Nonostante i molteplici tentativi, travagliati cambi di società e campagne acquisti quantomeno discutibili, questo Milan sembra solo un lontano parente di quello che abbiamo potuto ammirare in passato. Il club di Milanello appare sempre in difficoltà in confronto alle storiche rivali italiane.
Scavando tra le motivazioni che possono essere la causa di un declino divenuto inesorabile, non possiamo non mettere in luce la poca lungimiranza dell’ex società. L’allora Presidente Berlusconi e l’a.d. Galliani, non hanno saputo rinnovare a tempo debito una rosa anziana.
Giocatori del calibro di Pirlo, Gattuso e Seedorf davano l’addio al calcio o se ne andavano in altre squadre. I giovani su cui puntava la compagine milanese invece erano pochi e non all’altezza di una piazza così competitiva.
Appare scontato il malumore dei tifosi che tutt’oggi non riescono a vedere un progetto chiaro, sia societario che di campo.
Da che cosa ripartire? Che cosa tenere e cosa invece buttare per far riprendere la società Milan?
Sicuramente bisognerà riiniziare mantenendo i giocatori cardine di questa squadra, essendo lungimiranti e coraggiosi negli acquisti di mercato.
Servirà molta competenza e, a volte, bisognerà usare il pugno duro per cambiare mentalità.
Si dovrà ricordare a chiunque approdi in rossonero per chi sta giocando, che il posto non è scontato per nessuno e che l’obiettivo è solo uno, vincere.
Tutto ciò può accadere solo se alla base ci sarà una società solida e con l’intento di rimanere. Volenterosa di rendere onore ad una città che ha estremo bisogno di ritornare alla ribalta come la prima della classe.
Altro punto focale è l’innovazione nelle strutture: sembra che l’accordo tra le parti sia finalmente stato trovato e che il progetto per il nuovo impianto sportivo possa partire. Questo potrebbe essere uno snodo importante per il futuro del club, che finalmente potrà essere all’avanguardia e competere in questo ambito con i migliori team mondiali.
Infine, al timone dovrà esserci un allenatore con un’idea chiara di gioco, al passo con i tempi e con fame di vittoria, che riesca a dare personalità ad una squadra che ad oggi pare non averla.
Il Milan può e deve farcela, lo deve al calcio, lo deve alla sua storia, lo deve a tutti noi.