Manchester United: l’ultima volta senza Champions League

0

Cade ancora il Manchester United di Ralf Rangnick che di fatto compromette il raggiungimento del quarto posto e la qualificazione in Champions League.red devils scesi in campo alle 13.30 all’Emirates Stadium, perdono per 3-1 seppur condannati dagli episodi. Primo tempo scoppiettante con l’Arsenal subito in vantaggio grazie al gol di Nuno Tavares. Ma è intorno al 30′ che la partita subisce svolta. Nketiah segna, Craig Pawson annulla, ma rivedendo le immagini al VAR assegna un rigore ai Gunners per fallo di fallo di Telles su Bukayo Saka. Lo stesso va sul dischetto e porta i suoi sul 2-0. Bastano 4 minuti a Cristiano Ronaldo per ridare speranza ai manciuriani, con il primo tempo che si chiude sul 2-1. Per un portoghese che fa ce ne è uno che disfa; rigore per lo United, Bruno Fernandes spiazza Ramsdale ma centra la base del palo di fatto spezzando l’umore dei suoi. Dieci minuti più tardi batti e ribatti al limite d’aria, la palla rotola tra i piedi di Granit Xhaka che dai 25 metri trafigge David De Gea e bissa il risultato. Erik Ten Hag, promesso sposo del Man Utd, sicuramente giocherà di giovedì. Riavvolgendo il nastro vediamo chi erano gli uomini dell’ultimo mancato quarto posto in casa Manchester United. 

2018/2019: l’ultimo Manchester United a non raggiungere la Champions League

Non tanto lontano nel tempo l’ultimo european failure dei diavoli di fatto sprofondati in termini di risultati dopo “il pensionamento” di Sir Alex Ferguson. Sono appena passati 3 anni da quel momento e adesso l’incubo sembra più vicino che mai. Quel team è stato allenato per metà stagione da José Mourinho e per l’altra metà da Ole Gunnar Solskjær. 

Partiamo proprio dai 2 mister: il portoghese venne sostituito dopo 17 giornate e fatale gli fu la sconfitta ad Anfield Road. Ad oggi, dopo aver gironzolato in Inghilterra, è alla sua prima stagione alla Roma, ha raggiunto la semifinale di Conference League e occupa attualmente il quinto posto. Il norvegese invece, è stato esonerato proprio durante la stagione corrente dal Manchester United ed è tuttora “a spasso”. 

L’XI titolare 

Il guardiano della porta non ha cambiato nome: David De Gea. Quest’anno dopo una partenza altalenante ha di fatto salvato i suoi in più occasioni risultando uno dei migliori.

Manchester United: l'ultima volta senza Champions League

Difesa a 4 in quello che fu l’11 titolare mediamente schierato in quella stagione.

Da sinistra Luke Shaw eletto MVP dell’anno dai suoi tifosi lo scorso anno e ancora perno dei Red Devils. Tandem difensivo composto da Chris SmallingVictor Lindelöf; il primo ha anticipato le orme del suo mister divenendo il fulcro delle fortune romaniste. Al contrario, lo svedese fa ancora parte della rosa inglese seppur sia scivolato nelle gerarchie in favore di Harry Maguire. A completare il reparto Ashley Young, bandiera del club, che dopo una breve esperienza all’Inter, ha deciso di tornare all’Aston Villa. 

Manchester United: l'ultima volta senza Champions League

Linea mediana che solitamente vedeva la presenza di due soli utenti: Paul PogbaNemanja MatićSeppur entrambi facciano ancora parte della rosa potrebbero terminare la loro avventura a fine stagione. Il primo ha già fatto sapere di non rinnovare e per lui si sono accese le sirene di Paris Saint-Germain Juventus. Il serbo piace proprio alla Roma dello Special One. Ad agosto arrivò Fred dallo Shakhtar Donetsk che in quel periodo riuscì a collezionare 17 presenze fungendo da super-sub. Ancora oggi figura spesso nell’11 titolare di Ralf Rangnick. 

Il problema del gol

Addirittura 4 le opzioni per trovare la via del gol nello scacchiere del tecnico portoghese.

Juan Mata 22 presenze e soli 3 gol in quell’annata, indossa ancora la casacca rossonera anche se vede il rettangolo verde di rado. 

Jesse Lingrd in quel tempo era considerato uno degli astri nascenti del calcio inglese sovvertendo i pronostici da lì a poco. Già in quella stagione registra appena 4 gol e 3 assist. Dopo una breve esperienza in prestito al West Ham torna nel Meresyde ma solo da comparsa.

Marcus Rashford vera luce per quel Manchester riuscì a realizzare 10 gol che gli garantirono centralità nel progetto di Solskjær seppur anche l’inglese non sia riuscito a prendersi del tutto la scena nell’attuale 11 di partenza. 

Il vero flop di quell’anno è rappresentato da Romelu Lukaku che tra incomprensioni tattiche e pressioni mal gestite riuscì ad andare in gol solo 12 volte. Risultato: “arrivederci e grazie” con il belga che si trasferisce all’Inter a fine anno, rinascendo. 

Dopo 38 partite il Manchester United totalizzò 66 punti e si piazzò in sesta posizione a 5 punti dal Tottenham che invece centrò la qualificazione. Quarto miglior attacco con 65 gol, ma una delle peggiori difese della Premier League con 54 gol subiti. L’anno seguente in Europa League arrivarono in finale fermandosi di fronte alla favola Villarreal dopo una serie infinita di calci di rigore.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui