l’animo fino alla fine, nonostante la stanchezza il suo apporto non manca mai.

Barella 6 – Il nerazzurro gioca una gara chiaramente in debito di ossigeno, specialmente verso fine match. Inizia con la sua solita grande verve, poi poco a poco si abbassa e non riesce a seguire più molto la sua squadra. Di conseguenza, perde anche lucidità, avrebbe meritato più riposo forse (90′ Pessina s.v.).

Jorginho 5 – Cicca clamorosamente il rigore, con un’angolatura debole e prevedibile. Manca la sua imponente regia in mezzo al campo, commette tanti errori e ne risente tutta la squadra. Non basta certo un match a cancellare un’estate da sogno, ma i rimpianti per stasera restano.

Locatelli 6,5 – Illuminanti i lanci per Berardi ed Insigne, non sfruttati a dovere. Si prende sul groppone la manovra della squadra e dimostra di meritare pienamente posto in questa Nazionale. Memore della sua fantastica doppietta sulla Svizzera ad Euro 2020, si esalta. È un peccato vederlo uscire dal campo (77′ Verratti s.v.).

Berardi 6 – Giudizio a metà. Astuto a guadagnarsi il calcio di rigore, ma si divora il cioccolatino preparato da Locatelli, sparando addosso a Sommer. Gioca la gara a luce alterna, sapendo che può dare di più per ripagare la fiducia (59′ Chiesa 6 – Accelerazioni interessanti, ma forse col senno di poi dal 1′ sarebbe stato più incisivo).

Immobile 5 – Mancini lo difende a spada tratta, ma non lo ripaga sul campo. Le attenuanti non bastano più, con l’Italia è la brutta copia del bomber implacabile ammirato con la Lazio. Si nota solamente per le posizioni in fuorigioco e per movimenti poco corretti. Lotta come al solito, ma a 31 anni suonati ci si aspetta di più del misero compitino (59′ Zaniolo 5,5 – Posizionato falso nueve, prova qualche tocco di grazia ma è poco ispirato e gli spazi si ristringono).

Insigne 5,5 – Tenta il tiraggir, specialità della casa, e la palla esce fuori di un soffio. Poco mordente in attacco, spesso costretto alla giocata all’indietro. Widmer lo contiene al meglio e soffre la fisicità dei granitici difensori svizzeri, specie nel finale quando si ritrova a svariare su tutto il fronte d’attacco (90′ Raspadori s.v.).

Allenatore: Mancini 5,5 – È record mondiale per la sua Italia, 36 gare senza imbattibilità. Numero, però, che oggi passa in secondo piano. Nel primo tempo la prestazione è buona, la palla gira e i movimenti sono giusti. Manca però ancora una volta il guizzo giusto e si paga l’assenza di un bomber di peso. Costringe Zaniolo prima e Insigne poi a reinventarsi prime punte, inserendo Raspadori solo al 90′. Non meriterebbe forse qualche minuto in più. I suoi appaiono anche stanchi, settembre sembra un po’ amaro. Ora tutto resta ancora nel nostro destino.

Le pagelle di Svizzera-Italia (0-0): Sommer si impone

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