Leeds-Manchester City (0-4): analisi tattica e considerazioni

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analisi tattica Sassuolo-Atalanta

Successo in trasferta a Leeds per il Manchester City, che si impone con un secco 0-4. La squadra di Guardiola risponde alla vittoria del Liverpool, riconquistando la vetta della classifica a quota 83 punti. Un risultato che testimonia una prova di forza non solo dal punto di vista tecnico, ma anche mentale. I citizens esprimono, come sempre, tutta la propria qualità, ma al tempo stesso dimostrano spirito di sacrificio a strenua difesa dell’inviolabilità della porta. Gli uomini di Marsch arrestano la propria marcia di 5 risultati utili consecutivi e permangono al quartultimo posto. La lotta per la salvezza si fa sempre più ardua per i whites, considerando che l’Everton deve ancora giocare due partite. Non indugiamo ancora oltre e gustiamoci questo Leeds-Manchester City attraverso la lente della nostra analisi tattica. Partiamo dalle formazioni.

I padroni di casa scendono in campo col 5-4-1 a causa del forfait all’ultimo secondo di Cooper. In porta c’è Meslier, linea difensiva con Dallas e Firpo sugli esterni e Struijk, Koch e Ayling in mezzo. A centrocampo Phillips e Klich, con Harrison e Raphinha larghi a sostegno dell’unica punta Rodrigo.

Gli ospiti, invece, si affidano al consolidato 4-3-3, con qualche novità in vista dell’impegno di Champions. Ederson tra i pali, Aké parte da esterno basso di sinistra a completare la difesa con Ruben Dias e Laporte centrali e Cancelo a destra. Rodri in mezzo al campo, con ai suoi fianchi Gundogan e Foden. Tridente composto da Gabriel Jesus riferimento centrale e sugli esterni Sterling e Grealish.

Primo tempo: monologo citizens, il Leeds si sveglia tardi

Il tema dominante di questa analisi tattica di Leeds-Manchester City è, ovviamente, lo schieramento degli uomini di Guardiola. In fase di impostazione, la squadra si dispone con una difesa a 3, con Aké che stringe la propria posizione. Cancelo, invece, parte già più alto, in linea con i centrocampisti. Gundogan inizia basso, vicino a Rodri, per aiutarlo nella costruzione, defilandosi poi sulla sinistra e accompagnando l’azione. Lo spagnolo, invece, è l’equilibratore della squadra, con il suo senso della posizione. La sua capacità di recuperare palla e interrompere le trame avversarie, giocando d’anticipo sui rifornimenti verso la punta, consente ai suoi di accamparsi stabilmente nella metà campo avversaria.

L’altra mezz’ala, o presunta tale, Foden, invece, svaria molto di più. Il giovane talento inglese agisce tra le linee e funge da vero e proprio trequartista. È il vero collante del gioco: viene incontro, partecipando alla manovra, e galleggia alle spalle dei centrocampisti avversari creando problemi. Il tridente è piuttosto asimmetrico. A sinistra, Grealish rimane molto largo e va ad attaccare la profondità sul contro-movimento ad abbassarsi di Foden. A destra, invece, Sterling gioca più interno, dove viene coinvolto ricevendo palla e puntando la difesa con la sua abilità nel dribbling.

Leeds-Manchester City (0-4): analisi tattica e considerazioni

Nel complesso, la squadra di Guardiola, oltre al possesso palla e ai movimenti vorticosi dei suoi giocatori, prende il sopravvento territoriale, avvolgendo gli avversari. Il baricentro è tutto proiettato in avanti, a partire dalla difesa che calpesta la linea di centrocampo. Ne conseguono 20 minuti di assoluto predominio e forcing, con pressing intenso e ricerca aggressiva del recupero palla. Una netta superiorità tecnica e tattica legittimata dalla rete del vantaggio al minuto 13. Rodri, lasciato colpevolmente da solo, sfrutta un calcio di punizione e insacca di testa lo 0-1.

Il gol subito induce il Leeds a dover fare qualcosa di più. Gli uomini di Marsch provano dapprima a rimanere compatti negli ultimi 30 metri, con i reparti stretti. Ma contro le qualità tecniche individuali dei citizens non è facile. Per questo, la squadra alza l’intensità della pressione e prova a imbastire qualche sortita offensiva. Le trame di gioco sono molto semplici e sono volte a cercare i giocatori esterni, soprattutto sulla destra. Con le sue sventagliate, Klich premia le sovrapposizioni di Dallas o imbecca l’attacco della profondità da parte di Raphinha. La reazione dei whites non produce conclusioni nello specchio, ma quanto meno consente loro di mettere alle strette il City, rendendo anche più difficile l’uscita dal basso.

Leeds-Manchester City (0-4): analisi tattica e considerazioni

Al settimo minuto di recupero, però, i padroni di casa perdono Dallas, rimasto infortunato dopo uno scontro con Grealish. Al suo posto entra James.

Secondo tempo: il City dilaga e chiude i conti

Nella ripresa, il copione dell’analisi tattica di Leeds-City non cambia. Gli ospiti approcciano ancora con grande intensità, costringendo fin da subito i padroni di casa a rintanarsi dietro. Il lato forte degli uomini di Guardiola è quello destro. Sterling è devastante e incontenibile nell’uno contro uno. Si rende pericoloso sia quando riceve palla nei piedi, sia quando viene innescato in profondità da Gabriel Jesus. Il brasiliano viene incontro e veste i panni del rifinitore. Sullo stessa fascia, poi, Cancelo non fa mai mancare la sua spinta incessante da ala. Tuttavia, il City non attacca sempre benissimo l’area con tanti giocatori, e qui l’assenza di De Bruyne si avverte. 

Ciò non toglie che la difesa del Leeds venga costantemente sollecitata e messa sotto pressione. Di conseguenza, i padroni di casa, tra corner e falli, concedono diverse situazioni da palla inattiva. E gli ospiti, in questa partita (e in generale, in tutta la stagione), sono implacabili in questo fondamentale. Al minuto 54, infatti, il City colpisce di nuovo su situazione di calcio d’angolo. Ruben Dias svetta più in alto di tutti e trova nei pressi dell’area piccola Aké. Il difensore olandese è bravissimo a girare il pallone di sinistro, battendo Meslier per la seconda volta. Pochi minuti dopo, però, il classe 1995 si fa male e lascia zoppicando il campo per Zinchenko

Leeds-Manchester City (0-4): analisi tattica e considerazioni

Anche il Leeds provvede ad una sostituzione per cercare di reagire al doppio svantaggio. Poco dopo l’ora di gioco, Marsch gioca un carta offensiva: dentro Gelhardt e fuori Firpo. Harrison si abbassa a fare l’esterno difensivo di sinistra. Anche Rodrigo si sposta sul lato mancino, dove vi rimane solo a inizio azione. Sullo sviluppo, infatti, torna a giocare più centrale, avvicinandosi al neoentrato che funge da prima punta. Cambia anche il modo di giocare: meno ricerca immediata della profondità e maggiore costruzione da dietro. Con annessi diversi errori in impostazione e pallori regalati al City. Come nel primo tempo, la reazione dei padroni di casa è positiva sul piano della voglia e dell’atteggiamento. Ancora una volta, la squadra di Guardiola deve mantenere la concentrazione e stare attenta.

Al tempo stesso, però, può beneficiare dei maggiori spazi per colpire in contropiede. Il Leeds si riversa in avanti, ma si sfilaccia e, al minuto 78, viene colpito per la terza volta. Azione originatasi ancora sulla fascia destra con Cancelo, che trova Foden con tanto spazio tra le linee. Il numero 47 vede e serve il movimento in verticale di Gabriel Jesus che, lucido davanti al portiere, realizza la rete dello 0-3. Col punteggio in ghiaccio, Guardiola effettua qualche sostituzione in vista dell’impegno di Champions. Dentro Bernardo Silva e Fernandinho ai posti dello stesso Foden e di Rodri.

Nonostante il pesante passivo, il Leeds non rinuncia a giocare, regalando un finale di gara molto spettacolare. Le squadre costruiscono occasioni a ripetizione. Il City dimostra grande solidità mentale e difensiva, riuscendo a mantenere la porta inviolata. Sul fronte opposto si conferma essere poi una squadra cinica. Al minuto 93, Fernandinho mette la ciliegina sulla torta, firmando la rete dello 0-4 con una rasoiata di destro dopo che Sterling ha seminato il panico nella difesa dei padroni di casa.

Leeds-Manchester City (0-4): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Leeds-City: le considerazioni finali

Sebbene la sconfitta sia piuttosto pesante, almeno stavolta il Leeds fa meglio dell’umiliante risultato dell’andata. La squadra continua a navigare nelle acque molto agitate della parte bassa della classifica. Tuttavia, è comprensibile non riuscire a fare punti quando ospiti la primi della classe. Sono ben altre le partite attraverso cui gli uomini di Marsch devono costruire la propria salvezza. Non mancano un atteggiamento propositivo e la voglia di reagire, anche se queste rimangono le uniche armi predisposte dai whites contro una formazione troppo superiore. Pochi spunti e sporadiche occasioni nitide che avrebbero reso meno pesante il risultato. Sul fronte del calendario non arrivano buone notizie. Nel prossimo turno, infatti, il Leeds dovrà volare a Londra a sfidare l’Arsenal.

Il City, invece, come detto in apertura, oltre alle consuete eccelse qualità tecniche e organizzative, dimostra anche tutta la propria solidità. Una caratteristica rilevabile sia sotto il profilo difensivo, che mentale. In primis, la squadra resiste agli assalti degli avversari e strenuamente evita di subire gol, immolandosi laddove necessario. Tutto ciò a salvaguardare un fattore che alla fine può rivelarsi determinante: la differenza reti. In secundis, c’è l’aspetto della gestione della pressione. Gli uomini di Guardiola rispondono alla vittoria del Liverpool nell’anticipo delle 13.30 (CET) e si riportano immediatamente in vetta, protetti da un unico punto di vantaggio. La lotta per il titolo è ancora dura e logorante. E nonostante un impegno in Champions di gran lunga più in bilico rispetto a quello dei reds, i citizens fanno capire che non mollano di un millimetro.

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