Nell’attesa di scoprire quale sarà l’esito del posticipo Napoli-Milan domenica sera, l’Inter di Inzaghi risponde alle feroci critiche per il periodo negativo vissuto nel mese di febbraio. A San Siro i nerazzurri hanno ribaltato con un sonoro 5-0 la Salernitana di Davide Nicola in una gara senza storia e si sono ripresi temporaneamente la testa della classifica di Serie A. La notizia più importante della serata è il ritorno di fiamma del Toro Lautaro Martínez, autore di una tripletta su assist di Barella (2) e Džeko. Anche il bosniaco sugli scudi con un’ottima prestazione, condita con 2 gol (assist di Gosens – all’esordio in Serie A con l’Inter – e Dumfries). Ecco le pagelle di Inter-Salernitana.
Le pagelle di Inter-Salernitana
Prima di passare alle pagelle di giocatori e allenatori di Inter-Salernitana, proponiamo quelle del giudice di gara e dei suoi assistenti.
Arbitro: Marinelli 5,5 – Il fischietto di Tivoli mostra da subito il suo pugno di ferro andando ad ammonire (giustamente) Darmian per l’Inter e Mousset per la Salernitana. Ciò contribuisce a smorzare gli animi in una gara che poteva incattivirsi sin da subito. Nonostante una prestazione complessiva sufficiente, pesano sulla sua valutazione il giallo immotivato a De Vrij e il rigore non assegnato nel finale per il fallo su Gagliardini (Tolfo/Paganessi 5).
Pagelle Inter
Handanovič 6,5 – Il capitano nerazzurro trova il 3° clean sheet consecutivo fra campionato e Coppa Italia. Si fa trovare pronto in occasione dei pochi tiri in porta della Salernitana, coprendo bene il primo palo sul destro di Verdi e mostrando una discreta reattività sul colpo di testa di Djurić.
Bastoni 6,5 – L’azzurro si dimostra padrone della propria zona di campo, operando con prontezza e pulizia in ogni intervento. In fase di costruzione è sempre molto lucido e propositivo e dà sicurezza e tempi alla squadra nei momenti cruciali, quando la Salernitana cerca di pressare alto.
De Vrij 6,5 – L’olandese torna ad essere il totem della difesa meneghina. A differenza di altre occasioni in questa stagione, non sbaglia mai negli anticipi e stravince il duello con Djurić in gioco aereo e velocità. Esce a mezz’ora dalla fine per rifiatare in vista del Liverpool (62′ Ranocchia 6 – Froggy si fa trovare sempre pronto nelle occasioni in cui viene chiamato in causa anche per pochi minuti: questa sera non fa eccezione).
Škriniar 6 – Rischia di combinarla grossa quando, a pochi minuti dal fischio d’inizio, non legge l’inserimento di Djurić che porta al tiro ravvicinato di Verdi: un episodio che avrebbe potuto cambiare del tutto gli equilibri della gara. Qualche volta si propone davanti, ma lo fa in modo disordinato e con le idee poco chiare.
Darmian 6 – Comincia in modo non ottimale rimediando un’ammonizione evitabile per un brutto fallo. Poi alza i ritmi e comincia a spingere con continuità sulla sinistra, trovando anche qualche buono spunto in dribbling e allungo, la specialità della casa. Non si rende mai davvero pericoloso in fase offensiva, ma il suo contributo è essenziale finché rimane in campo (62′ Gosens 6,5 – Robin Hood fa il suo esordio nerazzurro a San Siro con la voglia di spaccare il mondo. Il risultato? Un assist dopo soli 3′ e ripetuti cambi di velocità che lo portano vicino al gol in almeno 2 occasioni).
Çalhanoğlu 6 – La stanchezza accumulata impedisce alla qualità del turco di mettersi in mostra. Prova di ciò è il fatto che sbagli a battere un corner (un evento!) e non riesca a trovare il guizzo giusto per rendersi pericoloso in avanti. In ogni caso, compie almeno un paio di squisiti cambi di gioco (62′ Vidal 6 – Il centrocampista cileno subentra per amministrare il risultato fino al 90′: assolve il compito senza patemi).
Brozović 6,5 – Solita gara di ordine e chilometri per il metronomo del Biscione, che viene lasciato più libero del solito dalla marcatura fin troppo blanda di Mousset. Non sempre precisissimo nei lanci, è però sempre nel posto giusto al momento giusto, e sbroglia diversi inghippi difensivi (71′ Gagliardini 6 – L’ex Atalanta permette al croato di riposare una ventina di minuti nel finale del match: entra con lo spirito giusto e si guadagnerebbe anche un rigore, se solo Marinelli se ne avvedesse).
Barella 7,5 – Doppio assist di grande qualità per Bare, che pesca entrambe le volte fra le linee uno scatenato Lautaro Martínez. La prima giocata di esterno, soprattutto, è un pezzo di bravura che andrebbe mostrato nelle scuole calcio, ma anche il filtrante che apre in due la difesa granata è splendido. Partecipa anche all’azione che porta alla tripletta del Toro.
Dumfries 6,5 – Mezzo voto in più per l’assist al bacio che permette a Džeko di trovare la manita. Per il resto, partita ordinaria di Dumfries, che non spinge più di tanto a destra, ma difensivamente concede poco a Verdi. L’unica disattenzione commessa ad inizio partita rischia di costargli cara, ma per sua fortuna il n° 10 della Salernitana, servito da Djurić, sbaglia clamorosamente un rigore in movimento.
L. Martínez 8 – Il digiuno è finito, il Toro è tornato. E che ritorno: l’argentino sembra un giocatore completamente diverso rispetto al suo alter ego rassegnato delle ultime partite. Sin dal 1′ si capisce dalla grinta e dalla cattiveria che mette in campo che è ora di voltare pagina: alla prima occasione utile spacca la traversa con un tiro al volo a Sepe battuto. Tutti e 3 i gol messi a segno sono da enciclopedia dell’attaccante e illustrano fondamentali essenziali per ogni buon finalizzatore: freddezza, tempismo e precisione. La sua è la migliore fra le pagelle di Inter-Salernitana.
Džeko 7,5 – Il Cigno di Sarajevo lavora per la squadra nella consapevolezza che la liberazione del gol potrebbe arrivare da un momento all’altro anche per lui. Cosa che in effetti avviene nel finale: il bosniaco è bravo a mettere a segno due tap-in in fotocopia su assist di Gosens e Dumfries (75′ Correa 5,5 – Il tempo per incidere al rientro dal lungo infortunio è poco, ma giustifica solo parzialmente la sua incredibile mancanza di lucidità davanti alla porta. Almeno due le occasioni mancate a tu per tu con Sepe. La sua è la peggiore fra le pagelle dell’Inter contro la Salernitana).
Allenatore: S. Inzaghi 8 – Questa con la Salernitana era una gara cruciale per il prosieguo della stagione nerazzurra, nel breve ma anche nel lungo periodo, nonché forse per il futuro del tecnico all’Inter. Il piacentino ha risposto schierando i titolari quasi al completo, preservando il solo Perišić in vista della sfida contro il Liverpool. La fiducia che si ostina a riporre nel tandem Džeko-Lautaro viene ripagata dai 5 gol complessivi, e da un gioco che sembra essere tornato fluido come nella prima parte della stagione.
Pagelle Salernitana
Sepe 6 – Il portiere ex Parma dimostra la sua affidabilità nelle poche occasioni in cui viene chiamato in causa: infatti ha poche colpe sui gol nerazzurri, anche se forse potrebbe contribuire di più nel trasmettere tranquillità alla Salernitana in fase di palleggio.
Ranieri 5,5 – Il terzino in prestito dalla Fiorentina gioca una partita di luci e ombre: interviene con due ottime diagonali nella prima frazione anticipando Džeko e Dumfries (a porta vuota). La nota stonata arriva con il terzo intervento, quando Lautaro lo brucia calciando in anticipo il pallone del raddoppio. Sul 3° e sul 5° gol dell’Inter è fuori posizione.
Fazio 4,5 – La linea alta della difesa e il passo diverso rispetto a Lautaro Martínez lo condannano a una gara di continua (e spesso vana) rincorsa. Non commette errori gravi quanto il compagno di reparto, ma la brutta figura che fa rispetto ai velocisti nerazzurri rende ragione del pessimo voto ricevuto.
Drăgușin 4 – Prestazione horror del difensore rumeno, che ha colpe evidenti in almeno 3 dei 5 gol. Non trova mai il tempo giusto negli anticipi e tanto meno riesce nel mandare le punte dell’Inter in fuorigioco. Impacciato nell’impostazione dal basso, non si rende mai pericoloso di testa.
Mazzocchi 5 – Inesistente in fase offensiva, scompare anche in quella di ripiegamento, dove partecipa alle sbandate difensive dei compagni (71′ Obi 5,5 – 19′ scarsi in cui il nigeriano tocca una quindicina di palloni, perdendone la maggior parte in dribbling mal riusciti).
Verdi 4,5 – Il suo voto è pesantemente condizionato dall’occasione sprecata da pochi metri con il risultato ancora sullo 0-0. Dopo l’errore, l’ex Torino sembra non entrare mai davvero in partita, nemmeno con qualche punizione velenosa (60′ Zortea 5 – Dopo il gol all’ultima giornata ci si aspettava decisamente di più dal talentuoso esterno in prestito dall’Atalanta, che invece tenta qualche dribbling di troppo e non copre bene dietro).
Éderson 5 – Il giovane regista brasiliano non riesce mai ad accendere la scintilla giusta nei suoi con i lanci lunghi. Non riesce a fare bene da schermo davanti alla difesa insieme al compagno L. Coulibaly (71′ Radovanović 6 – Il mediano brasiliano si sbatte per evitare l’umiliazione completa dei suoi nei minuti finali. Ci prova di testa, ma con poca fortuna).
L. Coulibaly 5,5 – Uno fra i meno peggio nelle pagelle di Inter-Salernitana. Combatte strenuamente in mezzo al campo vincendo diversi contrasti soprattutto nel primo tempo, quando la gara è ancora relativamente aperta. Nel finale si eclissa insieme agli altri compagni di squadra.
Kastanos 5,5 – Poco dopo il fischio d’inizio imbuca un ottimo filtrante fra le maglie difensive nerazzurre pescando Djurić alle spalle di Dumfries. Per il resto poco altro, anche se non sfigura rispetto a molti altri giocatori della Salernitana (83′ Ruggeri s.v.).
Mousset 5 – Brutto e pericoloso l’intervento a forbice su Darmian che gli vale il giallo. Nel primo tempo si lancia un paio di volte in contropiede suscitando qualche attimo di panico nella difesa nerazzurra. Decisamente da rivedere, invece, la sua marcatura su Brozović. Nella seconda frazione è come se non scendesse in campo (60′ Perotti 5 – Se non fosse per la testimonianza del tabellino, nessuno si sarebbe accorto del suo ingresso in campo. Evanescente).
Djurić 6 – Il capitano della Salernitana, lanciato da Kastanos alle spalle di Dumfries, serve un assist invitante a Verdi dopo soli 3′, ma il n° 10 spreca malamente. Nel secondo tempo è l’unico a provarci davvero, prima con un’incursione in area palla al piede, poi con un colpo di testa lento ma ben angolato parato da Handanovič.
Allenatore: Nicola 4 – La scelta di andare a San Siro provando a giocarsela a viso aperto con i Campioni d’Italia non ripaga l’allenatore piemontese, che fa invece la figura dell’incosciente, se non del tracotante. La sua Salernitana paga un dislivello tecnico-tattico troppo evidente rispetto all’Inter, e non dà mai l’impressione di essere davvero in partita. Forse sarebbe stato preferibile optare per un assetto meno spregiudicato.