Mondiale 2006: la storia di Simone Barone

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Per questa nuova uscita della nostra rubrica “Mondiale 2006” andremo a raccontare le gesta di Simone Barone, numero 17 della nostra amata Nazionale.

Simone nasce a Nocera Inferiore il 30 Aprile 1978 e muove i suoi primi passi da calciatore nelle giovanili del Parma. Con la squadra emiliana fa il suo esordio in Serie A nella stagione 1996-1997. Prima di affermarsi tra i grandi del campionato, Simone Barone fa un po’ di gavetta tra le fila di Padova, Alzano e Chievo. Nel 2002 torna al Parma diventando uno dei titolarissimi di quegli anni. Barone fa il salto di qualità nel 2004 quando venne acquistato dal Palermo per 5 milioni. Con i rosanero il centrocampista giocherà 72 partite, tra cui 7 in Coppa Uefa, segnando 5 gol. La sua carriera è proseguita poi passando per il Torino, il Cagliari ed infine il Livorno.

Mondiale 2006, l’esperienza di Barone

Simone Barone conquista la Nazionale maggiore proprio nell’anno in cui si assume un ruolo notevole con la maglia del Palermo. Il centrocampista esordisce infatti nel 2004 sotto la guida tecnica di Trapattoni durante un Italia-Republica Ceca, finita con il punteggio di 2-2. Negli anni successivi Barone riesce a distinguersi e ad ottenere la stima e la fiducia di Marcello Lippi, il quale lo conferma nel giro della Nazionale anche durante la vittoriosa spedizione nel Mondiale del 2006.

Nella tanto attesa competizione, il centrocampista colleziona solamente due presenze da subentrante, ma ciò nonostante è riuscito ad entrare nei nostri cuori per un episodio in particolare. Durante la terza partita dei gironi, l’Italia affronta la Repubblica Ceca. Siamo all’85° minuto e il punteggio dice 1-0 in favore degli azzurri. Tuttavia, è un momento di sofferenza perché i cechi attaccano nella metà campo dell’Italia alla ricerca di un pareggio. All’improvviso, dal nulla, Barone ruba un pallone a centrocampo, serve Perrotta che lancia Inzaghi in campo aperto. Simone dopo il passaggio corre nella stessa direzione di Pippo, lo accompagna fin davanti a Cech nell’attesa di un passaggio che non arriverà mai. Inzaghi infatti dribbla il portiere avversario e firma il 2-0, chiudendo di fatto la partita.

Simone ha commentato l’episodio in una intervista con Gianluca Di Marzio. Il centrocampista ha detto: “In quei secondi non ho pensato a niente, sono semplicemente partito al fianco di Pippo. Sono sincero: speravo me la passasse, ma anche noPoteva essere rischioso. L’importante è esserci stato“.

Ma oggi che fine ha fatto Simone Barone?

Barone appende le scarpe al chiodo l’11 Gennaio 2013 ma non smette con il calcio. Simone infatti inizia fin da subito la carriera da allenatore con gli allievi del Modena. Sempre nello stesso anno passa ad allenare la primavera degli emiliani. Nel 2015 lascia la panchina del Modena per allenare la Juniores del Parma. L’anno successivo accompagna Zambrotta nell’avventura indiana al Delhi Dynamos. Ritorna in patria nel 2017, alla guida dell’Under 16 della Juventus. Coi bianconeri sfiora lo scudetto perso coi pari età dell’Inter. Dal 2018 allena i Beretti del Sassuolo. Simone, sempre nell’intervista rilasciata a Gianluca Di Marzio, ha raccontato cosa si prova ad essere dall’altra parte del campo dicendo: E’ soddisfacente vedere che i ragazzi ti seguono ed arrivano felici al campo. Vuol dire che stai facendo qualcosa di importante. Chi allena i giovani ha il dovere di farli crescere soprattutto come persone. Mi piace far capire cosa significhi il sacrificio, il lavoro, la passione. Chi mi ascolta deve sapere che per ottenere qualcosa bisogna sudare. Ovviamente in campo ci si allena scherzando, ridendo: son sempre ragazzi. Ma nessuno deve dimenticare che nel calcio, così come nella vita, tutto va guadagnato”. 

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