Man. City-Liverpool (2-2): analisi tattica e considerazioni

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La 32^ giornata di Premier League si chiude con la partita più attesa e più spettacolare. Al “City of Manchester Stadium”, va in scena il match tra Manchester City e Liverpool, duello tra le prime due della classe che si conclude sul 2-2. Esattamente come accaduto all’andata, non mancano spettacolo, gol ed emozioni. Il pari però lascia immutato lo status quo del campionato inglese, con i citizens che rimangano davanti ai reds di 1 solo punto. Ogni verdetto è dunque rimandato alle prossime intense puntate. Ma concentriamoci adesso su quanto propostoci dal rettangolo verde attraverso la nostra analisi tattica di Manchester City-Liverpool. Iniziamo, come sempre, dando un’occhiata alle formazioni.

Entrambe le squadre partono col 4-3-3, mettendo in campo i migliori interpreti di cui dispongono. Nei padroni di casa partono titolari Ederson tra i pali, Cancelo, Laporte, Stones e Walker in difesa. Rodri in mezzo al campo con Bernardo Silva e De Bruyne ai suoi fianchi. Davanti, Sterling è il riferimento centrale, mentre sugli esterni agiscono Gabriel Jesus a destra e Foden a sinistra.

Klopp risponde con Alisson in porta, retroguardia composta da Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk e Robertson. A centrocampo Fabinho, insieme alle mezz’ali Henderson e Thiago Alcantara. In attacco Salah e Mané con Jota punta centrale.

Primo tempo: City avanti contro un Liverpool in grande difficoltà

Sebbene si trovino di fronte due delle squadre più forti del mondo in questo momento, è palpabile il rispetto reciproco che porta entrambe a dover adeguare i loro consueti modi di giocare. La posta in palio è altissima e i livelli tecnici ed agonistici raggiungono il massimo. Almeno per il primo tempo, l’analisi tattica di Manchester City-Liverpool è condizionata dall’effetto che la tensione ha, in negativo, sui reds. Gli uomini di Klopp si portano in avanti con la linea del pressing, ma la squadra di Guardiola non si lascia intimorire. I padroni di casa, infatti, non rinunciano ad impostare dal basso, coinvolgendo molto anche il portiere Ederson.

L’elemento in più dei citizens, però, risiede nella maggiore reattività e concentrazione rispetto agli avversari. Una prontezza che si traduce nel gol del vantaggio dopo appena 5 minuti. Bernardo Silva batte rapidamente una punizione servendo De Bruyne. Il belga ha tempo e spazio per caricare il tiro. La deviazione di Matip aggiusta poi la traiettoria del pallone, che bacia il palo e si insacca alle spalle di Alisson.

Man. City-Liverpool (2-2): analisi tattica e considerazioni

Il City parte decisamente meglio, costringendo la squadra di Klopp a difendersi. In fase di non possesso, i reds si dispongono con un 4-1-4-1. Salah e Mané sono chiamati ad aiutare i compagni in ripiegamento, dato che esternamente faticano terribilmente. Per tutta la prima frazione di gioco, infatti, gli uomini di Guardiola riescono a trovare sfogo attaccando alle spalle la linea alta e disattenta del tecnico tedesco. Sulla destra, Gabriel Jesus taglia internamente, portando con sé Robertson. A questo punto, si apre la corsia per le galoppate di Walker. A sinistra, invece, sono Foden e Cancelo a dettare la profondità alle spalle di un Alexander-Arnold in palese difficoltà. Ogni azione si conclude con un pallone servito in area cercando Sterling o gli inserimenti di De Bruyne.

Nonostante gli affanni dietro, il Liverpool ha comunque il merito di riuscire ad abbozzare una reazione. Con Salah e Mané chiusi dal 4-4-2 degli uomini di Guardiola, l’unica chance di trovare spazi è ricorrere ai cambi di gioco. Ed è ciò che avviene al minuto 13, quando Robertson apre verso Alexander-Arnold sul secondo palo. Il terzino inglese è lucido a servire Diogo Jota al centro dell’area, che firma il gol dell’1-1.

Man. City-Liverpool (2-2): analisi tattica e considerazioni

Il punteggio è in equilibrio, ma in campo le squadre danno impressioni diverse. Il Liverpool prova a sorprendere la retroguardia di Guardiola ricercando la velocità in profondità dei suoi uomini offensivi. Ma i due centrali e, soprattutto, Rodri reggono perfettamente i duelli. Il City, invece, ha le idee decisamente più chiare e continua a trovare uomini liberi alle spalle dei difensori avversari. Presto fatto e tale strategia paga, con il gol del nuovo vantaggio degli uomini di Guardiola. Al minuto 37, Gabriel Jesus, imbeccato da un lancio di Cancelo, sfila alle spalle di Alexander-Arnold e va a segno con un tocco di interno destro.

Man. City-Liverpool (2-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo: il Liverpool si sveglia e ritrova l’equilibrio

Nella ripresa, gli uomini di Klopp approcciano con ben altra decisione. Neanche un minuto di gioco e Mané ristabilisce la parità, finalizzando la prima vera azione da Liverpool. Giocata combinata sull’out di destra tra Alexander-Arnold e Salah e splendida verticalizzazione a tagliare il campo dell’egiziano, che pesca il movimento del senegalese. I reds si scrollano finalmente la tensione e la contrazione che avevano caratterizzato in negativo la prima frazione. La squadra è più determinata e aggressiva e costringe il City a rimanere compatto. 

Man. City-Liverpool (2-2): analisi tattica e considerazioni

Per una ventina di minuti abbondanti, le due squadre si fronteggiano senza più remore. Entrambe giocano per vincere e non si risparmiano in termini di agonismo e intensità, regalando un autentico spettacolo. Il Liverpool prova a prendere il pallino del gioco, sfruttando la velocità di Salah nell’uno contro uno. Il City risponde, ancora una volta, con la spinta dei suoi esterni bassi e con gli strappi di De Bruyne. Il belga ricerca sempre la posizione tra le linee, andando talvolta a schiacciarsi anche sulla linea degli attaccanti. Bernardo Silva, invece, rimane quasi sempre più basso e vicino a Rodri, per aiutarlo sia nella costruzione che nella copertura. 

Con la stanchezza che comincia a farsi sentire, i due allenatori provano a pescare le carte vincenti dalla panchina. Comincia Klopp, che rileva Jota e inserisce Luis Diaz, spostando Mané da punta centrale. Guardiola risponde con Mahrez per Sterling, accentrando così Gabriel Jesus. Negli ultimi 15 minuti, spazio anche per Keità, Grealish e Firmino, al posto rispettivamente di Henderson, Jesus e Mané. I neoentrati, però, non apportano miglioramenti a nessuna delle due e la partita perde un po’ di lucidità, ma non di intensità. L’ultimo guizzo arriva proprio a pochi secondi dal fischio finale dell’arbitro Taylor. Mahrez si divora il gol della vittoria (e probabilmente del titolo), mandando sopra la traversa un pallonetto a tu per tu con Alisson.

Analisi tattica City-Liverpool: le considerazioni finali

La cosiddetta finale scudetto, dunque, si conclude senza un vincitore, lasciando il campionato ancora apertissimo. Quando si affrontano il miglior attacco e la miglior difesa non può che venir fuori una partita molto equilibrata. Anche se forse, ai punti, gli uomini di Guardiola avrebbero meritato qualcosina in più. Rispetto alla partita di Champions, il tecnico spagnolo è tornato all’antico, affidandosi ad una punta centrale di ruolo. Scelta che ha pagato, visto il primo tempo disastroso della difesa del Liverpool. 

Man. City-Liverpool (2-2): analisi tattica e considerazioni

I reds, invece, vivono un pomeriggio molto difficile a tratti, ma hanno il merito di essere riusciti sempre a risollevarsi. Nella ripresa, la squadra recupera il bandolo della matassa e a mette in campo la grinta e la qualità che la contraddistinguono. Nonostante un Salah non brillantissimo, Klopp trova certezze negli altri due terzi del suo magico set offensivo: Mané e Diogo Jota. Soprattutto il primo, perché preziosissimo anche sotto il profilo tattico. Il calendario tortuoso delle due squadre si appresta a vivere una settimana delicata e decisiva. Per entrambe c’è il ritorno dei quarti di Champions mercoledì. Ambedue poi, si troveranno nuovamente di fronte sabato pomeriggio a Wembley nella semifinale di FA Cup.

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