Milan-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

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Analisi tattica di Milan-Juventus partita clou del nono turno di campionato di serie A. Le due squadre sono distanziate da 4 punti con il Milan che precede in classifica la Juventus. Ma davanti a loro c’è un’Inter che non ancora a pieno regime le precede entrambe, anche se con una partita in più. 

Per il Milan vincere significherebbe superare i rivali nerazzurri per la Juventus consolidare la posizione che deve portarla all’obiettivo stagionale ovvero un posto nella prossima Champions League.

In questa prospettiva un pareggio sarebbe ben accetto dai bianconeri meno ai rossoneri anche se, ovviamente, tutti dicono di voler giocare per la vittoria. 

Entrambi i tecnici sono alle prese con assenze importanti. Maignan, Theo Hernandez, Danilo, Pogba e Fagioli non sono della partita. Vlahovic e Chiesa partono dalla panchina ma sono pronti a dare il loro contributo. 

Scelta obbligata per Pioli: ci sono Mirante e Florenzi per gli squalificati. Per il resto la squadra è quella collaudata e che ha ben fatto fino a ora.

Punta su Milik e Kean Allegri, che hanno dato buone risposte negli ultimi incontri. In difesa scelta forzata su Rugani di cui il tecnico livornese si fida molto.

Milan-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Milan-Juventus, primo tempo: 0-0, Milan in 10

Parte aggressivo il Milan. Pressing feroce a tutto campo. Già dai primi minuti si capisce come sono McKennie e Weah a prendersi cura di Leao. 

Juventus dietro la palla a chiudere le linee di passaggio. Chiama il Milan fuori posizione proiettato in avanti per poi tentare di sorprendere gli avversari in contropiede. Per nulla redditizio il gioco della Juventus, L’unica cosa che ottiene è dare occasioni a ripetizione per il Milan. Riesce a arrivare al tiro solo su azioni da palla ferma o tiri da lontano.

Prova sugli esterni il Milan ha trovare gli spazi con predilezione per la fascia sinistra dove Leao se trova Gatti non c’è confronto per velocità e tecnica.

Notevole interesse la posizione di Adli, che si abbassa quando imposta in partenza il Milan ma è anche il primo a pressare sull’attaccante che riceve il pallone in uscita. 

Al 39′ l’azione che che non ti aspetti. Il rilancio di Weah verso Kean che salta di fisico Thiaw che lo atterra. Fra lui e il portiere non ci sono difensori. Rosso per Thiaw e cambio immediato: dentro Kalulu fuori Pulisic. 

Milan scosso e Juventus che prova a approfittarne, anche se il gioco è sempre lo stesso, ovvero ripartenze. Ora però trovano più spazio d’azione con Kalulu e Tomori che sembrano essere meno affiatati della coppia Tomori e Thiaw. 

Allo scadere ci prova Kean su traversone di Kostic, ma la punta azzurra arriva con un attimo di ritardo dopo aver beffato i due centrali del Milan.

Milan-Juventus (0-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Milan-Juventus, secondo tempo: Locatelli da 3 punti

Nessun cambio ad inizio secondo tempo. Pioli ha cercato sicuramente di dare ordine alla squadra negli spogliatoi. 

Ci si attende qualcosa in casa bianconera per cercare di sfruttare la superiorità. Kostic nel primo tempo ha spinto poco ma si è avuta l’impressione che con  più coraggio da quella parte poteva essere più pericolosa la Juventus.

Il Milan inizia con un 4-4-1, Musah a destra e Leao a sinistra, Adli in regia. Si cercheranno le palle alte per Giroud e Leao stringerà meno per tenere aperta la difesa bianconera.

Prova a cambiare Allegri togliendo un timido Kostić per inserire Andrea Cambiaso e Kean per inserire Vlahović.

Pioli cambia, forse anche pensando a Parigi.  Jovic e Krunic dentro per Giroud e Adli. 

La Juventus agisce con più continuità sia con Cambiaso che con Weah. E da una azione che parte dai piedi di Weah si libera Locatelli dal limite che lascia partire un tiro deviato che beffa Mirante.

Non rinuncia a giocare il Milan, che continua ad attaccare sul lato di Leao. Ma ora ci sono spazi per la Juventus che fa girare bene il pallone e si rende pericolosa da destra con McKennie e da sinistra con Cambiaso.

Si giocano le ultime carte i due allenatori. Per il Milan esce Reijnders entra Luka Romero ed esce  Calabria per Kjær. Per la Juventus esce Milik per Chiesa esce Gatti in forte difficoltà e già ammonito per Huijsen infine Weah acciaccato per Miretti.

Ora sembra più quadrata la difesa del Milan e Leao ha la fascia di capitano, per caricare ancora di più il portoghese, l’unico che sembra poter dare una svolta all’incontro.

Ma è ancora la Juventus a rendersi pericolosa in un paio d’occasioni, serve un grande Miretti per portare la partita in bilico fino alla fine.

Le considerazioni finali

Vince la Juventus soffrendo, lavorando con tutti gli effettivi cambi compresi, sui due fronti. Prima difendendo, chiudendo le linee di passaggio, intasando le fasce, raddoppiando sull’uomo più pericoloso, Leao aspettando il momento per poter rendersi pericolosa. L’episodio dell’espulsione di Thiaw, fino a quel momento il più sicuro e incisivo in difesa, ha destabilizzato il Milan che non ha trovato ne risorse ne contributi significativi dagli uomini della panchina. E forse proprio qui sta il problema più grosso dei rossoneri. Hanno una rosa più corta rispetto all’Inter ma anche al Napoli e saranno costretti a soffrire ogni volta che capiteranno assenze importanti.

La Juventus ha fatto la sua partita. Con umiltà è entrata a Milano conscia di incontrare una squadra sulla carta più forte. Ha cercato di colpire nei punti deboli il Milan, sapendo che nel gioco non poteva competere. Ma sapeva che nello scontro fisico tra i centrali difensivi e gli attaccanti della Juventus ci poteva essere l’occasione. Vero che l’espulsione ha aiutato però la stessa è il frutto di un duello uno contro uno perso dal forte difensore del Milan. E altri ne avrebbe perso se non fosse uscito per l’espulsione. La fortuna è che il Milan si è dovuta privare anche di Pulisic, capace di creare gioco e occasioni per i compagni. Se poi si evidenzia anche la scarsa vena di Leao è spiegata la sconfitta. 

Non cambia nella sostanza la classifica e non cambiano le ambizioni delle protagoniste. Da stasera si può stare certi che per la lotta ai quattro posti per la prossima Champions League la Juventus ci sarà fino alla fine. Perché ha dimostrato di avere gli attributi per poter competere fino in fondo con le migliori.

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