Dallo spettro retrocessione alla speranza di rinascita: l’Italia espugna la Puskas Arena dell’Ungheria per 0-2 ed accede alle Final Four di Nations League in compagnia di Croazia, Olanda e una tra Spagna o Portogallo. Una gara decisa ancora una volta dal promettente Raspadori e Dimarco, protagonista di un’altra performance sontuosa. Un tricolore capace anche di soffrire e tenere botta, quando la selezione di Marco Rossi produce un notevole sforzo, costringendo Donnarumma agli straordinari. Il tutto in un ambiente incandescente, con 60 000 spettatori ad incoraggiare i padroni di casa. Non saremo in Qatar 2022, ma comunque teste di serie ai sorteggi delle qualificazioni ad Euro 2024 e in gioco per la seconda volta di fila alle Final Four. Un risultato impensabile alla vigilia di questi due match. Seguono le pagelle di Ungheria-Italia.
Le pagelle di Ungheria-Italia
Prima di analizzare le pagelle dei protagonisti di Ungheria e Italia, diamo un giudizio alla prova del direttore di gara.
Arbitro: Bastien 5,5 – Per il fischietto francese pesa il contatto sospettissimo tra Bastoni ed Adam in area di rigore. In sala VAR controllano, ma incita a riprendere il gioco. Il difensore nerazzurro sembra toccare nettamente l’ungherese, spingendolo a terra. Più di qualche dubbio. Per il resto, buona gestione dei cartellini. Da arancione Fiola su Di Lorenzo. A seguire le pagelle di Ungheria-Italia.
Pagelle Ungheria
Gulacsi 5,5 – Fa venire un brivido a tutto lo stadio quando i guantoni hanno un effetto saponetta sul cross Di Lorenzo. In generale, l’estremo difensore del Lipsia appare meno preciso del solito. Atterra Gnonto in area: sarebbe stato rigore.
Lang 5,5 – Quando sale Dimarco sono dolori. Tenta di contrastarlo come può, ma finisce per perderlo in più circostanze.
Orban 6 – Del terzetto difensivo, è colui che sfigura meno. Gioca bene in anticipo sulle punte e fa uso della fisicità per non farsi superare. Una delle colonne della sua Nazionale.
At. Szalai 5,5 – Parte bene, partecipando molto al gioco sulle palle alte e svettando su tutte le sfere vaganti. Poi Di Lorenzo sale in cattedra e va in apnea.
Fiola 6 – Gara dai due volti per l’esterno del MOL Féhérvar. In fase di spinta è molto pericoloso è dà sempre la sensazione di poter fare male coi suoi inserimenti. Dietro, però, se la deve vedere con il cavallino pazzo Dimarco. Tutta un’altra musica, si prende un giallo evitabile nel finale.
Nagy 4,5 – Sciagurato il retropassaggio con cui innesca lo 0-1 da parte dell’Italia. Da lì in poi si perde completamente, senza ritrovare più la bussola. Rossi lo lascia negli spogliatoi (46′ Styles 6,5 – Come dice il suo stesso cognome, la mezzala di origini inglesi cambia il look al centrocampo. Sfiora più volte il colpo grosso, ma un mastodontico Donnarumma gli chiude la porta in faccia).
Schafer 6 – Il mediano della sorprendente Union Berlino ci mette molta sostanza, recuperando palloni e supportando la manovra offensiva. Sempre presente.
Kerkez 5 – Di Lorenzo nella sua fascia di competenza sembra particolarmente ispirato e lui ne rimane stordito. Se lo perde in più di un’occasione e in fase di spinta è quasi nullo (57′ Gazdag 5,5 – Nettamente più offensivo, quasi non si nota sia entrato in campo).
Nego 5,5 – Il trequartista di origini francesi ci mette tanta garra, ma non trova gli equilibri giusti per fare male. Si innervosisce spesso e risulta fumoso (75′ Bolla s.v.).
Szoboszlai 5,5 – La stella dell’Ungheria e del Lipsia fatica ad accendersi. Solamente una punizione che si infrange sulla barriera e poco altro. Non molto ispirato, ha vissuto serate migliori (85′ Kleinheisler s.v.).
Ad. Szalai 5,5 – Nella gara che sancisce il suo addio alla Nazionale, ci mette tanto cuore, non abbastanza per lasciare però il segno. Si prende un giallo ingenuo e sgomita per tutta la gara, senza trovare lo sbocco giusto. La Puskas Arena lo omaggia (75′ Adam 6 – Per poco non si prende un rigore che però l’arbitro non vede).
Allenatore: Rossi 6,5 – Chiude questa Nations League a testa altissima. Da vittima sacrificale annunciata, sfiora l’accesso alle Final Four e a tratti mette in difficoltà l’Italia. Paga le ingenuità della sua squadra e un approccio molle alla gara. Onestamente, meriterebbe un gol per la pressione a tutto campo della ripresa. Un finale dolceamaro.
Pagelle Italia
Donnarumma 7,5 – Stasera sembra quasi tornato il Gigio formato Euro 2020. Miracolosa doppia parata e un intervento coi piedi quasi sulla linea. Invalicabile.
Toloi 6,5 – Per l’atalantino la solita prestazione di sostanza difensiva. Magari non sempre in evidenza, ma comunque utile con la sua fisicità.
Bonucci 6,5 – Dopo la super partita contro l’Inghilterra, gioca una gara più normale ma comunque molto attenta. Szalai non ha spazio per ragionare.
Acerbi 6 – Un po’ meno tirato a lucido, ogni tanto sbaglia degli appoggi e non sempre è pulitissimo negli interventi. Paga un po’ di stanchezza, ma in fondo se la cava (46′ Bastoni 5,5 – Grandissimo rischio in area su Adam, a certificare un periodo non semplice per il classe 1999).
Di Lorenzo 6,5 – Sopra le righe. Pericolosissimo in varie sortite offensive, sfiora la rete e duetta alla grande con il suo dirimpettaio. Non sembra più il giocatore timido di un tempo, si sta prendendo questa Nazionale con forza (90′ Mazzocchi s.v.).
Barella 6 – Un po’ in debito di ossigeno per i tanti minuti giocati, tenta qualche strappo e rammenda delle azioni. Non sempre fa la scelta giusta, ma lotta fino alla fine.
Jorginho 6 – L’italo brasiliano è costretto a una gara più di sostanza che di regia, non pienamente nelle sue corde. Eppure, resiste come può ai muscoli dei magiari e si fa valere (73′ Pobega s.v.).
Cristante 6 – Mancini fa uso ancora una volta della sua fisicità per contrastare la mediana avversaria. Svolge ancora discretamente il suo compito, pur trovando pochi sbocchi per inserirsi.
Dimarco 7 – Sempre più padrone dell’out di sinistra. A tratti imprendibile, non smette mai di correre e sigla il tap-in dello 0-2. Come se non bastasse, realizza la rete numero 1500 della storia della Nazionale. Per la storia dei grandi numeri…
Gnonto 6 – Gara tatticamente molto complicata per la punta del Leeds, circondato dai giganti della difesa ungherese. Prova a trovare lo spazio giusto e causa in parte la rete dello 0-1, venendo abbattuto da Gulacsi. Poi esce di scena (65′ Gabbiadini 5,5 – Tocca pochissimi palloni e ne tiene pochi, stavolta è meno incisivo).
Raspadori 6,5 – Il talentino in forza al Napoli colpisce ancora. Con un gol di furbizia e di rapina, al posto giusto nel momento giusto. Poco a poco fatica a tenere la sfera nel momento più difficile. Si prende comunque ancora una volta il palcoscenico (72′ Scamacca s.v.).
Allenatore: Mancini 7 – Ancora una volta, si riprende la sua Italia quando tutti la davano per spacciata. Nonostante diversi marinai abbandonino la nave, lui rimane fiducioso e sereno, trasmettendo tranquillità. Conferma il 3-5-2 per la penuria di esterni e la scelta lo premia ancora, dando ampiezza al gioco e mobilità agli esterni. Sa anche soffrire: i mattoni sulla strada della ricostruzione sono posati.