Milan-Inter (0-3): analisi tattica e considerazioni

0

Vittoria e allungo in classifica dell’Inter che sconfigge il Milan 3-0 volando a +4 sui cugini. Una partita che l’Inter ha approcciato molto bene al contrario del Milan che è stato un po’ troppo passivo. Ma vediamo gli schieramenti delle due squadre e l’analisi tattica della partita Milan-Inter.

Pioli deve fare a meno dell’infortunato Bennacer al suo posto gioca Tonali. Accanto a lui, a centrocampo, nel 4-2-3-1 il sempre presente Kessie. La difesa è quella titolare mentre in attacco con Calhanoglu e Saelemaekers spazio a Rebic, preferito a Leao, alle spalle di Ibrahimovic.

Conte recupera Vidal dall’infortunio ma conferma in blocco la formazione che ha sconfitto la Lazio. Quindi nel 3-5-2 è ancora doppio play in mediana vista la presenza di Eriksen e Brozovic, l’altra mezzala è Barella mentre a sinistra agisce ancora Perisic con Young e Darmian in panchina. Davanti i soliti Lukaku e Lautaro.

Primo tempo: l’Inter gioca bene e chiude la prima frazione con un meritato vantaggio

Fin dalle prime battute, evidente come le due squadre attuano il pressing: l’Inter opta per una pressione alternata cioè in base al momento decide di pressare alto oppure abbassarsi concedendo agli avversari di arrivare fino a metà campo; il Milan invece decide di pressare alto.

Il pressing dei rossoneri però è portato con ritardo sui rispettivi avversari permettendo così all’Inter di trovare sempre l’uomo libero.

Questo ritardo si traduce anche con una squadra più lunga che lascia spesso molto spazio fra difesa e centrocampo.

Il gol del vantaggio dei nerazzurri è l’emblema di tutto ciò: Hakimi ha lo spazio di servire in profondità Lukaku perché Hernandez arriva tardi, Lukaku supera in velocità Romagnoli ma Kjaer salva. L’azione non finisce qui dato che il belga ha la chance di crossare per Lautaro che di testa batte Donnarumma.

Milan-Inter (0-3): analisi tattica e considerazioni
Hernandez esce in ritardo su Hakimi permettendogli la giocata in verticale su Lukaku

Nell’occasione, oltre all’errore evidenziato prima, Kjaer sostanzialmente non marca Lautaro permettendo all’argentino di colpire indisturbato.

Milan-Inter (0-3): analisi tattica e considerazioni
Kjaer non marca Lautaro lasciando Calabria solo su due giocatori

Il motivo ricorrente del primo tempo è sempre il pressing che i rossoneri portano con ritardo e l’Inter che ne approfitta sfruttando gli spazi che si aprono e la velocità dei suoi attaccanti con Kjaer e Romagnoli in grossa difficoltà.

La prima chance della squadra di Pioli arriva soltanto su una carambola che porta Ibra a tentare un colpo di tacco che non impensierisce Handanovic.

Negli spazi anche Perisic è molto pericoloso trovandosi molto spesso isolato in uno contro uno con Calabria. Da un paio di sue discese sulla sinistra, i nerazzurri sfiorano due volte il raddoppio ma Donnarumma e l’imprecisione di Lautaro tengono in vita il Milan.

Dopo la mezzora, si sveglia il Milan iniziando concretamente a farsi vedere in avanti. Occasione più importante per Hernandez che di destro sfiora il palo.

È l’ultima emozione di un primo tempo in cui l’Inter ha meritato il vantaggio.

Secondo tempo: Handanovic blinda la sua porta in avvio, poi ci pensano Lautaro e Lukaku

Nella ripresa scende in campo tutto un altro Milan, quello visto quasi sempre in stagione. Pressing di squadra che impedisce agli avversari di avviare agevolmente la manovra costringendoli al lancio lungo.

Arrivano anche le opportunità per pareggiare ma un super Handanovic nega due volte ad Ibrahimovic e una a Tonali di trovare il pari.

Ma nel momento migliore dei rossoneri, la squadra di Conte colpisce: Hakimi riesce a passare in mezzo a due avversari e serve Eriksen che aspetta l’inserimento dell’inesauribile Perisic, assist per Lautaro ed è doppietta.

Gol che fa sfilacciare la difesa rossonera che, poco dopo, capitola ancora quando Lukaku semina Romagnoli e con un gran sinistro chiude i conti.

Il belga ha segnato così in quattro derby di Milano di fila, non succedeva dal 1950 quando ci riuscì Benito Lorenzi.

Il resto della partita scivola via senza particolari sussulti con l’Inter che porta così a casa una vittoria importantissima.

Analisi tattica Milan-Inter: le considerazioni finali

Il rammarico principale per Pioli è senza dubbio il primo tempo dove non si è visto il solito Milan, sono stati concessi troppi spazi alle ripartenze letali degli avversari. La reazione nella ripresa c’è stata ma a questi livelli concedere un tempo intero è stato fatale.

Ha pesato l’assenza di Bennacer, Calhanoglu non è ancora ritornato sui suoi livelli e il gioco infatti ne ha risentito parecchio. Ma non c’è tempo per rammaricarsi perché giovedì ci sarà il ritorno di Europa League e domenica un altro big match in casa della Roma.

Perfetto il match dell’Inter. La partita è stata preparata in modo perfetto da Conte che sembra aver migliorato il rendimento della squadra con la presenza di due registi come Eriksen e Brozovic, l’adattamento di Perisic a fare tutta la fascia sinistra e, in precedenza, l’abbassamento del baricentro della squadra in certi frangenti.

I nerazzurri volano dunque a +4 e considerando che hanno un solo impegno settimanale, il campionato, sono i grandi favoriti per lo scudetto.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui