“Mondiale 2006: la storia di…” è la nuova rubrica targata “11contro11” che ci porta al nostro mondiale vinto in terra tedesca approfondendo le storie, le carriere e gli aneddoti dei protagonisti di quella splendida cavalcata, culminata con la vittoria della Coppa del Mondo. Oggi, per chiudere questo percorso insieme, è il turno di Marcello Lippi, condottiero e selezionatore di quella nazionale. Considerato uno dei migliori tecnici al mondo, ha conseguito successi ovunque, arrivando addirittura a cambiare e a rivoluzionare il calcio cinese, che grazie alle sue idee e al suo carisma, ha raggiunto importanti traguardi in ambito internazionale. Elasticità tattica, capacità di leggere le gare e forte personalità con i leader dello spogliatoio sono le sue armi migliori, come dimostrato anche in terra tedesca.
L’esperienza di Lippi nel Mondiale 2006
Marcello Lippi arriva sulla panchina della Nazionale Italiana dopo la deludente esperienza della selezione nazionale guidata da Giovanni Trapattoni agli Europei del 2004 in Portogallo, quando il famoso “biscotto” tra Danimarca e Svezia ci condannò all’uscita già nel girone di eliminazione. Lippi fu scelto dal presidente Carraro e presentandosi alla stampa dichiarò: “Sono qui per vincere il Mondiale”. Una promessa più che mantenuta. Il tecnico di Viareggio allestì per la spedizione mondiale una squadra di spessore, personalità ed esperienza, con all’interno anche elementi giovani e pronti a stupire, come lo stesso Fabio Grosso. Ebbe anche il merito di aspettare Francesco Totti, dopo il grave infortunio alla caviglia in un Roma-Empoli del campionato precedente.
Difesa bunker, centrocampo assortito alla perfezione e un pizzico di fortuna nel tabellone portarono Marcello Lippi dritto alla finale di Berlino, dove nemmeno la Francia di Zidane (che aveva eliminato il Brasile campione in carica ai quarti di finale) riuscì ad opporre resistenza. A corollario il capolavoro tattico in semifinale con la Germania e i nervi saldi trasmessi al gruppo nell’ottavo thriller contro l’Australia. La forza di Lippi è stata anche quella di aver cementato il gruppo nel momento più difficile del calcio italiano moderno, ovvero quel Calciopoli che vedeva coinvolti indirettamente pilastri della squadra come Buffon, Cannavaro e Del Piero.
La situazione attuale di Marcello Lippi
Dopo la vittoria del Mondiale 2006, Lippi ha avuto una breve esperienza come commentatore sportivo, poi è tornato sulla panchina della nazionale in occasione del mondiale in Sudafrica del 2010. L’esperienza, deludente, si chiude nel girone di eliminazione per mano di Slovacchia, Paraguay e Nuova Zelanda. Due anni dopo sbarca in Cina alla guida del Guangzhou Evergrande, dove vincerà una Champions League asiatica, diventando il primo allenatore al mondo a vincere due competizioni organizzate in due continenti diversi. Alla fine di questa esperienza passa sulla panchina della nazionale cinese, che riesce a portare alle fasi finali della coppa d’Asia, ma non al mondiale di Russia 2018. Al termine di questa esperienza, si dimette dall’incarico e il 22 ottobre del 2020 annuncia il proprio ritiro dal ruolo di allenatore, lasciando di fatto la panchina, ma non il mondo del calcio, come da lui stesso affermato nell’ottobre del 2020.
Articolo con scrittura corretta lineare scorrevole….bravo