Analizziamo le pagelle di Verona-Fiorentina, che ha aperto i battenti della 32a giornata di Serie A. I viola si impongono al Bentegodi, mettendo in casina punti importantissimi per la zona salvezza, a +8, e momentaneamente a +3 su Torino e Benevento. Gli scaligeri iniziano bene ma si fa punire dall’episodio del rigore allo scadere del primo tempo, realizzato da Vlahovic. Nella ripresa Caceres in mischia al 62′ la mette in ghiaccio, ma una decina di minuti dopo il subentrato Salcedo riapre tutto. A nulla vale lo sterile attacco finale: la città dell’Arno porta a casa la vittoria. Per il Verona, invece, cambia poco o nulla ai fini della classifica.
Le pagelle di Verona-Fiorentina
Prima di analizzare le pagelle dei giocatori e allenatori di Verona e Fiorentina, riportiamo quella sull’arbitro.
Arbitro: Prontera 6,5 – Sul rigore non ci sono dubbi: Bonaventura taglia sul tempo Barak che lo ferma irregolarmente, fallo giusto. Corretto non sanzionare, invece, il contatto su Ribery in area di rigore, troppo leggero. Nel finale la gara si fa dura e il classe 1986 mette tutti in riga. Dirige senza timori reverenziali. Seguono le pagelle di Verona-Fiorentina.
Pagelle Verona
Silvestri 6 – Poche colpe sui gol. Anzi, intuisce la direzione del rigore di Vlahovic, che però è troppo potente. Attento su una punizione insidiosa di Biraghi. Gatto Silvestri, per il resto, ha poche chance di mettersi in mostra.
Dawidowicz 5,5 – Non inizia malissimo, ma quando Ribery si mette in mezzo la testa fa un po’ male. Un po’ colto di sorpresa quando il francese attacca, dimostra che ancora deve migliorare nel controllo di marcatura.
Gunter 6 – Il compito della supervisione massima su Vlahovic riesce piuttosto bene, si attacca al serbo come resina e non lo lascia più. Svolge il suo compito bene. Poi è ammonito un po’ ingenuamente e Juric decide di non rischiarlo (69′ Magnani 6 – Non corre grossi pericoli, dato che quando entra la Fiorentina deve proteggere il vantaggio).
Dimarco 5,5 – Un po’ in difficoltà dietro, davanti cerca più volte il taglio ma si accartoccia su sé stesso. Un po’ di grinta in meno rispetto al solito, un po’ meno soldatino.
Faraoni 6,5 – 2 gol e 7 assist con questa maglia in stagione, tra cui quello di stasera per Salcedo. Il capitano è l’uomo in più di questo Verona, ma ormai quasi non fa notizia. Lo vedi a difendere e attaccare in uno spazio di pochi metri: una furia.
Tameze 5,5 – In sofferenza. Soffre molto la pressione di Amrabat ed è impreciso negli appoggi. Tenta qualche sortita offensiva, ma senza fortuna. Fin qui, però, ha rappresentato il cardine del centrocampo, qualche passaggio a vuoto glielo si può concedere (69′ Sturaro 5,5 – Non dà valore aggiunto alla mediana, sembra un po’ sconclusionato).
Ilic 6 – Veloso è out e lui lo rimpiazza. Regia quasi scolastica, non commette errori clamorosi e non fa nulla di eclatante. Si abbassa dietro per far ripartire l’azione, cerca di essere nel vivo (60′ Salcedo 6,5 – Con un tap-in di testa facile facile riapre un match che sembrava spento. Lotta con convinzione e alza il baricentro della squadra).
Lazovic 6 – A corrente alternata. Nel primo tempo si fa dire di no da un ottimo Dragowski, cerca spesso la triangolazione ed è nel vivo dell’azione. Col passare dei minuti si spegne un po’ e non trova più le misure giuste, paga un po’ di stanchezza fisiologica (78′ Kalinic s.v.).
Barak 5 – Con un contrasto ingenuo atterra Bonaventura, causando il rigore della Viola. Anche in attacco è poco ispirato, si muove tanto sulla trequarti ma senza trovare sbocchi. Passaggio a vuoto in una stagione in cui ha dato tanto.
Bessa 5,5 – La mossa a sorpresa non sortisce gli effetti desiderati. L’ex Genoa sfiora il gol all’inizio con una bella giocata, poi sparisce dal campo, non intendendosi più coi compagni. Perde fiducia (69′ Zaccagni 6,5 – Con lui in campo la musica cambia, dato che dal suo traversone nasce la sponda vincente di Faraoni. Messaggio chiaro a Juric: anche se non sono brillante, non tenermi fuori).
Lasagna 6 – Fa dannare l’anima a Pezzella, che ci mette un po’ per calmarlo. Due tentativi veramente pericolosi, poi poco a poco si assopisce.
Allenatore: Juric 5,5 – Paga dazio con la decisione di lasciare Zaccagni in panchina. Il Verona inizia veramente bene, con triangolazione e inserimenti che mettono in difficoltà l’avversario. Poi, l’episodio del rigore e la Fiorentina che esce. La reazione è forse tardiva: la sua squadra sembra aver perso un po’ di ferocia. Il finale di stagione con pochi obiettivi può aver fatto la sua parte.
Pagelle Fiorentina
Dragowski 6,5 – Almeno tre gli interventi con cui sbarra la strada agli attacchi scaligeri. È il guardiano della Fiorentina, che ha acquisito più certezze in questa annata complicata. Iachini ringrazia.
Caceres 7 – Scarica tutta la tensione con la bordata ravvicinata con cui fredda Silvestri. È una gara di grande concretezza la sua, fatta di ottimi recuperi e di continua garra. 34 anni e non sentirli. Si fa scavalcare da Salcedo in occasione del gol, ma in una serata così può andare bene.
Pezzella 6– Inizialmente fatica a contenere Lasagna, che sembra un cliente alquanto scomodo. Poi riprende le redini con tranquillità.
Martinez Quarta 6,5 – Riscatta alcune gare deludenti con una prestazione di ordine e personalità. Barak gira al largo e ci mette tanta rabbia agonistica. Impressionante la corsa con cui nel finale conclude il contropiede della Fiorentina.
Venuti 6,5 – Parte in sordina, ma col passare dei minuti acquisisce più convinzione dei propri mezzi. Con una finta incredibile manda Lazovic al bar e mette in mezzo il pallone da cui scaturisce il rigore. Presidia la sua zona con precisione. Avesse sempre giocato su questi livelli…
Amrabat 6,5 – Sente la pressione da ex e inizia col freno a mano tirato. Poi col girare delle lancette getta a terra la tensione e prende le chiavi del centrocampo. Recupera palloni a più non posso ed è un letterale treno.
Pulgar 6 – Si limita all’essenziale, pensando maggiormente alla fase di interdizione. Si incarica di alcuni calci piazzati e amministra la sua zona con tranquillità.
Bonaventura 6,5 – Non ripete il gol magia contro il Sassuolo, ma si prende un rigore di grande astuzia. Utile anche per colpire di testa dai rinvii dal fondo, il jolly del centrocampo sembra essersi ritrovato. E sarà un’arma importantissima per il finale di stagione (85′ Castrovilli s.v.).
Biraghi 6 – Inizialmente deve solo pensare a ripararsi dai colpi d’attacco del Verona. Poi prende coraggio e disegna qualche traversone interessante. Gara di buona dedizione, senza strafare, ma porta a casa la pagnotta (85′ Igor s.v.).
Vlahovic 6,5 – Ha pochi spazi per affondare, ma dagli undici metri è freddissimo e batte Silvestri. È il gol che spacca la partita. In avanti lo cercano tutti per le sponde e per tenere alta la squadra: per la Fiorentina è ormai irrinunciabile.
Ribery 6,5 – Quando si trascina dietro mezza squadra avversaria è una meraviglia per gli occhi. Il velo permette lo smarcamento di Bonaventura per il rigore. Basta poco per accendersi. Poi, in debito di ossigeno, esce (76′ Kouamé s.v.).
Allenatore: Iachini 6,5 – Espugna un campo non facile, affidandosi alle giocate dei suoi uomini più decisivi. Riprende la squadra per mano e la compatta, fino al fischio finale, quando soffre poco o niente. Bravo a tenere uniti i suoi nel momento di maggiore aggressività del Verona. È un traghettatore, non si possono pretendere grandi cose. Lui, però, al bisogno risponde presente e avvicina la Fiorentina alla salvezza.