Milan-Tottenham (1-0): analisi tattica e considerazioni

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La nuova versione del Milan torna a battere un colpo anche nella sfida d’andata degli ottavi di finale di Champions contro il Tottenham. Grazie ad una rete di Brahim Diaz al 7° e ad una partita perfetta sotto il profilo dell’attenzione e della voglia, i rossoneri riescono ad imporsi di misura sulla squadra di Antonio Conte. Nella notte di San Siro, Pioli ritrova lo spirito guerriero dei suoi, insieme ad una concentrazione difensiva che non si vedeva da tempo. E, come ulteriore elemento determinante, l’asse Theo-Leao sulla corsia mancina torna a mostrare incoraggianti segnali di ripresa. Di questo e altro, però, avremo modo di parlare nel corso dell’analisi tattica di questo Milan-Tottenham. Dunque, non indugiamo oltre e diamo avvio al nostro racconto del match partendo, come sempre, dalla presentazione delle due formazioni.

I padroni di casa scendono in campo con un 3-4-2-1 con i medesimi interpreti della vittoria contro il Torino. Tra i pali c’è Tătăruʂanu, protetto dal terzetto difensivo che vede dal primo minuto il debuttante in Champions Thiaw insieme a Kjaer e Kalulu. Sugli esterni, agiscono Saelemaekers e Theo Hernández, mentre in mezzo troviamo Tonali e Krunić. Davanti, l’unica punta è Giroud, supportato da Leao e Brahim Díaz.

Conte risponde con un assetto perfettamente speculare. In porta gioca Forster, la retroguardia è composta da Romero, Dier e Lenglet. Per far fronte all’assenza di Bentancur, la cerniera di centrocampo è formata dall’inedita coppia con Skipp e l’altro debuttante in Europa, Sarr. In fascia, Perisić ed Emerson Royal. Tridente offensivo con Kulusevski e gli inamovibili Son e Kane.

Primo tempo: grande partenza del Milan 

All’inizio di questa analisi tattica di Milan-Tottenham andiamo ad osservare i diversi approcci delle due squadre. In particolare, vedremo come celermente gli uomini di Pioli riescano ad individuare e a colpire il punto debole dei londinesi, da cui poi ha origine anche l’azione che porta al gol decisivo di Brahim.

Gli schieramenti pressoché identici portano inevitabilmente alla formazione di tante coppie in tutte le zone del campo. Una serie di duelli che viene esplorata costantemente dagli ospiti in fase di non possesso. La squadra di Conte cerca di portare un pressing alto, alzando i due centrocampisti sugli omologhi rossoneri, mentre le punte si occupano dei tre difensori sul giro-palla dal basso. Tuttavia, questo pressing non è sempre portato con aggressività ed efficienza (a Tonali, ad esempio, basta allargarsi sulla sinistra per divincolarsi dalla marcatura di Skipp), per cui gli uomini di Pioli riescono quasi sempre a scavalcare la linea di metà campo.

Milan-Tottenham (1-0): analisi tattica e considerazioni

Una volta superato il primo blocco di pressione, cominciano i problemi degli ospiti, incapaci di reggere gli uno contro uno con giocatori particolarmente veloci e tecnici, vedi Leao e Theo. E non è un caso che proprio sulla corsia mancina i padroni di casa costruiscono le proprie fortune. Emerson rimane spesso troppo alto o attirato dai movimenti interni del portoghese. Il terzino francese può così sfruttare lo spazio per sfidare e andar via a piacimento a Romero. Al minuto 7, un lancio di Thiaw imbecca lo scatto in profondità del vice-campione del Mondo, che sfonda, impegna Forster e sulla ribattuta Díaz riesce in due tempi a trovare la rete dell’1-0.

Milan-Tottenham (1-0): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Milan-Tottenham: la reazione degli Spurs

La squadra di Conte non compensa una fase difensiva per nulla impeccabile con un attacco pungente, nonostante l’abbacinante qualità dei propri interpreti. Molte delle difficoltà sono dovute al fatto che Son non riesca ad entrare in maniera preponderante in partita. Per questo, il riferimento principale della manovra londinese rimane il capitano Harry Kane, che abbandona la posizione classica di centravanti per abbassarsi e venire a lavorare il pallone, seppur costantemente tallonato da Kjaer.

Milan-Tottenham (1-0): analisi tattica e considerazioni

Quasi sempre, l’azione viene smistata sulla fascia destra, dove Kulusevski, a differenza del coreano, rimane largo per andare nell’uno contro uno con Thiaw alle spalle di Theo. Tuttavia, i duelli contro il difensore tedesco vengono sempre e soltanto vinti da quest’ultimo, bravissimo e attentissimo anche nell’accorciare quando l’ex Juve si muove incontro. Non basta nemmeno la presenza da quella parte di Emerson per garantire la superiorità numerica, dato che Tonali è pronto a scivolare su di lui in seconda battuta.

Solo nella seconda metà della prima frazione, il Tottenham comincia ad affacciarsi anche sulla parte opposta. Perisić sfrutta lo spazio lasciato libero dalla posizione interna di Son, supportato anche dalla spinta di Lenglet. Anche da questa parte, però, il Milan è attento con Kalulu e Saelemaekers. Nei primi 45 minuti, insomma, i londinesi appaiono inconsistenti e prevedibili e non creano grossi pericoli dalle parti di Tătăruʂanu.

Secondo tempo: il Tottenham prova a salire di colpi, ma il Milan regge ancora

Nella ripresa, la squadra di Conte cerca di velocizzare e rendere più verticale la propria manovra andando a servire direttamente i tagli in profondità delle punte. La difesa rossonera non sbaglia una chiusura, né un fuorigioco, ma finisce gradualmente per abbassarsi. Il Tottenham avanza così il baricentro, portando quasi tutti gli effettivi nella metà campo avversaria, spingendo anche con i braccetti e lasciandosi alle spalle parecchio campo da poter essere attaccato in contropiede.

Si aprono dunque varchi per Leao per scatenare la propria velocità, ma i rossoneri non riescono a mantenere la giusta lucidità per affondare il colpo. Il tecnico leccese decide al minuto 70 di apportare i primi cambiamenti alla sua creatura, inserendo Richarlison per Kulusevski. Pioli risponde alcuni minuti dopo con forze fresche e fisicità, mandando dentro Messias e De Ketelaere per Saelemaekers e Diaz. Con il baricentro della squadra schiacciato dalla pressione avversaria, Giroud si mette in evidenza con tanti ripiegamenti difensivi, soprattutto sul lato sinistro offensivo del Tottenham, dove Lenglet continua a spingere insieme a Perisić, coperto da Sarr.

Le ultime mosse disperate per gli ospiti sono gli ingressi di Davies e Danjuma per Son e lo stesso difensore francese. I nuovi innesti nel Tottenham non apportano alcuna modifica sotto il profilo dell’analisi tattica, allo stesso modo degli innesti di Pobega e Rebic nel finale per il Milan. I rossoneri, stringendo i denti, riescono così a conquistare un importantissimo successo.

Analisi tattica Milan-Tottenham: le considerazioni finali

Il Milan dimostra di essere sulla giusta strada per riprendersi, dando continuità alla vittoria sul Torino con una prestazione di grande solidità contro un avversario di livello. Gli uomini di Pioli mettono in campo attenzione, applicazione e concentrazione e riescono a limitare senza sbavature una squadra dal talento offensivo smisurato. In più, i rossoneri sono pragmatici e cinici, bravi nel far breccia nei punti deboli dei londinesi. Il nuovo assetto sta cominciando a mostrare i propri frutti: una difesa più sicura e meno esposta, Leao e Diaz coinvolti e liberi di dare sfogo alla proprie qualità. Tutti indizi che lasciano, per il momento, ben sperare, sia in vista del ritorno sia del prossimo imminente impegno di campionato in casa del Monza.

Notte amara, opaca e magra di lampi per il Tottenham, sempre più immerso nelle proprie incertezze. La squadra di Conte viene imbrigliata nella ragnatela difensiva lombarda senza alcuna possibilità di sbocco. Il risultato di misura fotografa perfettamente l’aridità offensiva dei londinesi, mentre poco rivela sulle difficoltà della retroguardia. In generale, tutto il reparto non dà mai la sensazione di essere in controllo nei duelli contro le punte avversarie. Errori nelle letture e nei posizionamenti apparecchiano la tavola ad alcune occasioni succulente per il Milan, sciupate soltanto da scarsa cattiveria. Dopo essersi ristabilito dai propri problemi fisici, il tecnico leccese deve concentrarsi sul trovare una panacea ai mali dei suoi ragazzi.

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