Il Milan di Stefano Pioli sembra sempre più orientato a intraprendere la strada del 4-3-3. Alcuni acquisti e accorgimenti tattici, infatti, faranno sì che il tecnico parmense adotti il modulo impiegato all’inizio della sua avventura in rosssonero, iniziata nell’ottobre 2019. Strada poi accantonata per far posto al 4-2-3-1 che ha infiammato i tifosi in seguito al lockdown nel 2020, sino alla gloriosa conquista dello scudetto numero 19 nel 2022. Oggi, la realtà potrebbe essere diversa.
Milan e il 4-3-3: le criticità del 4-2-3-1
I problemi a Milanello sono iniziati ad arrivare in una data precisa, vale a dire l’8 gennaio 2023. Il Milan ospita la Roma a San Siro e pareggia per 2-2, subendo due reti all’87’ e al 93′, dopo aver condotto per 2-0. Da quel momento, in poco tempo il Milan perderà malamente con Lazio (4-0), Sassuolo (2-5) e subirà una doppia sconfitta nel derby tra Supercoppa Italiana e campionato. Così, Pioli adotta un più abbottonato 3-4-2-1, che consente ai milanesi di eliminare il Tottenham nel doppio confronto in Champions League. Tuttavia, si crea un problema non da poco: Rafael Leao da seconda punta sembra quasi spaesato, senza la classica esplosività che lo contraddistingue.
A seguire, Pioli torna con il classico assetto, con cui perde l’euroderby contro l’Inter e conclude la regular season in quarta posizione, grazie alla penalizzazione inflitta alla Juventus. La maggiore criticità emersa nel corso dell’annata conclusa riguarda l’equilibrio tattico. Molto spesso il Milan si è trovato in difficoltà con squadre micidiali in ripartenza e in velocità, come, ad esempio, proprio i cugini. Con due soli mediani a coprire, in campo aperto la sofferenza è stata evidente e i ragazzi di Simone Inzaghi sono stati molto abili in tal senso a colpire nel momento giusto. Un gap che deve essere affrontato.
Mercato e aggressività
Il mercato ha cambiato le carte in tavola in casa Milan. A seguito del doloroso (ma necessario) addio di Sandro Tonali, Moncada ha dato il via a un nuovo assetto in mediana. Con i colpi Ruben Loftus-Cheek e Tijjani Reijnders il volto del centrocampo è cambiato, così come potrebbe partire un nuovo sistema di gioco. Il 4-3-3, di per sé, assicurerebbe sicuramente maggiore copertura grazie all’aggiunta di una mezzala. Ad ogni modo, il nuovo atteggiamento si sarebbe già visto in parte nell’amichevole contro il Real Madrid. Aggressività ancora maggiore, fraseggi veloci e inserimenti dei centrocampisti per cercare il gol con fitte triangolazioni.
Riflettiamo con una possibile formazione titolare:
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria, Tomori, Thiaw, Theo Hernandez; Loftus-Cheek, Bennacer, Reijnders; Pulisic, Giroud, Leao.
Gli esterni Pulisic e Leao sono molto rapidi e garantirebbero un vero e proprio cambio di passo sulle fasce. Considerando poi Okafor jolly di attacco (già arrivato) e Chukwueze (in attesa di ufficialità), il reparto offensivo risulterebbe imprevedibile e con alto tasso tecnico. In attesa del rientro di Bennacer per infortunio, si ritiene necessario anche l’aqcuisto di un altro centrocampista abile a impostare la manovra (Musah e Dominguez sono i nomi più conclamati). Da considerare, poi, il fattore Theo Hernandez: il francese ha spesso agito da centrocampista aggiunto con percussioni molto insidiose.
A Casa Milan si sta studiando, per divenire ancora più competitivi e trovare la capacità di rinnovarsi. Alla ricerca di nuovi successi.