L’allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato al termine della sconfitta per due a zero contro il Milan a San Siro.
Per l’allenatore toscano è la prima sconfitta sulla panchina dai biancocelesti, oggi il gioco della Lazio non si è quasi mai visto.
Milan-Lazio, Sarri: “Saelemaekers? Cose da campo”
L’allenatore della Lazio ha parlato del finale turbolento che ha visto la sua espulsione: “Non è successo niente di particolare. Un ragazzo ha fatto un gesto che a persone più anziane non si fanno. Ibra lo ha invitato a chiedere scusa ed è finita li. Sono cose da campo“.
Ha parlato della partita: “Il problema è che se diventi attendista con una linea alta la palla ti filtra per forza in mezzo. Se andavamo a pressare nella metà campo avversaria i palloni tra le linee sarebbero stati meno. Il problema è a monte. Cambiando il modo di giocare, quando sei in partita, mezzo secondo di pensiero in più ti può portare ad essere in ritardo. La squadra deve avere il coraggio di difendere nella metà campo avversaria“.
“Dopo la sosta sempre un’incognita”
Maurizio Sarri ha parlato della pausa nazionali: “Quando vieni da una sosta c’è sempre un incognita. E’ un processo strano in cui entri in un altro modo di giocare, torni a 48 ore dalla partita. Oltre alle problematiche fisiche ci sono poi problematiche mentali. Sono partite in cui l’incognita è forte. Poi per una squadra come noi che non ha ancora una fisionomia e mentalità definita è ancora peggio“.
Su Ciro Immobile: “Penso che non siete molto normali. Per qualcuno contano i numeri, per lui no. L’Italia ha vinto Mondiali con attaccanti che hanno fatto meno gol. La Francia ha vinto un Mondiale con Giroud che non ha fatto nessun gol. Lui potrebbe essere inattaccabile, invece per lui i numeri non contano“.