Man City-Real Madrid (4-3): analisi tattica e considerazioni

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La prima semifinale di Champions League regala letteralmente una notte da campioni. L’attesissima sfida tra Manchester City e Real Madrid non tradisce le aspettative con gol e spettacolo a profusione. Un match che finisce di diritto tra i più belli della storia della competizione e che vede imporsi gli inglesi per 4-3. In questi fantastici 90 minuti, assistiamo a due diverse compagini. Da una parte, gli uomini di Guardiola con il loro calcio fatto di qualità, palleggio, ma soprattutto scevro da formalismi tattici. Dall’altra, gli spagnoli che, nonostante i momenti di sbandamento, riescono a rimanere a contatto grazie alle eccelse qualità individuali dei suoi interpreti. Tutti i migliori giocatori in campo lasciano il segno. Da De Bruyne a Benzema, a segno per la quarta partita europea consecutiva, a Vinicius e Foden. Non ci resta che immergerci nell’analisi tattica di City-Real, partendo dalle formazioni.

Entrambe schierano un 4-3-3. Nei padroni di casa, c’è Ederson in porta, Laporte e Dias centrali difensivi, con Zinchenko a sinistra e Stones a destra. Linea di centrocampo con i titolarissimi De Bruyne, Rodri e Bernardo Silva. In attacco, Mahrez e Foden esterni con Gabriel Jesus (vero) centravanti.

Ancelotti sceglie invece ovviamente Courtois tra i pali, poi retroguardia formata da Carvajal, Militao, Alaba e Mendy. Kroos in cabina di regia, con Modric e Valverde ai suoi fianchi. Davanti, parte titolare Rodrygo assieme a Benzema e Vinicius.

Primo tempo: dominio City, ma il Real c’è

L’analisi tattica di City-Real vive, nel primo tempo, due episodi ben precisi. Il primo, della durata di mezz’ora all’incirca, ha come filo conduttore l’assoluto dominio degli uomini di Guardiola. Una superiorità schiacciante che si traduce in un doppio vantaggio. Gli inglesi partono molto forti, pressando fin da subito con grande aggressività e portando tanti uomini in avanti. Contro la difesa spagnola, che talvolta diventa a 5 con Valverde a schiacciarsi sulla linea, i padroni di casa portano altrettanti uomini offensivi.

Le due ali, Foden e Mahrez, giocano molto larghe. Zinchenko e Stones, che di regola fungerebbero da terzini, agiscono in pratica da vere mezz’ali. In fase di possesso, stringono dentro al campo, portandosi in linea con Rodri e aiutandolo nell’impostazione. Progressivamente poi, salgono, portando sovrapposizioni nei corridoi intermedi. Discorso ancora a parte meritano Bernardo Silva e De Bruyne, i due pilastri del gioco di Guardiola. Entrambi sono liberi di ricercarsi la posizione e attaccare una determinata zona di campo. Il portoghese si fa vedere in zona palla, per illuminare con le sue giocate di qualità. Il belga, invece, si spinge molto di più verso la porta, andando a riempire l’area con i suoi profondi inserimenti senza palla.

Nona a caso, è proprio il numero 17 a segnare, dopo appena una novantina di secondi, il gol del vantaggio. Perso da Valverde in partenza, taglia davanti a Carvajal e insacca di testa un cross pennellato dal sinistro di Mahrez.

Man City-Real Madrid (4-3): analisi tattica e considerazioni

I problemi per il Real sono appena cominciati. Il City, oltre a non concedere loro l’uscita in palleggio, assedia gli spagnoli esternamente, facendo saltare la linea difensiva merengue. I due centrali, Alaba e Militao, sono completamente in bambola. Al minuto 11, gli uomini di Guardiola approfittano della sbandata della squadra di Ancelotti e colpiscono ancora. Tutto nasce, come sempre, dalla fascia sinistra, quella di competenza di De Bruyne e di un inarrestabile Foden. L’inglese attira l’improvvida uscita sull’esterno di Militao, che sguarnisce l’area. 

Il belga disegna un pallone perfetto sul quale Alaba buca l’anticipo, consentendo a Gabriel Jesus di battere per la seconda volta Courtois. La partita si mette decisamente in discesa per i citizens, costringendo il Real a fare qualcosa per affacciarsi in avanti.

Man City-Real Madrid (4-3): analisi tattica e considerazioni Il secondo episodio dell’analisi tattica di City-Real

La meravigliosa trama del Manchester City presenta però qualche buco di sceneggiatura. In primis, gli inglesi si prendono qualche rischio di troppo eccedendo col palleggio da dietro con portiere e centrali. In secundis, falliscono clamorosamente diverse occasioni per portarsi sul 3-0. Gli spagnoli sono inevitabilmente chiamati ad una reazione per respingere il fuoco nemico. Così portano più uomini nella metà campo avversaria e tengono la difesa altissima. Questo apre dei varchi immensi in cui gli inglesi possono scatenarsi in contropiede, senza che però riescano a concretizzare.

Ed ecco che giungiamo al secondo episodio della nostra analisi tattica di City-Real. Guardiola è inferocito per gli errori dei suoi davanti alla porta, sente che c’è un pericolo nell’area e ne ha ben donde. Gli spagnoli, infatti, riescono a resistere alla tempesta e piano piano trovano il modo di restare a galla. Intorno alla metà del primo tempo, la squadra di Ancelotti cerca di riacquistare fiducia col palleggio. Modric, col solito Rodri alle calcagna, si abbassa per aiutare nella fase di impostazione, mentre i terzini si alzano. I padroni di casa difendono qualche metro più indietro, consentendo ai blancos di girare palla nella propria metà campo. Al minuto 33, il croato tiene viva una palla che sembrava persa, riuscendo a trovare Mendy. Il francese disegna un bel cross dalla sinistra che Benzema trasforma nel gol del 2-1 con una giocata da fuoriclasse, anticipando Zinchenko.

Man City-Real Madrid (4-3): analisi tattica e considerazioni

La rete galvanizza entrambe le squadre, spingendole a osare ancora di più. Il City perde Stones, sostituito da Fernandinho, ma può fare sempre affidamento su un Gabriel Jesus incontenibile.

Secondo tempo: continuano i gol e lo spettacolo

La ripresa si apre con l’ingresso di Nacho al posto di Alaba. Il copione dell’analisi tattica di City-Real, però, non cambia. Ancora una volta, gli uomini di Guardiola, per qualità e determinazione, approcciano meglio. Gli inglesi approfittano ancora degli svarioni difensivi madrileni per costruire limpidissime occasioni. Ma tra sfortuna e imprecisione non arrivano alla rete. Il gol del 3-1, comunque, non tarda ad arrivare. Al minuto 53, Fernandinho conquista palla con un’ottima giocata d’anticipo su Vinicius e crossa dalla destra. Al centro dell’area arriva Foden, che di testa cala il tris. 

Man City-Real Madrid (4-3): analisi tattica e considerazioni

Il Real prova ad assumere un atteggiamento più offensivo, alzando la posizione di Modric da trequartista alle spalle di Benzema. A fare la differenza, però, è proprio Vinicius, che finalmente si iscrive alla partita. Al minuto 55, si riprende la rivincita sul connazionale, mandandolo a vuoto con una finta di corpo. Da qui segue un poderoso scatto dalla linea di metà campo all’area del City. La galoppata del classe 2000 si conclude battendo Ederson e realizzando la rete del 3-2. Col punteggio tornato in bilico, il Real si rianima e si galvanizza, giocando con maggiore fluidità. Tutto ciò dura una decina di minuti, perché poi gli spagnoli necessitano di rifiatare e per questo tornano ad abbassarsi, lasciando l’iniziativa al Manchester. Nel frattempo, Ancelotti ridisegna ancora i suoi. Dentro Camavinga e fuori Rodrygo. Il francese va a giocare di fianco a Kroos, mentre Valverde trasloca sulla destra.

Gli spagnoli si difendono con un 4-4-2, tenendo i reparti stretti per non concedere né la profondità, né spazio tra le linee. Il City torna a prendere possesso della metà campo avversaria, coinvolgendo molto anche i centrali nella costruzione a ridosso della trequarti madrilena. A fare la differenza nell’ultimo quarto d’ora sono gli episodi. Al minuto 74, Bernardo Silva beneficia della concessione della regola del vantaggio da parte di Kovàcs per sorprendere il Madrid e battere Courtois con una bomba di sinistro. 8 giri di lancette dopo, Laporte salta in area in maniera scomposta e colpisce il pallone col braccio: è rigore. Dal dischetto, Benzema è freddo e coraggioso, spiazza Ederson col cucchiaio e chiude definitivamente il match sul 4-3.

Man City-Real Madrid (4-3): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica City-Real: le considerazioni finali

Prima di tutto, al di là della tattica e dei numeri c’è da fare un plauso a queste due squadre per aver consegnato una vera delizia agli occhi di ogni amante di questo sport. Il Manchester vince una partita meravigliosa, ma la faccia di Guardiola, tra rabbia e perplessità, testimonia un dato importante. E cioè che, nonostante ben 4 gol segnati e una prestazione eccellente, il discorso qualificazione è ancora apertissimo. Tutto merito di un Real Madrid tenace e cinico, che riesce a rimanere aggrappato alla gara, pur faticando e senza essere brillante. Non a caso, rigore a parte, le prime 2 reti segnate dagli spagnoli non sono altro che il frutto della qualità individuale dei suoi interpreti.  

Non è facile quantificare il giusto punteggio per quanto espresso dai citizens. E non badiamo solo alle occasioni o ai tiri. La modernità del City di Guardiola sta nel saper mixare l’intelligenza calcistica dei propri giocatori alla loro tecnica sopraffina. Si viene così a creare un meccanismo che rasenta la perfezione per la semplicità e la fluidità dello sviluppo del gioco. Insomma, con un risultato ancora apertissimo e due squadre di questa caratura, guidate da due professori della panchina, non possiamo che attenderci un ritorno altrettanto sfavillante. Il 4 maggio al “Bernabeu” ci sarà ancora da divertirsi, ma prima entrambe scendono in campo sabato per i rispettivi impegni in campionato contro Leeds ed Espanyol.

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