Mondiale 2006: la storia di Andrea Pirlo

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Andrea Pirlo è stato sicuramente uno dei protagonisti indiscussi del Mondiale 2006. Andiamo ad approfondire il percorso dell’ex centrocampista soffermandoci proprio su quella competizione, quando ha fatto sognare gli italiani con il numero 21 sulle spalle.

Andrea Pirlo, classe 1979, nasce a Brescia, città in cui inizia anche la sua carriera calcistica. Nell’omonimo club a soli 16 anni batte già un record: esordisce in serie A e diventa il calciatore più giovane nella massima serie in tutta la storia della squadra. Il giovane giocatore fa vedere subito di che pasta è fatto, tant’è che a 19 anni inizia la sua carriera con l’Inter, dove debutta anche in Champions League. A 21 anni, già con un curriculum di tutto rispetto, inizia la sua carriera nel Milan, club in cui resterà per ben 10 anni e dove vince differenti trofei: una Coppa Italia, due Scudetti, una Supercoppa italiana, una Supercoppa UEFA, due Champions League ed una Coppa del mondo per club. Proprio a metà del suo cammino con il Milan arriva la chiamata di Marcello Lippi per il Mondiale 2006.

Mondiale 2006: la storia di Andrea Pirlo

Le caratteristiche tecniche del giovane centrocampista bresciano piacciono anche al tecnico Marcello Lippi che decide di averlo tra i suoi nella Nazionale italiana del 2006. Andrea Pirlo ringrazia Marcello Lippi sul campo, quando il 12 giugno, durante la partita d’esordio segna il gol dell’1-0 contro il Ghana, match poi vinto per 2-0 anche grazie al gol di Vincenzo Iaquinta. Quella rete segnata, però, è solo l’inizio: Andrea Pirlo mostra tutta la sua professionalità in campo, sfoggiando tutte le sue qualità già conosciute.

Mondiale 2006: la storia di Andrea Pirlo

Proprio Marcello Lippi lo descrive con una frase breve ma che riassume in pieno la sua personalità: «Pirlo è un leader silenzioso, parla con i piedi». Specialista sia nelle punizioni sia nei dribbling, la dote che il regista bresciano mostra di più è sicuramente l’estrema precisione nei passaggi. Come dimenticare la semifinale degli azzurri contro la Germania al Westfalenstadion di Dortmund; quando al secondo tempo supplementare il punteggio è ancora fermo sullo 0-0 Pirlo serve l’assist perfetto a Fabio Grosso che riesce finalmente a sbloccare la partita.

Un’episodio ancora più significativo avviene nel match successivo, nella famosa finale del 9 luglio 2006 all’Olympiastadion di Berlino. Durante la finale dei mondiali l’Italia sfida la Francia, che grazie alla rete di Zinedine Zidane conduce il gioco per 0-1. Gli azzurri hanno disperatamente bisogno di un gol e quest’ultimo non tarda ad arrivare; l’autore della rete è Marco Matarazzi, ma l’azione parte proprio da Andrea Pirlo, che battendo un calcio d’angolo fa arrivare la palla esattamente sulla testa del marcatore. Proprio grazie a quell’azione la partita continua fino ai calci di rigore ed anche qui Il Maestro riesce a dare il suo prezioso contributo segnando la prima delle cinque reti che porterà la Nazionale italiana sul tetto del mondo. Come se non bastasse gli furono dati meritatamente due riconoscimenti: miglior giocatore della finale del Mondiale ed addirittura terzo miglior giocatore del Mondiale dopo Zinedine Zidane e Fabio Cannavaro.

Pirlo e il calcio: una storia infinita

Dopo il 2011, anno in cui ha lasciato il Milan, Andrea Pirlo ha giocato per quattro stagioni nella Juventus. Successivamente è diventato un giocatore del New York City, squadra in cui ha concluso la sua carriera calcistica nel 2017. Tuttavia Andrea Pirlo non si separa totalmente dal gioco del calcio: dopo tanti anni da calciatore nel 2018 ottiene l’abilitazione per allenare e nel 2020 diventa prima allenatore della Juventus U23, poi della prima squadra del club bianconero, ruolo che ancora gli appartiene.

Mondiale 2006: la storia di Andrea Pirlo

Sotto la sua guida i bianconeri stanno tentando di vincere il decimo scudetto consecutivo. Con la Juventus Pirlo ne ha vinti ben quattro e se oggi in campo ci fosse stato anche il suo contributo l’obiettivo dei bianconeri sarebbe stato di sicuro meno complicato da raggiungere.

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