Lecce-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

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Lecce e Milan regalano gol e tante emozioni nell’anticipo delle 18:00 della 18^ giornata di campionato andato in scena al “Via del Mare”. I salentini giocano un primo tempo a un ritmo forsennato, concluso sul doppio vantaggio. Apre un’autorete di Theo Hernández dopo appena 3 minuti. Poi, il gol del 2-0 viene firmato da Baschirotto. Nella ripresa, i rossoneri cambiano atteggiamento e, con la spinta dei cambi, acciuffano il pari. Il solito Leao e Calabria riequilibrano il risultato ed evitano un ennesimo passo falso che avrebbe avuto quasi il sapore della resa nella rincorsa al Napoli. Tanti gli spunti interessanti offerti dalle due squadre, che danno vita a un duello avvincente e senza esclusione di colpi. Andiamo allora a scoprire di più di questo Lecce-Milan con la nostra analisi tattica. Non prima, però, di avervi presentato brevemente le scelte di formazione dei due allenatori.

Giallorossi in campo col consueto 4-3-3. Tra i pali Falcone, protetto dalla linea difensiva composta dagli esterni Pezzella e Gendrey e dalla coppia centrale con Baschirotto e Umtiti. A protezione della retroguardia c’è l’inamovibile Hjulmand, affiancato dalle mezz’ali Gonzalez e Blin. Davanti, l’ex Colombo è il riferimento centrale con Strefezza e Di Francesco a sostegno ai suoi lati.

Nel suo 4-2-3-1, Pioli schiera Pobega in mezzo al campo accanto a Bennacer per sostituire lo squalifica Tonali. Per il resto, non ci sono altre novità rispetto agli uomini scesi in campo contro la Roma. E quindi Tatarusanu in porta, Tomori e Kalulu in mezzo alla difesa con Calabria e Theo sulle fasce. Giroud è l’unica punta supportato dal tridente sulla trequarti con Leao, Diaz e Saelemaekers.

Primo tempo: c’è una sola squadra in campo

L’analisi tattica della prima frazione di Lecce-Milan è contrassegnata da un dominio assoluto dei padroni di casa sotto il profilo tecnico, della voglia e della determinazione. Approfittando delle distrazioni e degli svarioni tecnici dei rossoneri, i salentini si ritrovano in vantaggio di due reti già alla metà del tempo. 

Baroni punta sulla compattezza e l’aggressività in fase di non possesso e sull’intraprendenza e l’estro dei suoi fantasisti in quella offensiva. Per quanto concerne il primo aspetto, il Lecce porta un pressing molto alto e feroce suoi portatori di palla, complicando l’uscita degli uomini di Pioli. Proprio su una palla recuperata da un erroraccio di Kalulu ha origine l’azione che porta, dopo 3 minuti, a sbloccare il risultato. Di Francesco intercetta un passaggio troppo corto verso Calabria, e crossa in area, dove s’inserisce Blin. Nel tentativo di anticiparlo, Theo devia inopportunamente il pallone con la spalla nella propria porta.

L’organizzazione difensiva della squadra giallorossa passa anche da un’attenta copertura della dorsale centrale dei rossoneri. In questa fase è fondamentale il lavoro, dispendioso, ma efficace, di Hjulmand che in prima battuta esce alto su Bennacer per impedirgli di avviare la manovra. Quando però il Milan bypassa il suo playmaker, il danese recupera immediatamente la posizione davanti alla difesa per assorbire i movimenti tra le linee di Diaz. Umtiti rimane comunque sempre attento a dare copertura alle spalle del proprio capitano accorciando repentinamente sullo spagnolo nel caso in cui riesca a sfilargli alle spalle.

Sugli esterni, poi, è fondamentale il supporto ai terzini fornito sia da Di Francesco sia, soprattutto, da Strefezza. I due, infatti, non si risparmiano e si abbassano a coprire sugli esterni alti rossoneri. È per questo motivo che né Saelemaekers né Leao riescono a entrare in partita, costantemente raddoppiati.

Analisi tattica Lecce-Milan: rossoneri impalpabili

Il primo tempo disputato dagli uomini di Pioli è assolutamente negativo. Senza ritmo, in balia dell’esuberanza agonistica del Lecce e con evidenti problemi di concentrazione in difesa. Dopo l’errore in occasione del primo gol, infatti, un’altra disattenzione grossolana costa caro ai rossoneri. Al minuto 23, sugli sviluppi di una palla inattiva, Hjulmand scodella una bella palla in area che trova Baschirotto completamente dimenticato dalla retroguardia lombarda. Il difensore giallorosso ringrazia e trova la rete del 2-0 con un colpo di testa piazzato.

Lecce-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

Le sofferenze del reparto arretrato del Milan arrivano anche da un’altra costante chiave tattica del primo tempo del Lecce. E cioè la fastidiosa posizione di Strefezza, il vero playmaker della squadra. Il numero 27, infatti, non rimane sempre largo a destra, ma viene a giocare dentro al campo, lasciando la corsia alla spinta incessante di Gendrey. Leao, bacchettato per questo motivo dal suo allenatore, non rincorre l’avversario e così espone costantemente Theo al due contro uno

Una volta ricevuta palla, l’esterno salentino, beneficiando dei suoi eccezionali mezzi tecnici, può dirigere le operazioni scegliendo tra più opzioni. Accentrarsi e mettersi in proprio per andare alla conclusione, dare sfogo sul suo lato sfruttando le sovrapposizioni del terzino oppure cambiare completamente fronte trovando Di Francesco sull’altra fascia.

Sotto di 2 gol, il Milan è costretto a sbilanciarsi, concedendo inevitabilmente spazio alle ripartenze salentine. La squadra di Pioli esplora diverse soluzioni per provare a costruirsi degli spazi, ma la pressione del Lecce costringe a giocare lungo. Pobega si alza, portando i suoi centimetri a sostegno di Giroud. Il transalpino viene ricercato spesso con la palla alta, ma Baschirotto non gli concede mai una gestione serena. Leao e Theo si scambiano continuamente porzione di campo, con l’uno che dà ampiezza e l’altro che viene dentro, alternandosi. Ma sulla fascia mancina il Lecce non concede praticamente nulla.

Lecce-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

L’unico che prova qualche guizzo è Diaz, che però ha il suo bel da fare per svincolarsi dalla gabbia costruita da Hjulmand e Gonzalez. Quest’ultimo pronto a dare supporto al compagno quando la spagnolo si defila sulla destra. 

Secondo tempo: i rossoneri riagguantano la partita

Nella ripresa, il copione dell’analisi tattica di Lecce-Milan ha una svolta. Sono essenzialmente due i fattori che entrano in gioco: da un lato, l’inevitabile calo fisico dei padroni di casa; dall’altro, il diverso approccio degli ospiti, spinti anche dalle energie dei nuovi innesti. Pioli, infatti, manda subito dentro Dest e Messias al posto di Theo e Saelemaekers, due tra i più in ombra della trasferta pugliese.

I rossoneri alzano il baricentro, sfruttando molto di più gli esterni. A destra, Calabria spinge con continuità, mentre il neoentrato Messias fa valere l’abilità nel dribbling contro Pezzella. In fase di non possesso, invece, Pobega si sacrifica scivolando sulla corsia mancina per tamponare l’intraprendenza di Strefezza. L’atteggiamento propositivo viene subito ripagato col gol che accorcia le distanze al minuto 58. Giroud arriva alla conclusione dopo un uno-due con l’ex Torino, Falcone respinge, ma sul prosieguo dell’azione viene beffato sul suo palo da un destro secco e improvviso di Leao.

Analisi tattica Lecce-Milan: la mossa vincente che conduce al pareggio

Pochi istanti dopo, Baroni deve correre ai ripari, soprattutto per proteggere la propria fascia sinistra. Fuori Gonzalez e Pezzella, dentro Maleh e Gallo. Pioli, invece, cerca di sfruttare l’inerzia a suo favore potenziando l’arsenale offensivo. Al 69° passa al 4-2-4 inserendo Origi in luogo di Diaz. Il Milan prende definitivamente possesso della metà campo avversaria, costringendo il Lecce e a rannicchiarsi nell’ultimo quarto di campo a difendere contro i diversi palloni che ora piovono nell’area di rigore. Appena 60 secondi dopo l’innesto della seconda punta, il Milan trova il gol del pari grazie ad una sponda di Giroud, che trova Calabria tutto solo sul secondo palo. Per il terzino lombardo è un gioco da ragazzi trovare la via della rete.

Solo nel finale di gara i salentini riusciranno a riemergere dal bunker difensivo. Prezioso in tal senso è il contributo di Gallo e di un altro neoentrato, Banda, entrambi agenti sulla corsia mancina. Nessuna delle due squadre riesce però a trovare il guizzo decisivo per portare a casa i 3 punti.

Analisi tattica Lecce-Milan: le considerazioni finali

Il Lecce centra il sesto risultato utile consecutivo e continua a fornire ottime prestazioni contro le big del campionato. Una squadra con idee di gioco chiare ed efficaci, che può contare su diversi leader in ogni zona del campo. Peccato aver pagato l’eccessivo sforzo sostenuto nel primo tempo che ha sottratto energie per poter gestire con un po’ meno affanno il doppio vantaggio. Il rammarico più grande rimane forse quello di non aver sfruttato alcune ghiotte occasioni per arrivare all’intervallo con un punteggio ancor più rotondo e rassicurante. Continuando così comunque, il raggiungimento della salvezza dovrebbe arrivare senza troppi patemi.

Il Milan, invece, prosegue il suo inizio di 2023 molto sottotono. Dopo la rimonta beffa subita in casa contro la Roma, arriva stavolta una buona reazione, che consente quanto meno di rosicchiare un punto per sorpassare la Juventus e riprendersi il secondo posto solitario. Se la settimana scorsa i rossoneri hanno peccato nella gestione degli ultimi spezzoni di gara, contro il Lecce si è presentato il problema opposto. E cioè l’approccio, troppo molle e con continue e sanguinose disattenzioni. In ottica Supercoppa, arrivano comunque buone notizie dall’infermeria con i recuperi di Messias e Kjaer, due giocatori che per qualità tecnica e leadership possono riportare la squadra di Pioli sui giusti binari.

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