Manchester City-Real Madrid (4-0): analisi tattica e considerazioni

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L’analisi tattica di Manchester City Real Madrid deve partire obbligatoriamente da un omaggio a Carlo Ancellotti. Questa sera raggiunge le 191 partite in Champions League superando la leggenda Sir Alexander Ferguson e diventando l’allenatore con più presenze nella competizione per club più bella e prestigiosa. Questa sera sarà la sua serata, indipendentemente dal risultato. Questo allenatore ha scritto la storia di questa competizione più di chiunque altro. Ancellotti l’ha vinta quattro volte e se vuole tentare la quinta vittoria dovrà superare l’unico allenatore ancora in attività che per età e capacità può in futuro fare anche meglio di lui. Ma questo ce lo dirà il tempo. Intanto ci godiamo questa sfida tra grandi squadre e grandi maestri di calcio.

Ancelotti recupera Militao e non ne fa a meno. L’allenatore conta su una affinità di coppia che gli ha dato grandi garanzie. La disposizione tattica è il 4-3-3 anche se la posizione di Camavinga, Valverde rendono poco decifrabile lo schema, liberi di sfruttare gli spazi che si possono creare davanti a loro. Rodrygo, Benzema e Vinicius rappresentano le frecce nell’arco del Real Madrid, pronte a scagliarsi contro la porta del Manchester City.

Guardiola, l’erede designato, ripresenta senza variazioni squadra e modulo della partita d’andata. 4-1-4-1. Le posizioni chiave sono quella di Stones, che si alza nella zona centrale del campo in fase di impostazione del gioco dal basso e quella di Rodri che ha in compito di creare e mantenere equilibrio in una squadra votata all’attacco. Detto che De Bruyne è la luce di questa squadra, l’osservato speciale stasera sarà Haaland che ha giocato sottotono la partita di andata. E non perché non ha segnato, è un giocatore non un robot e non si può discutere un giocatore che ha all’attivo oltre 50 goal e 8 assist in stagione, ma perché all’andata non ha avuto spunti di rilievo e ci si aspetta da lui una grande partita da protagonista tra i protagonisti. 

Andiamo a scoprire chi sfiderà l’Inter. 

Manchester City-Real Madrid (4-0): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Manchester City-Real Madrid, primo tempo: City perfetto doppio vantaggio

Si parte come le macchine di Formula 1. Piede sull’acceleratore squadre a tutta. Oltre alla velocità dell’azione c’è grande aggressività. Nessuna delle due squadre vuole concede una partenza dal basso tranquilla. Più efficace nei primi minuti il City nel pressing e nel recupero alto della palla. Cerca poi di isolare Bernardo Silva a destra e Grealish a sinistra negli uno contro uno. Fioccano le palle in area di rigore e Haaland ha un paio di occasioni per saggiare le qualità di Courtois tra i pali.

Il Real Madrid barcolla ma non cade. Aspetta il calo degli inglesi per proporre il proprio gioco e il proprio palleggio. Modric e Kroos bassi ad aiutare la squadra nelle uscite lavorano insieme a Valverde sui portatori di palla. Ma se lasci qualche metro e un secondo a De Bruyne per ragionare non può non vedere l’inserimento di Bernardo Silva da destra ed è vantaggio Manchester City.

E dopo trenta minuti il Real Madrid comincia ad uscire dal guscio. Salgono Modric e Kroos, si cerca la superiorità sul lato sinistro dell’attacco dove Camavinga sembra imbrigliato da Bernardo Silva e De Bruyne, Rodrygo viene a cercare il dialogo con Vinicius. E sfiora il pareggio con un tiro da lontano di Kroos che si infrange contro la traversa. 

Ma è con un’altra azione manovrata che parte da sinistra che il pallone arriva in area dove Gündogan tira verso la porta, palla deviata che arriva a Bernardo Silva è libero di colpire di testa e battere per la seconda volta Courtois.  Impressionante il numero di giocatori con cui il City accompagna le azioni d’attacco: Stones, Akanji, Bernardo Silva, De Bruyne, Gündogan, Grealish e Haaland.

Il primo tempo è tutto del Manchester City da 10 e lode, ma guai a dare per morto il Real Madrid. 

Analisi tattica Manchester City-Real Madrid, secondo tempo: il Real non reagisce e il city non perdona

L’analisi tattica di Manchester City parte con una domanda: riusciranno gli inglesi a mantenere il ritmo forsennato fin qui mostrato? 

Nessun cambio a inizio ripresa. Il Real Madrid prova a mostrarsi più alto e aggressivo. Camavinga si accentra per cercare il dialogo con Vinicius. Sul lato opposto sono Carvajal e Rodrygo appoggiati di Kroos a cercare la superiorità. Si scalda Ederson con una bellissima parata su punizione di Alaba. Deve concedere spazi al contrattacco del Manchester City ma non ha scelta se vuole riaprire la partita. 

Al 63′ Ancellotti toglie Modric e inserisce Rudiger. Il tedesco si posiziona in difesa e Alaba sale a centrocampo esterno a sinistra e Camavinga è libero di muoversi in zona più centrale. 

Al 70′ esce Kroos entra Asensio e Ancelotti prova a ribaltare l’incontro proponendo una squadra più offensiva. Il Manchester City ha calato notevolmente il ritmo e la pressione ma ancora e per il Real Madrid è arrivato il momento di osare il tutto per tutto. Il City ha ancora la forza di entrare in area con giocate di grande tecnica. Uno due, Gündogan di tacco per Haaland e Courtois aumenta ancora il proprio voto.

Al 76′ pasticcio della difesa del Real Madrid: Militao entra in maniera scomposta su un cross di De Bruyne e realizza un autogoal da manuale. Pratica chiusa 3-0.

Al 79′ esce Gündogan entra Mahrez nel Manchester City mentre per il Real Madrid  escono Camavinga, Carvajal e Rodrygo, entrano Tchouameni, Lucas Vazquez e Ceballos. E anche questi cambi sanno di resa.

All’ 83′ standing ovation per De Bruyne che lascia il posto a Foden e all’89’ stesso tributo per Haaland che lascia in posto ad Alvarez che dopo poco, in collaborazione con Foden e Mahrez realizza il 4-0.

Le considerazioni finali

L’analisi tattica di Manchester City-Real Madrid, dopo la premessa, ha il sapore di un cambio della guardia. A giocarsi la prossima finale di Champions League non sarà il Maestro Ancellotti ma il predestinato Pep Guardiola.

Andando oltre i personalismi questa sera ha vinto una squadra che ha messo in campo tutto il meglio che il calcio può offrire. Qualità, grinta, idee, gioco. Squadra fortissima se gioca nella metà campo avversaria che, come ha dimostrato il Real Madrid all’andata, se attaccata con raziocinio può andare in sofferenza e subire.

Il Real Madrid dovrà proseguire con il cambio generazionale già iniziato da qualche anno. Ma i giovani che ha già a disposizione garantiscono che sarà ancora protagonista il prossimo anno di questa competizione. Con o senza Carlo Ancellotti, il tecnico con più presenze in questa fantastica competizione. 

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