Avvio di stagione meraviglioso per Mario Pasalic. Il croato, dopo la partita vinta contro lo Spezia, si è portato a quota 4 gol e 6 assist in campionato. Già superato il bottino della scorsa Serie A quando si è fermato ad 8 partecipazioni tra reti e passaggi decisivi. Quello che stupisce però sono le presenze impiegate per arrivare a questo punteggio: appena 13 contro le 25 della passata stagione. Momento fantastico per Pasalic, come confermato anche dal Gasp nella conferenza stampa a fine gara. Il trequartista si è visto spesso fermo nello scorso anno, a causa di una pubalgia che ne ha inficiato l’impiego. Nonostante questo, ha sempre risposto presente tanto in zona gol, quanto nei passaggi ai compagni. Si è dimostrato, in questo avvio di stagione, continuo e determinante. Non solo con l’Atalanta. Mario è stato protagonista anche nella vittoria della sua Nazionale nello scontro con Malta, 7-1 croato con gol ed assist per l’atalantino.
Mario Pasalic il trequartista
La ragione della sua ennesima “esplosione” in campo forse è dovuta anche al suo utilizzo. Più spesso, negli anni passati, era schierato tra i due di centrocampo, limitando così la sua efficacia nella trequarti avversaria. Nella nuova stagione si è riscoperto anche un vecchio ruolo che Mario Pasalic ricopre alla perfezione: il trequartista. Giocando più avanzato, viene aiutato di molto nei suoi compiti di distribuzione, diventando così il regista avanzato nella manovra della Dea. Quando la squadra di Gasperini si riversa in zona offensiva infatti, Mario Pasalic è sempre a partecipare all’orchestrazione dell’attacco. Con le sue qualità nel dribbling, più fisico che tecnico, ed il suo piede educato, riesce sempre a sfruttare la situazione a favore per il proprio team. Questa intelligenza tattica lo porta anche a trovarsi in zona favorevole al suo inserimento per una ribattuta a rete o un gran tiro da fuori.
Una carriera da girovago
Prima di trovare la sua stabilità nell’Atalanta e negli schemi di Gasperini la carriera di Pasalic faticava a decollare. Il suo talento era chiarissimo a tutti, compreso Abramovich. Il Chelsea lo acquista per appena 3 milioni nel 2014, soffiandolo alla Lazio che era alla ricerca di un giovane fantasista. Dopo meno di due settimane, viene subito girato in prestito all’Elche. Con gli spagnoli metterà a segno 3 reti in 35 presenze, contribuendo, soprattutto con il gioco ad una salvezza tranquilla. Dopo un altro prestito simile, in Francia al Monaco, Mario Pasalic arriva in Italia. Al Milan parte bene, con il picco nella parte invernale del campionato, risultando decisivo nella vittoria della Supercoppa contro la Juve, il 23 dicembre.
Nonostante la buona stagione, il Milan rimanda al mittente Pasalic, che rinnova altri 2 anni con il Chelsea prima di tornare in prestito. Questa volta sbarca in Russia allo Spartak Mosca. Dopo una stagione senza né alti né bassi se ne torna in Inghilterra. A chiamarlo questa volta è una piccola squadra neroazzurra della Serie A, con un allenatore esigente che cambierà il suo modo di giocare a calcio. Tanta panchina e tanta titolarità contemporaneamente. Le sue qualità saltano all’occhio grazie a compagni che lo completano, così Mario Pasalic e l’Atalanta sono cresciuti insieme. Ed ora, il croato, è pronto a prendersi la guida tecnica della Dea per portarla a fare sempre meglio nelle stagioni a venire.