I calci di rigore sorridono a Guardiola e regalano al suo Manchester City la prima Supercoppa europea al termine di una finale molto difficile contro il Siviglia, di cui a breve andremo a svolgere l’analisi tattica. Una sfida particolarmente equilibrata che ha visto gli spagnoli chiudere in vantaggio la prima frazione grazie ad una sontuosa rete di En-Nesyri. Dopo aver a lungo sbattuto contro il muro andaluso, gli inglesi trovano il pari nella ripresa grazie al solito Palmer. Alla lotteria dagli 11 metri è affidato il destino del titolo. Tutte realizzazioni impeccabili da una parte e dall’altra. Poi, Walker con un brivido fa en plein per i suoi, mentre Gudelj manda sulla traversa l’ultimo tentativo degli spagnoli. Andiamo a rivivere le chiavi di quest’intenso duello tra Manchester City e Siviglia attraverso la nostra analisi tattica. Prima, però, diamo spazio alla presentazione delle formazioni.
Con De Bruyne infortunato e Bernardo Silva non convocato, Guardiola opta per il 4-2-3-1. Tra i pali Ederson, linea difensiva con Aké e Akanji centrali e Gvardiol schierato da terzino sinistro, con Walker a destra a completare il reparto. Doppio play in mezzo con Kovacić ad affiancare Rodri. Haaland è il solito unico riferimento centrale, supportato alle spalle dal tridente composto da Palmer e Grealish larghi e Foden.
Mendilibar risponde con uno schieramento speculare, che per lui è una consuetudine. In porta c’è Bono, protetto dalla retroguardia con Navas e Acuña esterni bassi e Badé e Gudelj al centro. Rakitić e Jordán a protezione della stessa e a guardia delle spalle di Ocampos, Lamela e Óliver Torres. Guida l’attacco l’unica punta En-Nesyri.
Analisi tattica Manchester City-Siviglia, primo tempo: Mendilibar intrappola Guardiola
Come anticipato poc’anzi nella fase introduttiva di questa analisi tattica, Manchester City e Siviglia schierano lo stesso modulo, ma con un’interpretazione decisamente diversa. Gli inglesi dominano dal punto di vista territoriale grazie al prolungato possesso palla e il consueto coinvolgimento di tutti gli effettivi nella manovra. Gli spagnoli, invece, prediligono una gara di attenzione e concentrazione maniacali con tassativa necessità di sfruttare le ripartenze. Alla luce di ciò, ci viene consegnata una prima frazione in cui il Manchester City non riesce a trarre vantaggio né sotto il profilo tecnico né psicologico. Una sorta di prestazione fotocopia del Community Shield. La partita va esattamente dove e come vuole il Siviglia e, non a caso, gli uomini di Mendilibar chiudono i primi 45 minuti in vantaggio. E anche con merito. Ma scendiamo più in profondità nelle trame tattiche architettate dai due allenatori.
Analisi tattica Manchester City-Siviglia: il catalano ripropone il leitmotiv della scorsa stagione
Per questa sfida contro il Siviglia, il Manchester City ritorna ad una soluzione tattica molto adoperata la passata annata ed ora nuovamente al centro della nostra analisi. Parliamo di una disposizione offensiva costruita sul 3-2-4-1. La manovra parte dal basso, con Aké a guidare la linea affiancato dai due terzini Gvardiol e Walker. L’altro centrale, Akanji, avanza la propria posizione, ponendosi alla stessa altezza di Rodri, in maniera tale da avere una doppia cabina di regia a centrocampo. I due esterni alti Palmer e Grealish garantiscono l’ampiezza, rimanendo molto aperti. Negli spazi intermedi, invece, agiscono Foden e Kovacić a dare ulteriore supporto centrale ad Haaland.
La fase di prima impostazione, però, è tutto fuorché agevole. La squadra di Guardiola deve infatti fare i conti con un pressing molto alto degli spagnoli, soprattutto sui due registi, trovatisi in inferiorità numerica contro i tre trequartisti di Mendilibar. Torres prende in marcatura Rodri, mentre Lamela va su Akanji. Ocampos stringe la propria posizione, oscillando tra l’uscita sul braccetto e il raddoppio in mezzo. Allo stesso tempo, Rakitić e Jordán si alzano per tenere alto il baricentro di tutta la squadra. Gli uomini di Guardiola, oltre a subire il rischio di furti in una zona delicata del campo, trovano ogni possibile valvola di sfogo centrale completamente ostruita. Foden e Kovacić cercano di posizionarsi sui fianchi dei due mediani andalusi per mettersi in ricezione, ma il doppio muro eretto costringe gli inglesi a girare esternamente.
Analisi tattica Manchester City-Siviglia: il perfetto piano degli andalusi
Quella di costringere il Manchester City a cercare sbocchi sulle fasce è una tattica ben studiata dal tecnico del Siviglia, nonché fulcro di questa prima parte di analisi. Tanto i due terzini quanto gli esterni alti giocano molto stretti, componendo un 4-4-2 in fase difensiva ben compatto e serrato. L’obiettivo primario è chiudere i corridoi interni dove Foden e Kovacić possano ricevere tra le linee e imbeccare Haaland in verticale.
Tutto il gioco della squadra di Guardiola è praticamente affidato agli spunti individuali ora di Palmer ora di Grealish, ma i loro tentativi vanno spesso a infrangersi sui continui raddoppi che Lamela e Ocampos assicurano quando la squadra si schiaccia negli ultimi 20 metri. I Citizens vanno pochissimo in verticale, la manovra è lenta, prevedibile e stagnante se non si forzano le giocate. Il catalano chiede allora ai braccetti di spingere di più, soprattutto a Gvardiol sulla sinistra. I campioni d’Europa alzano a dismisura il proprio baricentro, allungandosi. Ed è così che il Siviglia colpisce.
Al minuto 25, su un apparente rinvio sbagliato di Bono, il centrocampo inglese viene spaccato da un tocco in verticale di Torres che libera Ocampos sulla trequarti. Appoggio a sinistra per la sovrapposizione di Acuña, che disegna un cross perfetto. Dentro l’area, En-Nesyri stacca in maniera perentoria e mangia letteralmente in testa ad Aké e insacca la rete dell’1-0, sfruttando anche una maldestra diagonale difensiva di Gvardiol, giunto con ritardo.
Passata in vantaggio, la squadra spagnola si rannicchia negli ultimi 30 metri e prosegue il proprio dispendioso sforzo difensivo contro un City riversatosi in avanti ormai in massa. Pur rinunciando ad offendere, gli uomini di Mendilibar attutiscono tutti i colpi portati dagli avversari anche grazie al contributo degli uomini offensivi. Ed è così che tengono al sicuro il risultato fino al duplice fischio.
Analisi tattica Manchester City-Siviglia, secondo tempo: ci pensa di nuovo Palmer
Nella ripresa, il copione dell’analisi tattica di Manchester City-Siviglia non varia. Guardiola conferma la mossa con cui aveva concluso la prima frazione, ovvero sia l’inversione di posizione tra Kovacić e Foden. L’intenzione del catalano è quella di poter costruire delle combinazioni in verticale sugli esterni per poter rifornire l’area di rigore.
Per far questo, però, gli inglesi devono sbilanciarsi, arrivando a portare anche tutti gli effettivi nella metà campo avversaria. Un’occasione ghiotta per gli spagnoli per poter andare in contropiede. Nei primi minuti del secondo tempo sono varie le chance costruite, ma sciupate dai vincitori dell’Europa League per poter raddoppiare. In più di un’occasione, En-Nesyri non sfrutta l’impegno di uno scatenato Ocampos sulla fascia sinistra.
Il mancato raddoppio e i primi segni di cedimento fisico assestano un’iniezione di fiducia negli uomini di Guardiola, che al minuto 63 approfittano della prima falla della difesa spagnola. Su un cambio di gioco sulla sinistra da parte di Rodri, Acuña, che fino a quel momento era stato insuperabile nell’uno contro uno, perde l’inserimento senza palla di Palmer, che attacca il secondo palo e di testa trova il gol del pareggio.
Ha così inizio un vero e proprio assedio da parte della squadra di Guardiola. Grealish e il classe 2002 sono nuovamente i trascinatori. Con continui cambi di lato, il Manchester City riesce a sorprendere una difesa del Siviglia ormai stanca, che non riesce più a uscire in tempi rapidi nelle chiusure sugli esterni. Mendilibar deve porre un freno all’emorragia e al minuto 74 manda dentro Juanlu per Torres come rinforzo sulla destra a Navas. Il capitano degli andalusi è a sua volta costretto ad abbandonare il campo meno di 10 dopo per via dei crampi. Al suo posto entra Montiel.
Il catalano cerca invece di sfruttare l’inerzia a suo favore inserendo l’unica carta a disposizione dalla panchina, Álvarez, al posto di Palmer. In vista dei rigori imminenti, invece, c’è spazio per Suso e Mir dalla parte spagnola. Dagli 11 metri, gli inglesi sono infallibili. Vanno a segno Haaland, il neoentrato argentino, Kovacić, Grealish e Walker. Per gli andalusi, perfetti i primi 4 tiratori Ocampos, Mir, Rakitić e Montiel. All’ultimo tentativo, la traversa colpita da Gudelj consegna la coppa ai Citizens.
Le considerazioni finali di Manchester City-Siviglia
Alla luce di quanto presentato in questa nostra analisi tattica di Manchester City-Siviglia cerchiamo di tirare un po’ le fila del discorso. Per quanto riguarda gli andalusi, sono stati autori della solita partita di grandissima sostanza, a tratti forse un po’ troppo rinunciataria, ma quasi perfetta dal punto di vista della preparazione e dell’organizzazione. Quasi, appunto, perché nell’unico momento di distrazione sono stati colpiti. Quello che però colpisce ancora in positivo è lo spirito di squadra che Mendilibar è riuscito a costruire e a instillare nei suoi giocatori. Tutti uniti, tutti lottano su ogni singolo pallone, si aiutano e non risparmiano energie. Davvero un atteggiamento lodevole.
Guardiola, invece, regala il secondo trofeo internazionale al club inglese, seppur con le difficoltà già denunciate nelle ultime due finali giocate, quella di Champions e il Community Shield. Davanti a squadre tatticamente ben disposte anche l’eccelsa qualità dei suoi uomini fa una fatica immane per prendere realmente possesso della partita. Stavolta però Pep c’ha messo anche un po’ del suo a complicare le cose. Si pensi per esempio all’inversione canonica di ruoli tra Aké e Gvardiol. Il primo, nella passata stagione, ha quasi sempre ricoperto il ruolo di terzino sinistro, poi divenuto braccetto della difesa a 3. Il secondo, che ha sempre agito da centrale, si è ritrovato a dover ricoprire un ruolo a lui sconosciuto. Piccoli dettagli che sono costati caro al catalano e non soltanto in occasione del gol. Progressivamente la squadra è cresciuta e ha legittimato pareggio e vittoria.