Il Milan, contro ogni pronostico, ha vinto il diciannovesimo scudetto della sua storia. Molti bookmakers, infatti, decretavano i rossoneri al quarto-quinto posto finale. Invece, i ragazzi di Stefani Pioli hanno dato vita a un entusiasmante testa a testa con i cugini dell’Inter. Cogliamo quindi l’occasione celebrativa per analizzare i 10 migliori marcatori della storia del Milan, partendo in ordine decrescente fino ad arrivare al podio.
Milan, i 10 migliori marcatori della storia: dalla posizione 10 alla 6
10) Pierino Prati (102): ad aprire la top 10 dei migliori marcatori del Milan è l’eroe della Coppa Campioni del 1969, quando rifilò una tripletta al temutissimo Ajax. Grande istinto in area di rigore, ha vinto anche il l’Europeo del 1968 con la maglia dell’Italia, collezionando 7 reti in 14 apparizioni. Deceduto il 22 giugno 2020, è uno degli indimenticabili della storia rossonera.
9) Kakà (104): classe, raffinatezza, senso del gol, danza col pallone. Solo una delle tante caratteristiche del verdeoro, vincitore di uno scudetto nel 2003/2004 e una Champions nel 2006/2007, quando divenne capocannoniere nella competizione. Una breve parentesi, non troppo felice, il ritorno nel 2013/2014, col Milan che chiuse con un deludente ottavo posto, fuori dall’Europa. Il preludio di una crisi durata anni.
8) Giuseppe Santagostino (106): stavolta dobbiamo compiere un bel salto all’indietro nel tempo, al calcio degli albori. In maglia rossonera dal 1921 al 1932, è ricordato soprattutto per aver siglato la prima rete all’Inter a San Siro, nel 1926. Tuttavia, non venne mai convocato in Nazionale, forse a causa della presenza di colonne come Giuseppe Meazza e Silvio Piola. Un po’ dimenticato, ritrova la luce in questa speciale graduatoria.
7) Marco Van Basten (125): il Cigno di Utrecht, facente parte del trio degli olandesi invincibili, è considerato uno dei migliori attaccanti della storia del calcio. Capace di segnare in svariati modi (notissima la rovesciata contro il Goteborg), ha praticamente trionfato in tutto, anche con la maglia Orange agli Europei del 1988. Un grave infortunio che lo ha attanagliato per tutta la carriera lo ha precluso troppo presto dal calcio giocato.
6) Filippo Inzaghi (126): Superpippo è presente anche in questa classifica, oltre a quella della Nazionale nostrana. Protagonista di un “tradimento” alla tifoseria della Juventus, ha legato tantissimi successi all’ombra della Madonnina. Ultimo trofeo alzato al cielo lo scudetto del 2011, chiuso da un commovente gol al Novara nel 2012, anno di addio alla maglia del Milan. Non ha vissuto le stesse fortune nelle vesti di allenatore nel 2014/2015, chiudendo al decimo posto. Ma un altro posto, nel cuore dei tifosi milanesi, è rimasto invariato.
Posizioni dalla 5 alla 1
5) Aldo Boffi (136): Centravanti della vigilia della Seconda Guerra Mondiale, dal 1936 al 1944, prima di chiudere la carriera all’Atalanta e al Seregno. In tre occasioni capocannoniere di Serie A, ha racimolato solamente due gettoni in Nazionale. Altro bomber dimenticato negli annali.
4) José Altafini (161): l’eroe di Wembley 1963, mattatore di due reti sul Benfica, è a un passo dal podio. Vince anche due scudetti e ha la peculiarità di aver indossato la maglia del Brasile prima e dell’Italia poi, avendo genitori italiani. Un’avventura in Lombardia durata 7 anni, avendo poi proseguito con le maglie di Juventus e Napoli. Anche se i maggiori successi resteranno legati a Milano.
3) Gianni Rivera (164): il gradino più basso sul podio è occupato da uno dei giocatori più rappresentativi della storia dei Diavoli. Primo Pallone d’Oro italiano della storia, nel 1969, ha rivoluzionato il ruolo del numero 10, distinguendosi per la sua abilità sotto porta. Con il Milan ha vinto 3 scudetti, di cui l’ultimo nell’anno del ritiro nel 1979, e 2 Coppe dei Campioni. Un campione continua fonte di ispirazione.
2) Andriy Shevchenko (175): in un lontano giorno di estate del 1999, un giovanissimo attaccante in erba sbarcò a Milanello. Sarebbe stato l’inizio di un epoca. Tecnica e fiuto del gol fuori dal comune, Sheva rappresenta per antonomasia l’attaccante del Milan degli ultimi venti anni. Ultimo milanista a vincere il Pallone d’Oro, ha perso l’occasione di vendicare la notte di Istanbul del 2005. Passaggio incolore al Chelsea e ritorno a Milano da mordi e fuggi.
1) Gunnar Nordahl (221): il grande bomber svedese guarda tutti dall’alto. Componente del mitico trio Gre-No-Li, così ribattezzato da un giornalista che non riusciva bene a pronunciare il loro nome, trascinò il Milan verso un titolo in Italia che mancava da 44 anni, nel 1951. Terzo miglior realizzatore in Serie A, la sensazione è che resterà in vetta ancora per molto tempo. Nessuno come lui.