Mondiale 2006: la storia di Gianluca Zambrotta

0

Il Mondiale 2006, lo sappiamo, ha regalato grandi emozioni. In un periodo di rinascita per la nostra Nazionale, allora, ripercorriamo la storia di quel torneo, attraverso il racconto dei protagonisti. Uno di loro è Gianluca Zambrotta. Nato a Como il 19 febbraio 1977, si afferma come uno dei migliori terzini degli anni Duemila. Cresce al Bari e al Como, prima di passare alla Juventus nel 1999. In questa fase, Carlo Ancelotti lo fa giocare da esterno alto, posizione che farà aumentare la sua forza in fase offensiva. Col tempo, si sposta in zona più arretrata e perfeziona la fase difensiva. Nel magico e controverso 2006 in casa bianconera scoppia il caso Calciopoli e lui si trasferisce al Barcellona, prima di approdare al Milan, dove vincerà il terzo Scudetto personale. Chiude col calcio giocato al Chiasso, in Svizzera, nel 2013. Scopriamo le curiosità e l’esperienza di Zambrotta nel Mondiale 2006.

L’esperienza nel Mondiale 2006 di Zambrotta

Dopo l’Europeo sfiorato nel 2000 e la beffarda Corea di due anni dopo, è il momento di rifarsi. Dopo l’iniziale panchina col Ghana, contro gli Stati Uniti gioca lui dal 1′, sulla sinistra. In seguito, Lippi lo sposta sulla sua corsia originale, la destra, dove sfodera corsa e letalità. Il culmine è raggiunto nella sfida ai quarti contro l’Ucraina di Shevchenko, il 30 giugno. Con un siluro dalla distanza micidiale sblocca la partita dopo pochi minuti, prima di sfornare un assist dopo una fantastica sgroppata a Luca Toni. Anche nella semifinale contro la Germania è protagonista: ai tempi supplementari, da respinta dopo un corner, calcia un bolide che si stampa sulla traversa. Un minuto dopo il palo di Gilardino. Lo riscatterà il terzino dirimpettaio, Fabio Grosso. L’eroe per caso.

Mondiale 2006: la storia di Gianluca Zambrotta

Zambrotta chiude il Mondiale con sei presenze, condite da un gol e un assist. 600′ minuti in campo, un vero e proprio leader silenzioso. Instancabile, come quando dopo il gol di Grosso ha la forza per esultare e correre sino alla fine. Complessivamente, chiude la carriera con la Nazionale con 98 apparizioni complessive. Sarà presente anche nella fallimentare spedizione in Sudafrica nel fallimentare 2010, con il fedele Marcello Lippi. Ma questa è un’altra storia.

Situazione attuale

Il post carriera per Zambrotta è impervio e incerto. Inizia da dove aveva chiuso, da allenatore del Chiasso, dal 2013. Come guida tecnica, tante esperienze in Asia: nel 2016 guida gli indiani del Delhi Dynamos, per poi accettare la chiamata di Fabio Capello. Sarà il suo assistente al Jiangsu Suning, con l’avventura che giunge al termine quando il suo ex mentore abbandona la panchina.

Mondiale 2006: la storia di Gianluca Zambrotta

Nel frattempo, si propone come opinionista in diverse trasmissioni sportive fino a quando, nel 2019, è nominato consigliere federale dell’Associazione Italiana Calciatori. Oltre a ricevere tanti riconoscimenti dallo Stato, come il Collare d’oro al merito sportivo e Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana. Mentre lui, come quando correva sulla fascia, non arresta la sua corsa per dare il suo contributo vivo al mondo del calcio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui