La terza giornata dei gironi di Europa League vedrà scontrarsi il Milan, prima in classifica a 6 punti, e il Lille, seconda con 4. Nel caso di vittoria, i francesi si potrebbero al comando del gruppo H e riaprirebbero il discorso qualificazione anche per le inseguitrici. In serata Cristophe Galtier ha tenuto la conferenza stampa nella quale ci ha introdotto a Milan-Lille. Di seguito le parole del tecnico.
L’allenatore dei francesi ha aperto la conferenza parlando di Josè Fonte. Il difensore sta recuperando da un infortunio e l’allenatore ha detto: “José si è allenato normalmente, ma vedremo domani mattina dopo la rifinitura. Vedremo, nel caso ci sarà Adamà al suo posto. L’unico infortunio è Araujo, che ha avuto una distorsione alla caviglia e non sarà della partita”. Il tecnico ha poi continuato parlando degli avversari dicendo: “Ho visto le partite da luglio ad oggi. Hanno un livello europeo molto alto che ha saputo bilanciare l’esperienza e la gioventù. Dovremo dare il massimo e dovremo colpirli sulle loro lacune. Rimangono favoriti, è un privilegio giocare contro di loro e cercheremo di non subire troppo”.
Milan-Lille, Galtier: “E’ un match di gala”
Continuando a parlare del match di domani, Galtier ha detto: “E’ un match di gala. È una partita europea. Non è la partita decisiva del girone, ma è importante per il prosieguo della storia del girone. Giochiamo ogni tre giorni, ma ho una rosa molto completa e vogliamo fare bene”. Il tecnico ha continuato parlando del più in forma del Milan, Zlatan Ibrahimovic. Galtier ha elogiato la punta svedese dicendo: “Ibra è uno di quei giocatori esemplari ai quali i giovani si devono ispirare. È un giocatore fantastico che continua a fare grandi cose. È sempre stato un avversario duro“.
Ci sarà anche un ex in questo Milan-Lille. Rafael Leao, prima di vestire la maglia rossonera, aveva incantato l’Europa tra le fila della squadra francese. Galtier, in chiusura di conferenza, ha parlato dell’attaccante portoghese dicendo: “È migliorato dal punto di vista tattico. È arrivato giovane da noi, dava tanto per la squadra ma era indisciplinato. È costretto a lavorare molto sulla fase difensiva, forse anche per coprire quello che non fa Ibra. Rafael è arrivato molto giovane da noi. Credo che avesse giocato solo due partite a livello professionistico. Ha capito cosa voleva dire giocare ad alto livello. Sapevo che avrebbe potuto fare bene come esterno offensivo, ma io lo utilizzavo principalmente come prima punta. Al Milan è più difficile fare l’attaccante centrale perché c’è Ibrahimovic. Ora vedo che con Zlatan accanto riesce a migliorare. Ha forza, potenza e qualità tecniche ovvero tutto quello che serve per diventare un grande giocatore moderno”.