Sin dal suo ingresso nel mondo Milan come nuovo proprietario, Gerry Cardinale ha posto tra i suoi obiettivi principali quello di realizzare la costruzione del nuovo stadio, progetto ormai in cantiere nella mente della società rossonera da diversi anni. E al di là della solita lentezza burocratica tutta all’italiana, il proprietario di Red Bird non ha alcuna intenzione di fermarsi, e vuole portare a termine il progetto nel minor tempo possibile. In tal senso, sarebbe già definita la lineup di alleati che collaboreranno alla realizzazione dell’impianto. Oltre, ovviamente, al progetto in sé, che dovrebbe dar vita a uno stadio unico in Italia, sulla base dei modelli americani.
Milan, nuovo stadio a San Donato: il progetto prende vita
A fare il punto sul progetto del nuovo stadio del Milan è l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, che si sofferma in primis sugli alleati che offriranno i loro servizi alla squadra dirigenziale del club di via Aldo Rossi. A partire da Tim Romani, scelto come consulente primo. Al suo fianco agiranno due studi di prim’ordine: CAA Icon e Manica, che si occuperanno rispettivamente del disegno e del programma architettonico.
Il nuovo impianto seguirà delle linee guida sulla base dei modelli americani. La capienza non dovrebbe superare i 70.000 posti, con l’intenzione di rendere lo stadio disponibile anche per altri eventi di ogni tipo, oltre alle partite casalinghe del Milan. La forma dovrà essere riconoscibile, in linea con il tema della città. Gli anelli saranno due, con i maxischermi in pieno stile USA, dunque molto grandi. All’interno dell’impianto ci saranno anche un museo, un’area per le famiglie e una piazza che dovrebbe ricalcare il Duomo di Milano. L’intenzione dei meneghini è quella di porre la prima pietra entro il 2025, per completare poi i lavori tra il 2028 e il 2029.