Tra Ungheria e Romania, questa è la storia del Miercurea Ciuc, compagine che ha ha giocato in ben due paesi diversi. Seppur senza mai ottenere risultati degni di nota in ambito calcistico, il club – fondato nel 1904 – ha comunque esordito nel territorio magiaro, giocando la seconda divisione ungherese. Inizialmente a scopo dilettantistico, solo nel 1919 comincia ad essere una compagine competitiva, passando però già in terra rumena. Un caso particolare che va di pari passo con la storia dell’impero Austro-ungarico, coinvolgendo proprio il Csíkszereda (nome ungherese dato alla squadra).
Miercurea Ciuc tra Ungheria e Romania
Quando la squadra venne fondata (nel 1904), la Transilvania era parte dell’impero Austro-ungarico e di conseguenza, il Miercurea Ciuc era considerato un club magiaro. Nel 1919 la squadra iniziò ad essere più competitiva, entrando a far parte della Romania, senza però ottenere grandi riscontri nelle competizioni rumene.
Nel mese di Agosto del 1940, però, grazie al risultato del Vienna Diktat, l’Ungheria ottenne la possibilità di annettere la Transilvania settentrionale, includendo così anche il club che cominciò, sotto il nome di Csíkszeredai Testnevelési Egylet (Associazione di Educazione Fisica in Csíkszereda), a giocare le varie leghe ungheresi.
Prima partendo, nel 1943/44, dalla terza divisione, concludendo all’ultimo posto (arrivando quinta su cinque squadre). Nell’anno successivo si ritrovò a disputare la seconda divisione ungherese – nel 1994/45 – dato che iniziarono ad esserci più squadre. Stagione mai terminata a causa della seconda guerra mondiale. Successivamente (nel 1944) il Csíkszeredai TE non scenderà più in campo, visto che il territorio verrà occupato da truppe “nemiche”. La regione vide l’espansione di truppe provenienti dalla Romania che “ripreso il possesso” del Miercurea Ciuc.
Nonostante l’annessione, la vita della compagine ex ungherese non è stata affatto facile. Vista come una “antagonista” proveniente da un paese avversario. Sempre in competizione, sotto il regime comunista il piccolo gruppo dei secleri – ovvero una parte della popolazione di origini ungheresi che vive nella Land rumena – si trovò costretto a cambiare nome in diverse circostanze, per adeguarsi alle radici della lingua rumena.
In questo clima, anche giocatori con cognomi ungheresi dovettero cambiare il proprio nome. Ad esempio József Pecsovszky diventò Iosif Petschovschi, ma gli esempi sarebbero tantissimi.
Un periodo molto complicato, che ha visto la compagine giocare soprattutto nel campionato dei dilettanti, salvo poi salire – negli anni successivi – addirittura fino al terzo livello del calcio rumeno. Vinti anche diversi trofei:
- 1 Liga III (terza divisione)
- 10 Liga IV (quarta divisione)
- 3 Coppa rumena
Il presente
Capoluogo della Contea di Harghita – distretto della Transilvania orientale – Miercurea Ciuc attualmente può vantare una “vita” più semplice, sebbene non siano mancati alti e bassi.
La compagine rumena infatti adesso gioca in Liga II, dove cerca di combattere per provare a raggiungere la prima divisione, anche se appare essere un’impresa quasi impossibile. Il club non ha rivalità da segnalare e ha, anzi, una società “amica”. Si tratta del Sepsi OSK, altra compagine con storia ungherese, che però milita nella Liga I. Le due squadre, quando si sfidano, ne approfittano per mostrare – con fierezza – la bandiera dell’Ungheria.
L’impianto che ospita il Miercurea Ciuc è lo Stadionul Municipal, che ha una capienza di circa 1200 tifosi. Ristrutturato tra il 2016 e il 2017, grazie all’interessamento economico degli ungheresi.
Seppur il calcio non sia sentito come in altre parti d’Europa, spesso il Miercurea Ciuc è vittima di cori razzisti e insulti, per via del suo passato in terra magiara, visto come un affronto per la Romania.