Dopo essersi già affrontate pochi giorni fa in Carabao Cup, Leicester e Liverpool si incontrano nuovamente nella prima giornata di ritorno. Questa volta sono le foxes ad avere la meglio e a imporsi per 1-0, nonostante una squadra fortemente rimaneggiata a causa degli infortuni. Al King Power Stadium i reds trovano la loro seconda sconfitta in Premier e anche la prima partita stagionale senza trovare il gol. Brendan Rodgers può invece godersi il primo successo contro una big, risollevandosi così dal pesante 6-3 subito in casa del City. Vediamo l’analisi tattica di Leicester-Liverpool per capire l’andamento della gara, iniziando come sempre dalle formazioni iniziali.
I padroni di casa, senza 8 uomini, si dispongono con un 4-3-1-2. Davanti a Schmeichel, la linea difensiva è composta da Thomas, Amartey, Ndidi e Castagne. A centrocampo c’è un rombo in cui Maddison funge da vertice alto, Soumaré da perno basso, con Dewsbury-Hall e Choudhury ai suoi lati. In attacco, Vardy supportato da Iheanacho.
Klopp conferma il suo 4-3-3, arricchito dai due recuperi fondamentali nell’ossatura centrale del suo schieramento. Al comando della difesa ritorna infatti Van Dijk in coppia con Matip, con Alexander-Arnold e Tsimikas a completare la retroguardia a protezione di Alisson. In mediana si rivede Fabinho, accompagnato dalle mezz’ali Henderson e Oxlade-Chamberlain. Davanti nessuna novità col trio delle meraviglie Salah, Jota e Mané.
Primo tempo: il Liverpool prende campo, ma il Leicester tiene botta
L’analisi tattica di Leicester-Liverpool evidenzia quelle che sono le caratteristiche principali delle due squadre. Da un lato, i padroni di casa attuano una strategia di difesa e ripartenza, mentre gli ospiti danno sfoggio di tutte le loro qualità individuali e della loro organizzazione. Gli uomini di Klopp iniziano subito con un piglio aggressivo, pressando alto e coinvolgendo quasi tutti gli effettivi nella manovra. I terzini sono sempre molto alti e cercati. In particolare, l’azione si avvia costantemente sulla destra con Alexander-Arnold, chiamato poi all’immediato cambio di gioco verso l’esterno opposto.
I movimenti a tagliare dentro il campo di Mané consentono al giovane Tsimikas di trovare tanto spazio sulla corsia di sinistra. Il laterale greco spinge tantissimo e ha vita facile contro Choudhury, che fatica a contenerlo. Per imporre il proprio predominio sono poi fondamentali i centrocampisti. Da una parte Fabinho, con i suoi anticipi e i suoi recuperi alti, dall’altra Henderson, molto attivo per tutto il primo tempo. Gli inserimenti del capitano sono fondamentali per andare a riempire l’area, visto che Diogo Jota si muove molto e viene spesso fuori.
Il Leicester soffre molto l’intensità degli avversari e si affida ai lanci lunghi per Iheanacho per respirare. Il nigeriano gioca più dietro rispetto a Vardy e defilato sulla sinistra e funge da rifinitore principale per il centravanti, che invece attacca la profondità. Solo dopo il rigore sbagliato da Salah, le foxes trovano più coraggio e cominciano ad alzare il baricentro e a riversarsi nella metà campo del Liverpool. In particolare, Maddison entra di più nel vivo del gioco. Dai suoi piedi partono le occasioni più pericolose e arrivano palloni migliori per Vardy per concludere in porta. Nonostante il ritmo alto, però, il primo tempo si conclude con tante emozioni, ma nessun gol.
Secondo tempo: il Leicester segna e stana il Liverpool
Nella ripresa la squadra di Klopp torna a premere con grande insistenza, schiacciando il Leicester nella sua metà campo. Il copione tattico è sempre lo stesso, con la costante ricerca del cambio di fronte da un terzino all’altro e con i movimenti di Mané. Il senegalese continua a tagliare in profondità verso il centro, sfruttando i contro-movimenti a venire fuori di Jota. I padroni di casa vanno avanti, invece, ancora con le ripartenze veloci, soprattutto sulla sinistra, dove Dewsbury-Hall comincia a prendere coraggio e ad accompagnare maggiormente l’azione.
Al minuto 55, i due allenatori operano alcuni cambi per inserire forze fresche. Nel Liverpool entra Keita al posto di un opaco Chamberlain. Rodgers, invece, inserisce Tielemans e Lookman per Iheanacho e Choudhury, cambiando assetto tattico. Il Leicester passa al 4-3-3, con Maddison ala destra e il neoentrato classe 1997 a sinistra, mentre in fase di non possesso diventa un 4-5-1 con i due che si abbassano sulla linea dei centrocampisti. La nuova disposizione consente ancora di più ai centrocampisti di sganciarsi in avanti e la scelta di cambiare dà ragione a Rodgers.
Al minuto 59, infatti, le foxes passano in vantaggio proprio con Lookman, che batte Alisson sul suo palo, a conclusione di un’azione in velocità sviluppata sulla sinistra con un lungo triangolo tra l’esterno e Dewsbury-Hall. Il Liverpool prova a reagire, continuando a macinare gioco, soprattutto sulla sinistra dove Tsimikas è particolarmente ispirato. A 20 dalla fine, Klopp aumenta l’arsenale offensivo giocandosi la carta Firmino e passando a un 4-2-3-1 iper-offensivo e sbilanciato. Rodgers risponde con Albrighton al posto dell’infortunato Maddison, fortificando e chiudendo così le corsie esterne. Con la principale fonte di gioco occlusa, il Liverpool si affida a qualche guizzo di Salah e alle palle inattive, ma non riesce a trovare il pareggio anche grazie alle parate di Schmeichel, che inchiodano il punteggio sull’1-0.
Analisi tattica Leicester-Liverpool: le considerazioni finali
Nonostante le tante difficoltà a causa degli infortuni e del calendario, il Leicester riesce a compiere l’impresa, grazie allo spirito di squadra e di sacrifico. Fotografie della partita sono sicuramente la strenua difesa con le unghie e con i denti degli ultimi 10 minuti e la tenacia del capitano Vardy nel resistere in campo anche acciaccato. La zona Europa è ancora a portata di mano, considerando le partite che le foxes devono recuperare e già l’impegno di Capodanno contro il Norwich può rappresentare un importante trampolino per lanciarsi nella risalita.
Il Liverpool vede invece arrestarsi la striscia di sette risultati utili consecutivi in campionato e, soprattutto, subisce un brutto colpo in chiave classifica. Con questa sconfitta, i reds non solo perdono un’occasione per mantenersi a distanza ravvicinata dalla capolista City, ma prestano il fianco al possibile sorpasso del Chelsea. Klopp incappa in una serata non particolarmente brillante per i diamanti del suo tridente, che sprecano tante ghiotte opportunità. Se non altro, il tecnico tedesco può rallegrarsi per i tanti recuperi dall’infermeria. Oltre a Fabinho e Vna Dijk, partiti titolari, è tornato disponibile anche Thiago Alcantara, un’altra arma fondamentale in vista del prossimo delicatissimo match contro i blues.