Dopo Bonera, è il turno di Cesare Prandelli per presentare la sfida di domani pomeriggio tra Milan e Fiorentina, fischio d’inizio alle 15:00. Milan-Fiorentina si giocherà al Giuseppe Meazza.
Milan-Fiorentina, Prandelli: “Milan forte anche senza Ibra”
Il tecnico gigliato inizia parlando di qualche singolo e dei rivali di domani. “Prima di tutto dobbiamo portare questa Fiorentina a essere una squadra. Poi tutto dipende dalle prestazioni, ai miei giocatori ho detto di ritrovare lo spirito. Sono convincere che potremo bruciare le tappe, ma oggi non possiamo fare voli pindarici perché la classifica è quella che è. Domani affrontiamo un Milan maturo e completo, che gioca in maniera molto fluida, test significativo. Vlahovic? Lo alleno da una sola settimana. Con lui sono stato subito chiaro, ho analizzato le sue gare e gli ho detto in cosa deve migliorare. Poi è chiaro che il giudizio sulla sua prestazione è legato anche ai gol. Dusan finora ha avuto due-tre opportunità e, avesse segnato, forse avrebbe cambiato tutto. Lui mi ha dato grande disponibilità“.
“Ibra un vantaggio per noi? Dipende se riusciremo a sfruttarlo. Il Milan è già una squadra molto forte, con Ibra ancora di più. Montiel? Lui e Vlahovic hanno la stesso età ma danno un apporto diverso. Tofol si deve completare fisicamente, anche se ha un mancino imprtante. Sarebbe interessante capire, dopo una stagione con noi, se possa essere un titolare o un’alternativa. Ho recuperato Borja Valero, Callejon e Bonaventura, per cui le scelte sono queste. Lui ha un futuro molto importante. Bonera? Daniele non mi sorprende, è sempre stato un ragazzo di testa, uno dei pochi giocatori pensanti a 360 gradi. Vedeva il gioco, ha interpretato tutti i ruoli della difesa. Sicuramente diventerà primo allenatore. Bonaventura? Jack ha tanta esperienza così come altri. Io però voglio pensare ai 18 titolari, i 5 cambi ora possono fare la differenza“.
“Buona aerobica, da migliorare l’intensità”
In seguito, Prandelli passa ai progressi della Fiorentina visti contro l’Udinese e anche al Milan. “Questi sono i momenti del calcio, spesso dopo una bella prestazione si va in automatico. L’importante, però, è trovare continuità. Non voglio vedere giocatori fuori tempo o che intendono risolvere la partita da soli. Bisogna studiare alcune situazioni capitate a Udine e decidere di ripeterle. Dobbiamo lavorare più su quello che possiamo fare, meno su ciò che non sappiamo fare. In questo momento non posso fare confronti perché fino agli ottavi di Coppa Italia non ci vengono forniti i dati. Le sensazioni rispetto al Benevento, però, sono buone. Abbiamo una buona base aerobica e dobbiamo migliorare l’intensità. Milan da Scudetto? Molte squadre possono rompere l’egemonia della Juve, anche se i bianconeri rimangono i chiari favoriti per le ultime stagioni“.
“Pioli? Con Stefano abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. L’ho sempre considerato un allenatore pragmatico e capace di trasformare squadre in difficoltà in squadre che abbiano un senso. Le sue formazioni hanno sempre giocato un calcio propositivo e piacevole. Centrocampo “volante” come in Nazionale? Al momento no, servono i giocatori giusti. Ora voglio restare coi piedi per terra e lavorare sulle certezze. Domani voglio una squadra compatta, ordinata e concreta. Eysseric? Quando sono arrivato ho parlato a tutta la squadra e ho detto che alla fine di ogni allenamento valuterò i dati per le scelte. Eysseric è fuori dal ritmo gara, ma i suoi allenamenti sono stati interessanti, per questo l’ho messo in campo. Pian piano arriveremo ad avere venti titolari, questo non è mai un problema ma una risorsa per un allenatore“.
“Per ora puntiamo ai 40 punti”
Si chiosa con alcune osservazioni sui singoli e sull’obiettivo della squadra. “Ribery? Abbiamo recuperato tutti i giocatori e hanno lavorato molto bene. Starà a me decidere chi mandare in campo. Ho sempre detto che la Fiorentina non deve essere dipendente da Ribery, ma che Ribery deve essere protagonista nella Fiorentina. Non si deve isolare in un posto, diventando triste se non prende palla dopo venti minuti. È un calciatore che non deve mai pensare alla tristezza. Borja Valero? È un professore di calcio, per me può giocare in tutti i ruolo del centrocampo. Sa fare l’esterno, giocare dietro le punte, conosce i tempi e il gioco come pochi. Obiettivo? Sarebbe assurdo a pensare a qualcosa di diverso dai 40 punti. Qunado arriveremo alla salvezza, vi potrò dire cosa faremo dopo“.