Proponiamo le pagelle di Torino-Juventus, gara valida per la 7a giornata di Serie A. Il derby della Mole numero 203 se lo aggiudicano i bianconeri, grazie ad un guizzo vincente di Locatelli. Gara molto equilibrata e, a tratti, giocata meglio dai granata nel primo tempo. A lungo andare, tuttavia, la superiorità tecnica prende il sopravvento e il crescendo nel finale ne è la prova. Per i ragazzi di Massimiliano Allegri è il terzo successo di fila e arriva l’aggancio momentaneo a Lazio e Atalanta. Gli uomini di Ivan Juric, invece, restano a quota 8, appaiati al Bologna in decima posizione.
Le pagelle di Torino-Juventus
Prima di analizzare pagelle di giocatori e allenatori di Torino e Juventus, riportiamo quella sul direttore di gara.
Arbitro: Valeri 6 – Gara tutto sommato senza troppi sussulti per il fischietto di Roma 2. Giusto sorvolare sul contatto in area Pobega-Cuadrado: il colombiano sembra accentuare eccessivamente. Tutti i gialli distribuiti nel corso della ripresa, da arancione il braccio largo di Sanabria. Seguono le pagelle di Torino-Juventus.
Pagelle Torino
Milinkovic-Savic 6,5 – il gigante serbo è letteralmente miracoloso sulla frustata di testa a due passi di Alex Sandro. Nulla può, invece, sul tiro vincente di Locatelli. Nonostante le titubanze di inizio stagione, si sta guadagnando la titolarità a suon di prestazioni.
Zima 6,5 – Ripaga la fiducia di Juric con una buona prestazione. L’ex Slavia Praga non fa rimpiangere Izzo, non scomponendosi di fronte alle avanzate di Kean e Chiesa. Buona continuità per tutta la gara, un millennial che potrà dire la sua in questa stagione.
Bremer 6,5 – Sempre più leader della difesa, nonostante le sirene estere del Liverpool. Kean e Chiesa hanno poco margine di manovra, roccioso e praticamente sempre ben posizionato. Uno dei capisaldi del Torino derelitto delle scorse stagioni.
Rodríguez 6 – L’ex Milan stavolta è puntuale in tutte le zone della retroguardia, dopo alcune prestazioni negative. Minor licenza di offendere, ma efficace da terzo centrale. Un elemento da poter recuperare per il neo tecnico del Torino.
Singo 6 – A tratti sembra di rivedere il giocatore che tanto aveva incantato nella scorsa annata, anche nella maledetta gestione Giampaolo. Tanta intraprendenza nei confronti di Alex Sandro, che impiega un po’ nel trovare strategie per fermarlo. Nella ripresa è meno continuo e la fascia ne risente.
Mandragora 6,5 – Il capitano gioca una prestazione di sostanza, fa anche sperimentare i guantoni di Szczesny. Guida carismatica e tecnica della squadra, sembra pienamente recuperato dal grave infortunio. Il centrocampo ha bisogno di lui.
Pobega 5,5 – Si cuce un ruolo da incontrista che non è pienamente nelle sue corde. Nel corso del match, lo si nota soprattutto per i contrasti con gli avversari. Gli inserimenti, specialità della casa, non sono pane per i suoi denti oggi. Rischia qualcosa in area di rigore su Cuadrado, è una soddisfazione a metà.
Ola Aina 5,5 – A tratti troppo timoroso, si vede che ha voglia di incidere in positivo ma difetta di continuità. Danilo lo chiude senza troppi patemi, Juric da lui esige di più (65′ Ansaldi 6 – L’atteso ritorno dopo i guai fisici, provvidenziale in una chiusura su Chiesa).
Lukic 5,5 – Oltre a fallire una potenziale chance da due passi, è falloso e ha poca incisività in avanti. Chissà cosa avrebbe potuto dare il grande ex Pjaca al suo posto (65′ Linetty 5,5 – Al suo ingresso il Toro ha già perso verve offensiva. Ma in generale si fa sentire poco).
Brekalo 6 – Il croato va a ondate, alternando le buone giocate nel primo tempo ai momenti di luce spenta, specie nella ripresa. Ma è comunque una prestazione sufficiente, i granata pendono dalle sue giocate (84′ Rincón s.v.).
Sanabria 5,5 – Lotta quanto il collega Belotti, ma i risultati sotto porta sembrano inferiori. Poco dialogo con i compagni e spesso troppo solo tra le fauci di Chiellini e De Ligt. Così si rassegna e accetta un ruolo da comprimario (76′ Baselli s.v.).
Allenatore: Juric 6 – Se la squadra avesse giocato con l’intensità del primo tempo per tutto il match, forse staremmo parlando di un’altra gara. L’approccio è più che positivo: le iniziative delle punte sono smorzate e la pericolosità cresce. Paga la maggiore qualità delle Zebre e deve incassare una sconfitta che sa un po’ di beffa. Sono comunque queste le gare che servono a crescere.
Pagelle Juventus
Szczesny 6 – Attento sulla sberla da fuori di Mandragora, per il resto è normale amministrazione. Bene nelle uscite.
Danilo 6 – Molto contenuto per contenere Ola Aina e Brekalo, conduce un incontro ordinato e senza troppi sussulti. Ha maggiori compiti difensivi rispetto al passato: per Pirlo era un jolly, chissà che non lo diventi anche per Allegri.
De Ligt 6,5 – Se è il centrale più costoso della Serie A (75 milioni) un motivo ci dovrà pur essere. Chirurgico negli interventi, anche in scivolata, si concede anche qualche rischio. Funge da registra arretrato e fa ripartire l’azione.
Chiellini 6,5 – Un vero mastino dell’area di rigore, spesso irruento, ma non è una novità. Non molla mai di un centimetro, Sanabria vive una serata col suo respiro addosso. Se i guai fisici lo aiutano, darà ancora una mano importante.
Alex Sandro 6,5 – Parte col freno a mano tirato perché Singo inizialmente è un cavallo imbizzarrito. Poi l’avversario rallenta e si concede il lusso di attaccare, sfiorando un gol di testa. Presenza determinante, cresce tenendo per mano la Juventus, a tratti poco contenibile.
Bernardeschi 5 – Totalmente avulso dal gioco. Quando ha la palla, fa raramente la scelta giusta. Poco a suo agio nel ruolo di esterno di centrocampo, la squadra ha bisogno delle sue qualità ma esce dal vivo di un match incolore (80′ Kulusevski 6,5 – Ingresso positivo, la porta di Milinkovic trema ancora col suo palo colpito).
McKennie 6 – Tante infiltrazioni in area, ma una buona occasione gettata al vento. Piuttosto vivace, fa capire che nel suo ruolo naturale merita maggiori possibilità dal 1′.
Locatelli 7 – Match winner, seconda rete consecutiva. Con qualità e doti tecniche sta prendendo in mano le chiavi della mediana bianconera, reparto aspramente criticato dai tifosi. A soli 23 anni sembra già quasi indispensabile, con la squadra contro cui aveva segnato nell’apprendistato al Milan. Segni del destino.
Rabiot 6 – Come spesso succede, vive di folate e intuizioni geniali ed di momenti di buio. Oggi, per sua fortuna, sono più presenti i primi. Dà il via a diverse azioni pericolose, stavolta la pagella è magnanima nei suoi confronti.
Kean 5,5 – Un diagonale a lato e poco altro. Cerca di mettersi in proprio arretrando il raggio di azione, ma le sue azioni sono prevedibili. Per poter incidere serve ben altro (46′ Cuadrado 6 – Entra per dare più spinta, è il solito motorino).
Chiesa 6 – Altra partita da attaccante consumato, stavolta fatica a rendersi particolarmente pericoloso. I movimenti, però, sono buoni e porta in dote tanta corsa per i suoi compagni di squadra, dedito al sacrificio. Sempre apprezzabile (88′ Kaio Jorge s.v.).
Allenatore: Allegri 6 – La sua Juve non è spettacolare, tutt’altro. Ad ogni modo, espugna una gara rognosa, reggendo l’urto nel primo tempo e alzando i giri del motore nel secondo. Strappa tre punti preziosissimi per la corsa alle zone alte della classifica, e senza due giocatori come Dybala e Morata. Sono queste le gare da vincere.