È il giorno della presentazione ufficiale di Olivier Giroud al Milan nella conferenza stampa svoltasi oggi pomeriggio a Milanello. L’attaccante francese arriva dal Chelsea a titolo definitivo per 2 milioni di euro, uno di parte fissa e uno raggiungibile tramite bonus. Un rinforzo di notevole esperienza per Stefano Pioli soprattutto per affrontare il cammino in Champions League. Il nuovo numero 9 rossonero ha già timbrato il cartellino in amichevole sabato scorso contro il Nizza, segnando la rete dell’1-1.
La presentazione ufficiale di Giroud al Milan: «Voglio lasciare il segno»
Nella conferenza stampa da nuovo giocatore del Milan, Olivier Giroud ammette di aver realizzato un sogno: «Da ragazzo le mie squadre preferite erano Arsenal e Milan. Soprattutto a Milano hanno giocato grandi campioni: ricordo soprattutto Shevchenko, con cui attualmente siamo spesso in contatto, e Van Basten. È un onore essere in un club dove hanno giocato tante stelle. Parlare con Maldini è stato come realizzare un altro sogno: lo ringrazio per avermi dato questa opportunità.
Io sono cristiano e credo in Dio: penso avesse voluto che io giocassi nel Milan e non nell’Inter. Voglio lasciare il segno in questa squadra e che si ricordi del mio periodo qui. Ho vinto tanti trofei e vorrei fare lo stesso con il Milan, ho un obiettivo nella mia testa ma non lo dico perché la pressione sarebbe troppa anche per me. Cercherò di segnare più reti possibili, ma conta soprattutto che la squadra ottenga i massimi risultati».
La coppia d’attacco Giroud-Ibrahimovic stuzzica già i tifosi rossoneri, ma come spiega l’attaccante francese sarà il tecnico a decidere. «Per me è un onore giocare accanto a un gande giocatore come Ibra. Se possiamo giocare in coppia? Penso sia una domanda da porre al mister: comunque entrambi possiamo essere complementari indipendentemente dalla tattica e dal modulo. È facile giocare al fianco di un campione con la sua personalità. Sono sicuro che potremmo essere un’ottima coppia, lo facciamo durante gli allenamenti e spero che possiamo giocare insieme anche nelle gare ufficiali. Penso sia un aspetto positivo anche per mister Pioli poter contare su due centravanti con qualità differenti. Non sono un’alternativa, la società mi ha ingaggiato per darmi fiducia e sarà l’allenatore a decidere come impiegarmi in campo».
Giroud sulla maglia numero 9: «Nessuna maledizione. Spero di rendere orgogliosi i tifosi»
Sulla fine dell’esperienza a Londra sponda Blues: «È stato sempre un sogno giocare in Premier League, ci sono riuscito e ho vinto molti trofei. A un certo punto però ho ritenuto che fosse arrivato il momento di terminare la mia esperienza al Chelsea e provare una nuova avventura, anche perché il mister pensava ad altri centravanti rispetto a quello che poteva essere il mio ruolo».
Sul ritorno dei rossoneri nella massima competizione europea per club: «Il Milan è una delle squadre più importanti al mondo, è stata assente dalla Champions League per qualche anno e sicuramente vorrà tornarci al top. Credo in questo progetto che comprende bravi giovani e giocatori di esperienza: abbiamo le qualità per disputare un’ottima Champions, la affronteremo con determinazione e sono orgoglioso di farlo con il Milan. Io voglio dare il mio contributo ai giovani ed essere per loro come un fratello maggiore. Dice un proverbio ‘no pain, no gain’, ovvero se non si fanno sacrifici non ci si può mettere in gioco».
Riuscirà Giroud a rompere la ‘maledizione’ del numero 9? «Non sono superstizioso e non credo che un numero di maglia possa condizionare le mie prestazioni sul campo. Posso gestire la pressione del numero 9 senza pensare a chissà quale maledizione. È una maglia che hanno indossato grandi campioni come Inzaghi e Van Basten, spero che anch’io riesca a rendere orgogliosi i tifosi del Milan».