“Non dobbiamo parlare di salvezza, l’obiettivo del Monza è arrivare decimo“. Erano queste le dichiarazioni rilasciate da Adriano Galliani, amministratore delegato del club, a margine della firma sul contratto di Matteo Pessina lo scorso 6 luglio. L’ex dirigente del Milan, noto braccio destro di Silvio Berlusconi, è senza dubbio uno dei maggiori protagonisti della rinascita del Monza oggi allenato da Palladino, salito dalla Serie C alla Serie A nel giro di quattro stagioni.
Le parole di Galliani apparivano al tempo forse troppo ottimistiche, soprattutto per una società alla primissima apparizione nel massimo campionato italiano. Dopo un inizio zoppicante con Giovanni Stroppa, allenatore della storica promozione in A, i brianzoli si apprestano ora a concludere una stagione decisamente positiva, con un futuro sempre più roseo all’orizzonte. A sette giornate dal termine del campionato la salvezza è solo questione di matematica, mentre l’obiettivo fissato da Adriano Galliani in estate dista appena un punto: il Monza occupa infatti attualmente la dodicesima posizione in classifica con 41 punti, con il trittico Torino – Udinese – Fiorentina a quota 42.
Un obiettivo diventato alla portata grazie ad una rosa forte e giovane, costruita negli anni e rinforzata in estate, ma specialmente dopo il cambio di rotta in panchina. L’unico punto conquistato nelle prime sei partite fu fatale a Stroppa, sostituito dall’allora tecnico della primavera Palladino. Una scelta che, 7 mesi e 25 partite dopo, può rappresentare l’ennesima mossa vincente della premiata ditta Berlusconi – Galliani.
Monza, la svolta con Palladino
Palladino viene incaricato ad allenatore della prima squadra del Monza il 13 settembre scorso, a cavallo tra la 6ª e la 7ª giornata di Serie A. In quel momento i brianzoli occupano l’ultima piazza del campionato italiano, con un bilancio di cinque sconfitte consecutive ed un pareggio contro il Lecce. I ragazzi di Stroppa, inoltre, hanno segnato solo tre gol in sei partite, subendone invece ben 14. È lì che la dirigenza brianzola decide di cambiare, affidando la panchina a Palladino.
Il primo ostacolo sul cammino del nuovo Monza è – ironia della sorte – la Juventus, squadra con cui Palladino giocò da calciatore sia nelle giovanili che in prima squadra: grazie ad un gol di Gytkjaer a 16 minuti dal 90′ arriva la prima storica vittoria in Serie A per i brianzoli, ed il primo successo in carriera per il nuovo tecnico. Nelle successive due partite, poi, il Monza otterrà altri 6 punti battendo Sampdoria (0-3) e Spezia (2-0).
Nei mesi seguenti i biancorossi registreranno, oltre ad una striscia di otto gare consecutive senza sconfitta, anche alcuni risultati importanti contro squadre nobili del campionato italiano: dopo aver ottenuto in casa la prima vittoria in Serie A contro la Juventus, all’Allianz Stadium i brianzoli ottengono un altro storico successo grazie alle reti di Ciurria e Dany Mota; zero sconfitte in due partite anche contro l’Inter, fermata sul 2-2 in casa e battuta a San Siro da una rete dell’ex Caldirola (0-1).
I numeri della cura Palladino
Guardando al cammino del Monza sotto la gestione Palladino, l’obiettivo decimo posto appare oggi addirittura stretto alle ambizioni della società brianzola. Il bilancio dei biancorossi dall’approdo dell’ex attaccante del Parma in panchina recita 11 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte, ovvero 40 punti in 25 partite.
Se il campionato di Serie A avesse avuto inizio da quel Monza 1-0 Juventus, Pessina e compagni si troverebbero oggi al 7º posto in classifica e quindi in piena lotta per l’Europa. Meglio del Monza hanno fatto soltanto le due milanesi (42 punti per entrambe), Roma (43), Juventus (49), Lazio (50) e, ovviamente, Napoli (64). Il sogno di lottare con le squadre appena citate per le zone nobili del campionato è ad oggi lontano dalla realtà, ma le distanze si accorciano giorno dopo giorno.