Dopo 13 giorni di paura per Luis Diaz, ala del Liverpool, è il momento di tirare un lungo sospiro di sollievo, il papà è infatti stato rilasciato dai sequestratori. L’incubo iniziato il 28 Ottobre col rapimento di entrambi i genitori di Diaz, è dunque, concluso nella maniera migliore possibile.
Alla madre del giocatore, rilasciata poco dopo il rapimento è infatti, seguito anche il rilascio del padre, nel primo pomeriggio di oggi, 9 novembre 2023.
Grazie al lavoro delle forze dell’ordine colombiane e al grande impatto mediatico avuto dal caso, tutto è andato per il meglio.
Ora finalmente Luis Manuel Diaz può riabbracciare i suoi familiari, in attesa di ricongiungersi nella pausa per le nazionali prevista per la prossima settimana anche con Luis Diaz, che da Liverpool ha fatto tutto quanto in proprio potere per sensibilizzare la Colombia intera sulle sorti del padre.
Luis Manuel Diaz è in buone condizioni secondo quanto si apprende da fonti colombiane. Rapito insieme alla madre del giocatore, rilasciata dopo una breve trattativa, da un gruppo di guerriglieri, ha vissuto questa lunga prigionia senza subire apparenti maltrattamenti.
C’è dunque il lieto fine in una storia che è però un grande campanello d’allarme sulla situazione in Colombia. I problemi economici, oltre ad un tasso di criminalità sempre più fuori controllo, portano poca sicurezza anche per i calciatori e i loro parenti.
Luis Diaz, padre rilasciato e lieto fine, ma quanta paura!
Ora, Luis Manuel Diaz è in una stazione di Polizia in Colombia, in attesa di ricongiungersi con i propri familiari. Grande sollievo dunque anche per Luis Diaz, che può finalmente tornare a giocare sereno col Liverpool e con la Colombia.
Negli ultimi giorni i pensieri dell’ex Porto erano tutti sulle drammatiche vicende familiari. Vari infatti sono stati i suoi tentativi sui social e in campo per sensibilizzare i rapitori a rilasciare il padre.
La maglietta mostrata in occasione dell’esultanza dopo il gol del pareggio contro il Luton, e gli appelli sui social network hanno mostrato tutto l’amore del colombiano verso il padre.
La volontà ora, è giocare e far bene anche per dare una gioia a casa ai propri familiari, finalmente riuniti dopo questo grande spavento.
Il padre, rilasciato dopo dunque vari giorni in mano ad un gruppo di guerriglieri, nel nord della Colombia, può finalmente tornare ad esultare per le gesta del figlio. Luis Diaz dal canto suo è pronto a dedicare ai suoi genitori il prossimo gol, magari già in serata contro il Tolosa.
In Colombia è pericoloso essere un calciatore…il caso Escobar
Essere un calciatore, dunque un personaggio di spicco in una comunità sostanzialmente povera come quella colombiana, è un rischio. Spesso, si finisce bersaglio della criminalità organizzata, che vuole ottenere dei sostegni economici per le proprie attività.
Proprio questo, è il fine del rapimento avvenuto ai danni dei genitori di Luis Diaz, rapiti per ottenere denaro, da questo gruppo di guerriglieri dell’ELN. L’esercito di liberazione nazionale, infatti ha come scopo l’arricchirsi per ottenere più potere possibile nel paese sudamericano.
Questo caso ricorda in qualche maniera un altro tragico precedente sempre in Colombia nel 1994.
A causa del mondiale giocato in America, perse la vita Andres Escobar, uno dei leader dei cafeteros nel mondiale giocato negli USA.
Il motivo del suo assassinio, è sempre da ricercare nella malavita colombiana che ha deciso di far pagare ad Escobar il conto più salato possibile: la vita.
Tutto a causa dell’autogol che il povero Escobar ha causato nella sfida decisiva che ha portato l’eliminazione dalla Colombia nel Mondiale. Il giro di scommesse clandestine sembra dunque essere il movente dell’omicidio di Escobar.
Nel caso del papà di Luis Diaz insomma tutto è finito bene dato che è stato rilasciato, ma non è così scontato quando si gioca a pallone in Colombia.
