Il 9 ottobre 2019 Stefano Pioli approda al Milan nonostante lo scetticismo dei tifosi. Il tecnico arriva in rossonero dopo la breve ma comunque disastrosa avventura di Marco Giampaolo. Nonostante qualche miglioramento nelle prestazioni e nei risultati, Pioli non ha mai dato l’impressione di poter costruire qualcosa di importante, almeno inizialmente.
I due elementi che hanno reso grande il Milan di Pioli
A gennaio 2020 ritorna in rossonero Zlatan Ibrahimovic. Nonostante l’entusiasmo generale, molti tifosi sono scettici del suo arrivo. Le incognite legate all’età (38 anni in quel momento) e la provenienza da un campionato fuori dall’Europa fanno sorgere dei dubbi. Dopo un mese il campionato viene interrotto a causa della pandemia. All’insolita ripresa estiva della Serie A, lo svedese riesce comunque a risultare decisivo non solo a segnando gol importanti, ma anche a stimolare un gruppo prevalentemente giovane. Un’altro elemento decisivo è stato Stefano Pioli, che ha dato al Milan un’impronta ben definita.
Il 4-2-3-1 e la valorizzazione degli interpreti
Pioli decide di puntare sul 4-2-3-1, impostando la squadra sul gioco sulle fasce e nelle verticalizzazioni rapide. Nonostante numeri non elevati sul possesso palla, i rossoneri sono diventati col tempo sempre più una squadra capace anche di palleggiare e di costruire dal basso. Giocatori come Leão e Théo Hernandez sono esplosi, ma anche Tonali, Kjaer e Calabria hanno dato il meglio proprio in quel periodo. Pioli ha avuto la capacità di sfruttare al massimo le caratteristiche e le potenzialità di giocatori che nelle esperienze precedenti non erano riusciti a tirare fuori. Grazie a questa organizzazione di gioco e di gruppo, Pioli passa dal sesto posto ottenuto nella stagione 2019/2020 (dove è subentrato a Giampaolo), fino al secondo (stagione 2020/2021) e poi lo Scudetto, arrivato l’anno dopo.
Crisi post Qatar 2022: ecco come ha lavorato Pioli
Dopo la sosta del mondiale di questa stagione, sembrava essersi smarrito tutto d’un tratto il Milan che ci eravamo abituati a vedere negli ultimi anni. Il mese di gennaio 2023 è stato il peggiore per Pioli da quando allena il Milan. La crisi post mondiale è costata ai rossoneri l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino, la sconfitta in Supercoppa italiana contro l’Inter e tanti punti persi in campionato. L’ex tecnico di Lazio e Inter ha deciso di passare al 3-4-2-1, in cui ha cambiato i compiti a tanti interpreti. Non solo i soliti, perchè c’è stato spazio anche per Thiaw. La crisi era partita contro il Torino ed è terminata proprio contro i granata stessi, ma la vera rinascita è stata Milan 1-0 Tottenham, dove Pioli ha raccolto i frutti del suo nuovo lavoro. Nonostante lo stop contro la Fiorentina, in quest’ultimo mese i rossoneri hanno ritrovato l’autostima e adesso sono ai quarti di finale di Champions League.
In conclusione, Pioli ha migliorato il Milan e il Milan ha migliorato Pioli, dove il tecnico ha avuto modo di migliorare diverse lacune rispetto alla precedenza esperienza all’Inter. Ora il Milan è tornato a lottare per il quarto posto, ma il sogno Champions forse ora sembra meno impossibile.