Gli assalti del Milan non fanno breccia nella muraglia difensiva dell’Empoli in un match bloccato, di cui ci apprestiamo a svolgere l’analisi tattica. Nell’ultimo anticipo del venerdì di Pasqua, valevole per la 29^ giornata di campionato, tra rossoneri e toscani finisce 0-0 in quel di San Siro. I padroni di casa consolidano la supremazia territoriale e del possesso, ma fanno cilecca nel momento di far male. Strenua ed efficace, invece, la retroguardia degli ospiti, che riescono così a strappare un punto comunque importante per la lotta salvezza. Andiamo a rivivere quanto accaduto in questo Milan-Empoli attraverso gli spunti della nostra analisi tattica. Partiamo, come sempre, con la presentazione delle formazioni.
Pioli conferma nuovamente il 4-2-3-1, ma rispetto alla roboante trasferta di Napoli cambia diversi elementi. Tra i pali c’è ovviamente Maignan, con retroguardia composta dalla coppia centrale Thiaw-Tomori e Theo e Calabria sugli esterni. Passando al centrocampo, ecco che sciogliamo uno dei primi nodi dell’analisi tattica di Milan-Empoli. Ovvero sia, chi funge da trequartista? La risposta a tale quesito è Ismaël Bennacer. Tonali e Pobega sono, invece, i due mediani davanti alla retroguardia. L’unica punta è Origi, supportato alle spalle dal tridente di trequartisti formato da Saelemaekers, Rebić e dallo stesso giocatore algerino.
Zanetti risponde col consolidato 4-3-1-2 all’insegna della gioventù. In porta c’è sempre Perisan, protetto dalla linea difensiva con Parisi ed Ebuehi terzini e Luperto e De Winter in mezzo. Il rombo di centrocampo vede Marin come vertice basso e Baldanzi trequartista dietro le due punte, che sono Caputo e Piccoli. Fazzini e Bandinelli agiscono, invece, da mezz’ali.
Primo tempo: il Milan mostra superiorità ma senza colpo ferire
L’analisi tattica di Milan-Empoli vede due squadre approcciare alla gara in maniera diametralmente opposta. Gli ospiti rimangono guardinghi, attenti a non concedere varchi centrali con un’attenta e scrupolosa fase difensiva. Anche a scapito delle belle trame di gioco che gli uomini di Zanetti hanno spesso mostrato. I padroni di casa, invece, partono con un piglio molto più offensivo e spregiudicato, figlio di un sistema di gioco con cui i rossoneri si trovano molto a loro agio.
In particolare, la squadra di Pioli cerca di sfondare esternamente, dove i toscani lasciano inevitabilmente più spazio. A destra, Saelemaekers prova con qualche giocata individuale, convergendo per andare alla conclusione. A sinistra, sfruttando i movimenti combinati. Rebić gioca molto più centralmente, agendo quasi stabilmente da centravanti che detta la profondità, mentre Origi va alla ricerca di una posizione dove possa ricevere palla lontano dalla marcatura di Luperto. L’azione del croato apre inevitabilmente campo alla spinta di Theo, dato che Ebuehi non esce, ma rimane stretto con la linea, e ai tagli di Bennacer. L’algerino però, nonostante l’impegno, ha qualità diverse per agire in quella zona e risulta dunque poco efficace.
I padroni di casa sono inoltre molto efficaci nel soffocare i tentativi di ripartenza degli ospiti, aggredendo alti e recuperando così abbastanza agevolmente il pallone. Fondamentale in questo senso è Pobega, che veste i panni anche di primo regista. L’ex Torino si abbassa sulla linea dei difensori, collocandosi sul centro-sinistra, sia per far partire la manovra che per dare copertura al terzino francese. È ancora lui, poi, a braccare Caputo con una marcatura molto fisica per impedirgli di lavorare il pallone e far salire i suoi.
Al netto di qualche errore (neanche troppo forzato) in costruzione dal basso, il Milan guadagna abbastanza facilmente la metà campo avversaria. Tuttavia, malgrado il dominio territoriale e del possesso, da lì in poi diviene dura trovare varchi. Si avverte l’assenza di uomini che possano garantire strappi decisi e decisivi.
Analisi tattica Milan-Empoli: la risposta dei toscani
Come detto poc’anzi, l’analisi tattica di Milan-Empoli per quanto concerne i toscani è caratterizzata da una prevalenza dell’attenzione difensiva. Gli uomini di Zanetti cercano di allentare la pressione rossonera con la consueta costruzione palla a terra e a pochi tocchi. L’aggressività degli uomini di Pioli, però, stronca quasi tutti i tentativi di uscita, specialmente quando viene ricercato Caputo con palla addosso. Più congeniale, invece, affidarsi alla qualità di Baldanzi che, però, controllato da Tonali, ha poca libertà per giostrare il gioco.
In fase di non possesso, invece, i toscani sono impeccabili. Il trequartista gioca a uomo sull’ex Brescia, mentre le due mezz’ali sono chiamate ad un dispendioso lavoro. Sia Bandinelli che, soprattutto Fazzini, alternano l’uscita sul centrale d’impostazione allo scivolamento sugli esterni. Ciò consente alla linea difensiva di poter rimanere stretta e chiudere qualsiasi tentativo di giocata filtrante centrale, oltre a portare il raddoppio sulle fasce e impedire l’avvento di traversoni dentro l’area.
Il secondo tempo: anche con i cambi il Milan prova a cambiare passo, ma l’Empoli tiene
Nella ripresa, il copione dell’analisi tattica di Milan-Empoli non cambia. Anzi, vede i rossoneri premere ancora di più, schiacciando gli ospiti, in difficoltà nell’imbastire ripartenze. La squadra di Pioli continua a ricercare soluzioni sulle corsie esterne, ma stavolta andando di più in verticale e, soprattutto, arrivando a crossare con maggiore continuità.
Poco dopo l’ora di gioco, il tecnico emiliano si gioca le sue prime due carte dalla panchina. Si tratta di un cambio ruolo per ruolo, con Florenzi e Brahim Díaz ai posti di Calabria e Bennacer. I padroni di casa si ritrovano così con 3 giocatori molto stretti dentro al campo alle spalle di Origi e confida sulla spinta dei terzini per avvolgere gli ospiti. Appena 120 secondi dopo, anche Zanetti inserisce energie fresche: dentro Grassi e Cambiaghi, fuori Bandinelli e Caputo. Come per il Milan, pure l’Empoli non ci sono variazioni da segnalare per l’analisi tattica.
I rossoneri continuano a fare la partita in maniera preponderante, ma ancora non trovano il giusto guizzo. Per accendere la scintilla, al minuto 70, Pioli rinforza la fase offensiva con gli innesti pesanti di Giroud e Leão per il belga e il croato. Il Milan è così pronto all’arrembaggio definitivo e assalta l’Empoli portando tanti giocatori in area per sfruttare i rifornimenti dagli esterni. Salgono i centrocampisti e vanno a chiudere l’azione anche gli opposti dal lato debole, mentre Thiaw e Tomori, ultimi uomini, si stabiliscono definitivamente nella metà campo avversaria.
Le ultime mosse per salvare il risultato
Zanetti deve correre ai ripari e vara una nuova sistemazione, ancora più difensiva. Al minuto 78, fanno il loro ingresso Haas e Cacace per Baldanzi e Marin. Gli ospiti passano ad un più coperto 5-3-2, col neozelandese a tutta fascia a sinistra e Parisi che stringe la propria posizione. I rossoneri caricano a testa bassa, anche con un pizzico di confusione. Per sparigliare ulteriormente le carte, c’è anche spazio per De Ketelaere in luogo del connazionale Saelemaekers.
Nulla da fare, i padroni di casa non sfondano e nell’unica occasione in cui fanno breccia con Giroud, interviene il Var a rilevare il colpo di gomito del francese. La sfida si chiude così sullo 0-0.
Analisi tattica Milan-Empoli, le considerazioni finali
Come già accaduto altre volte, il Milan paga il turnover. La supremazia territoriale è pressoché sterile e la squadra di Pioli gioca un tempo (il primo) senza riuscire a far realmente annaspare gli ospiti. Sicuramente meglio nella ripresa, ma ancora insufficientemente, nonostante l’ingresso dei big. Il Diavolo riesce comunque a fare un passettino in avanti rispetto ai cugini nerazzurri, ma perde una ghiotta occasione per avvicinare e mettere pressione alla Lazio, impegnata nel difficile match con la Juventus. Chance del genere vanno senza ombra di dubbio colte meglio. Ma ora c’è da pensare all’imminente quarto di finale di Champions contro il Napoli, sperando di ritrovare quella fame e quella determinazione ammirate pochi giorni fa.
Per i toscani, invece, San Siro si dimostra ancora una volta un terreno propizio, dopo il successo contro l’Inter di poco più di 2 mesi fa. Come detto nell’introduzione di questa analisi tattica di Milan-Empoli, questo pareggio, oltre che per la caratura dell’avversaria, si rivela prezioso anche per la lotta salvezza. Un altro risultato positivo che allontana ulteriormente il periodo difficile tra la fine di febbraio e il mese di marzo costellato da 4 sconfitte consecutive. Altra lieta notizia è la ritrovata inviolabilità della porta: l’ultima volta era accaduto proprio in quella vittoria coi nerazzurri. Tutto merito di una prestazione di grande sacrificio, a partire dagli attaccanti, e di straordinaria concentrazione.