Milan, sicuro che Hauge non meriti altre chance?

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Hauge Eintracht Francoforte

Arrivato al Milan lo scorso 29 settembre 2020, Jens Petter Hauge sperava di contribuire maggiormente alla causa dei rossoneri. Invece, tra scarso impiego e insicurezze, non è riuscito pienamente a lasciare la propria impronta. Siamo certi però che non avrebbe bisogno di altre opportunità prima di inserirlo nel mercato per eventuali trattative?

Milan-Hauge, il talento dalla terra dei fiordi

Hauge non può che stuzzicare il pensiero verso Haaland, l’attaccante dei record in forza al Borussia Dortmund. Norvegese come lui, nato un anno prima (1999), ma con un ruolo leggermente più arretrato. Hauge, infatti, è un’ala sinistra, rapida nel dribbiling e molto abile a puntare l’uomo, per superarlo e puntare dritto verso la porta. Caratteristiche che, tra Covid-19 e infortuni, sono mancate a Stefano Pioli nel corso dell’annata. Nativo di Bodo, entra ufficialmente nella rosa della sua città natale nel 2016, esordendo ad aprile dello stesso anno in una gara di Coppa di Norvegia. L’8 luglio seguente arriva anche la prima gioia in massima serie, in un match vinto per 4-1 sullo Start. Nel 2017, la squadra retrocede e l’anno seguente è girato in prestito all’Aalesund, in cui colleziona solamente 6 apparizioni. Il Bodo/Glimt sa che può germogliare del talento e lo riporta a casa.

Il 2019/2020 è un passo decisivo per la carriera del norvegese. Può celebrare infatti la vittoria del campionato e incassa il premio come miglior giocatore della stagione, mettendo a referto 14 reti. È il momento del debutto in Europa League: dopo essersi sbarazzato dei lituani del Kauno Zalgiris e Zalgiris Vilnius è il momento della sfida al Milan a San Siro. Gara inaspettatamente in salita per i rossoneri, che vanno sotto per 0-1, con assist di Hauge. Rimonta per 3-1, fino alla sassata da fuori del talentino che fa rabbrividire lo spirito del Milan. Ad ogni modo, la gara si conclude 3-2, ma non ha fine lo stupore di Paolo Maldini, che decide di avviare una trattativa lampo per portare Hauge a Milanello. Accordo trovato a 5 milioni di euro per un contratto quadriennale. 

Milan, sicuro che Hauge non meriti altre chance?

Milan-Hauge, dedizione e professionalità

Hauge ha dimostrato sin dai suoi primi passi a Milano grande professionalità. Hanno fatto il giro dei social i video che lo ritraggono intento a studiare italiano nei voli tra una gara e l’altra. Molto scrupoloso negli allenamenti, il classe 1999 non ha mai lesinato impegno. Non sempre, tuttavia, la dedizione riporta a pari gratificazione sul campo. In campionato, ad esempio, Pioli gli ha concesso solamente 18 opportunità, di cui 3 da titolare, gonfiando la rete in 2 occasioni. Nel primo caso, all’ottava di andata ha chiuso il discorso col Napoli nel recupero, firmando la rete dell’1-3. Si ripete alla nona di ritorno, quando al minuto 87′ riporta sull’1-1 il Milan a San Siro contro la Sampdoria.

3 sigilli  in Europa League, andata e ritorno contro il Celtic e con lo Sparta Praga. Gli ultimi due in particolari molto belli e simili: gran dribbling in serpentina, palla incollata al piede e portieri battuti. Gol d’autore.

Un uso col contagocce

Tutto sommato, però, soprattutto nella seconda parte di stagione, non è stato considerato da Pioli, vedendosi passare davanti Castillejo o Krunic. Lo spagnolo però, in particolare, si è dimostrato poco presente in zona gol (1 in campionato) e abbastanza “leggerino” per fare a sportellate coi difensori. Il bosniaco, invece, a parte la magistrale punizione contro il Verona, non ha dato prove di grande continuità. Proprio in tal senso, ai rossoneri spesso è mancato l’uomo in più che saltasse l’uomo. Saelemaekers si è spesso dedicato al sacrificio, Calhanoglu è più un regista avanzato, Brahim Diaz è apparso in crescendo nell’ultima fetta di Serie A. In alcune gare chiave, dunque, spesso a gara in corso, al Milan avrebbe fatto comodo quel brio in più per poter fare male a squadre stanche, sfruttando la velocità del ragazzo.

Hauge ha già chiarito che vorrebbe restare per giocarsi le sue carte a Milano, sebbene la dirigenza potrebbe provare a piazzarlo per qualche contropartita tecnica. Come nel caso di Rodrigo De Paul, valutato 40 milioni dall’Udinese. Anche se i Pozzo difficilmente scenderanno ad altri compromessi, data la bottega cara. Tuttavia, siamo proprio certi che lo scandinavo non meriti più minutaggio? Le premesse e i bagliori di giocate, d’altro canto, sono state buone. E non vorremmo ritrovarci con l’ennesimo rimpianto. Pierre-Emerick Aubameyang ricorda qualcosa?

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